Riceviamo e pubblichiamo:
LUCIO DALLALettera 1
Caro Dago,
povero Busi, dopo una mediocre carriera di scrittore, dopo aver fallito come valletta di Maria De Filippi, dopo essere stato cacciato da altre televisioni per incotinenza verbale, si è ridotto ad inviare messaggi farneticanti dalla sua caverna come un Mullah Omar qualsiasi ....Secondo me non odia solo Lucio Dalla ma tutti gli omosessuali che hanno trovato un equilibrio mentale ...lui evidentemente è ancora alla fase d'isteria per mancanza di autostima ....E poi se odia tanto l'Italietta perché non si leva dai coglioni??? Il suo problema è che arrivato a Chiasso dovrebbe postare i suoi deliri non su Dagospia ma su FB come uno qualsiasi.... Saluti Luca ZEDA
Lettera 2
Caro Dago, non che ne abbia bisogno lui, ma ne ho bisogno io: esprimi da parte mia massima solidarietà al grandissimo Busi. Sono frocio pure io, e condivido in pieno il Busi-Pensiero. Dalla era un collaborazionista. Certo, nessuno mette in dubbio la sua spiccata genialità e la sua sensibilità d'animo, ma non metto in dubbio neanche lo zelo e la precisione di Eichmann!
Lettera 3
La smorfia amara della bocca di Aldo Busi mi ha sempre messo una grande angoscia e tristezza, e vale più di mille trattati sull'omosessualità per raccontarci come questa sia una condizione tutt'altro che naturale, come invece si affannano a provare a convincerci da tempo i vari maestri pensatori, di solito 'de sinistra'. Lo psicoanalista Fagioli, non certamente un cattolico alla Giovanardi, lo ha sempre affermato senza esitazione, l'omosessualità attiene alla sfera psicologica, di 'naturale' non ha niente ed è il sintomo di un problema irrisolto.
Del resto che senso ha per la natura, creatrice suprema di tutto, mettere al mondo un cromosoma maschile attratto da un altro cromosoma maschile? Ha deciso di avviare l'estinzione di quella specie? Se è questo il segnale, forse sarebbe il caso di mettersi in allarme. Ma siamo nella fantascienza, anzi nel gioco. Per la mia esperienza personale, ho assistito all'avvio verso l'omosessualità di qualche amico, ed erano sempre ragazzi con una situazione familiare difficile, un rapporto con il padre, o con la madre, assolutamente problematici, ai limiti del disperante.
aldo busiSi obietta: ci sono gay sereni e felici, che vivono la loro condizione in assoluta soddisfazione. Non ci credo. Non ne ho ancora incontrato uno in tutta la mia ormai lunga esistenza. Si replica: se non sono sereni è per colpa dell'omofobia, del rifiuto sociale che avvertono intorno a loro. Un alibi. L'omosessualità si sviluppa dentro un psiche che non riesce a trovare vie d'uscita alle sue problematiche e ne trova una di straforo, che non risolve, ma le consente di sopravvivere. E a volte bisogna accontentarsi. Non succede solo con l'omosessualità, peraltro.
Aldo Petrocchi
Lettera 4
Io non capisco perché Dalla si sarebbe dovuto per forza dichiarare. Magari sentendosi "normale" non gli é neanche venuto in mente. Altrimenti assieme al testamento biologico compileremo anche la dichiarazione di intenti sessuali. FedericoA
Lettera 5
Non si può che essere d'accordo con Busi per avere una volta ancora scoperchiato questa melmetta cattocomuitalica. E inoltre oltre al coraggio ci regala uno stile superlativo.
Grazie!
Paolo.
Lettera 6
Caro Dago,
faccio parte della generazione di quarantenni che sono cresciuti con le canzoni di Dalla (e De Gregori). I loro versi sono un pezzetto della mia vita, due anni fa sono andato al concerto dei due "vecchietti" ancora capaci di emozionare un vasto pubblico tra i 30 e i 70 anni, e quando il tuo sito per primo ha annunciato la morte di Lucio Dalla mi sono commosso.
In tanti gli volevamo bene perchè ha scritto delle bellissime canzoni.
Non capisco le feroci polemiche di Busi e della Annunziata; Lucio era "frocio" e non lo andava a sbandierare in giro? E sti cazzi! Come direbbero Lillo e Greg. Ma che ce ne importa di quello che faceva a casa sua quando non scriveva le canzoni!
