Nadia Ferrigo per “la Stampa”
Prima di vincere quattro premi Oscar, la sceneggiatura de Il discorso del Re di Tom Hooper restò per anni a prendere polvere in un cassetto. Ancora più travagliata la storia di Selma di Ava DuVernay, la prima donna afroamericana a conquistare una nomination al Golden Globe come miglior regista: il soggetto scritto da Paul Webb era pronto già nel 2007, ma la pellicola arrivò sul grande schermo solo otto anni dopo.
Proprio come The Millionaire , Juno , Blood Diamond , Django Unchained , Inglorious Basterds e molti altri, prima di conquistare le locandine di mezzo mondo sono entrati nella «Black List», la classifica delle storie più belle che ancora non sono diventate film.
Ogni anno i copioni inviati alle case di produzione sono centinaia, ma non è semplice valutare il potenziale di storie firmate da autori poco conosciuti che spesso richiedono investimenti milionari.
Così nel 2005 Franklin Leonard, non a caso ribattezzato il «santo patrono» degli sceneggiatori di Hollywood, pensò di chiedere ad alcuni produttori una lista dei soggetti più belli che avevano letto durante l' anno. Nel corso del tempo da una classifica pensata per gli addetti ai lavori, la «Black List» si è trasformata in un' occasione d' oro per chi ha buone idee, ma non altrettanta visibilità.
Ben Affleck scovò la sceneggiatura di Argo , vincitore di tre premi Oscar da lui diretto e interpretato, al nono posto della «Black List» del 2010. Dopo dieci anni su 987 sceneggiature entrate nella «lista nera» di Hollywood sono stati prodotti 314 film, con 43 premi Oscar e 40 Golden Globe.
Per la classifica dei soggetti più belli del 2015 Leonard ha raccolto le opinioni di 250 produttori, con la possibilità di esprimere dieci preferenze tra i soggetti letti durante l' anno. Al primo posto c' è Bubbles di Isaac Adamson, che racconta la storia - e i guai - di Michael Jackson da una prospettiva piuttosto insolita: gli occhi dello scimpanzé adottato dalla pop star.
Tra i primi dieci classificati, due sono tratti dalle storie vere di Jeff Bauman, l' uomo che perse le gambe nell' attentato alla maratona di Boston nel 2013 e aiutò la polizia a individuare i fratelli Tsarnaev, e di Steve Bartman, tifoso dei Chicago Cubs diventato una leggenda tra gli appassionati di baseball, citata spesso in serie televisive, cartoni animati e programmi comici.
Oltre 20 mila testi
Bartman ebbe la pessima idea di provare a prendere al volo una palla, deviandone la traiettoria: la sua squadra perse una partita importante, lui fu costretto a uscire dallo stadio tra i fischi del pubblico e accompagnato dalla scorta.
Nonostante le numerose - e immaginiamo generose - proposte dei media americani non è mai più comparso in pubblico: il copione lo dipinge obeso, depresso e disoccupato. Almeno fino a quando non incontra la donna della sua vita.
Seguono la storia di uno stagista che deve far credere al presidente Ronald Reagan malato di Alzheimer di essere un attore che recita la parte di un presidente, la bizzarra avventura di «cinque adolescenti che fanno un' escursione non autorizzata sulla Luna prima che uno di loro venga mandato su di un altro pianeta» e quella di un potente lobbista che sacrifica la sua carriera a Capitol Hill per far passare una legge più severa sulle armi.
Se agli inizi la «Black List» era un passatempo, Leonard ha messo in piedi un database aperto agli sceneggiatori: a oggi sono arrivate 20mila idee, a disposizione delle case cinematografiche a caccia di ispirazione.
«Un giorno Black List potrebbe diventare una casa di produzione - ha commentato Leonard -, ma al momento ci accontentiamo di dare il nostro contributo per trasformare dei buoni soggetti in film straordinari».