La Chiesa gli ha tributato un funerale solenne non solo perchè aveva fatto del gran bene ma anche perchè non aveva dato scandalo, e allora? Un pò di sana ipocrisia non guasta, se è l'unica istituzione che regge da più di 2.000 anni un motivo si sarà.
Quella di Busi e dell'Annunziata è solo invidia di una checca isterica e di una fica secca.
Antonello Giovannini Torelli
Lettera 7
'busi'. in veneto 'buchi'. nomen omen, anche nel cervello.
marco salvador
Lettera 8
Caro Roberto, meglio i funerali di Pier Paolo Pasolini a Casarsa con poche persone ma con un immenso discorso di Padre Turoldo piuttosto del delirio collettivo del funerale di Dalla no ? Margherita - Venezia
Lettera 9
Alle solite, ogni tanto Busi deve ostentare il proprio livor mortis. Se ne stia buono nel loculo.
Apen Sarmale
Lettera 10
Bravo Fegiz! Che parli della sua sessualità l'Annunziata ammesso che ne abbia una! Che volgarità! Che mancanza di rispetto! Lucio non ha mai parlato della sua vita privata. E menomale! Non se ne può più! Tutti a dire con chi vanno a letto, come, quando, quanto e perchè! Non ce ne importa nulla! Viva Lucio! Viva la riservatezza! Era cattolico, cattolicissimo, andava a messa, si confessava, faceva del bene, tanto, senza sbandierarlo, non vedo perchè non dovesse avere il funerale in Chiesa.
Per quanto alcune canzoni di chicchessìa, e in questo caso di Lucio Dalla, inevitabilmente si sposino con il nostro bisogno di speranza, dolcezza, conforto e con quel banale senso che comunque ci fa umani, ancora una volta la "lettura" di Aldo Busi sui funerali del cantante e sulla sua vita è una delle più lucide testimonianze di uno spirito
critico al quale bisogna plaudere per l'acume e la strenua vigilanza del pensiero, che mai cede ai compromessi con l'ovvio.
Grazie Aldo Busi di mantenere viva la mia attenzione.
Danilo Gattai
Lettera 11
Ho letto solo poco fa l'articolo di Aldo Busi su Lucio Dalla e mi è venuto spontaneo dire qualcosa in proposito. Io credo che Lucio Dalla sia stato il cantautore che ho più ascoltato e amato nei miei anni verdi: tematica interessante, musica gradevole, cantante intonato fra i molti non intonati, ecc. Sapevo che era omosessuale e la cosa non mi faceva né caldo, né freddo, erano fatti suoi.
Ora quest'articolo di Busi mi ha un po' scioccato, ma non ha mutato la mia opinione.
Non avere mai manifestato apertamente la propria 'diversità' inficia tutta la sua produzione artistica? Ma andiamo, il nostro passato storico è costellato di grandi artisti, letterati, poeti che hanno celebrato la donna, e noi contemporanei abbiamo appreso che questa donna con ogni probabilità aveva baffi e testicoli. Sono opere di costoro di minor bellezza, di qualità scadente forse? Sono stati sminuiti da questa loro particolarità?
Busi certamente si riferisce all'oggi ma io credo che non cambi granché.
Io penso che fare 'outing' non migliori il proprio stile o il proprio pennello (nel senso reale del termine). La vogliamo chiamare ipocrisia, convenienza? Quanti di noi, se non io stesso, ci siamo creati pirandellianamente un'altra immagine verso gli altri perché così più confacente al gusto e all'approvazione dei più? Scagli la prima pietra...
Gabriele Martini
Roma
Lettera 12
In un paese normale l'ultima lettera di Busi sui danni provocati dall'ipocrisia di certi omosessuali "cattolici" la leggerebbero nelle scuole.
Paolo Ferraresi
Lettera 13
Ma chi cazzo è Busi, perché devo sorbirmi le sue prediche?
Non se ne può più di questo livore, di questa saccenza! A che titolo parla? In che modo Busi può permettersi di parlare a nome dei gay? In virtù di cosa può arrogarsi il diritto di stabilire chi è gay, quanto lo è, quanto sbaglia a fare coming out o meno?
Per me gettare fango su un morto equivale a incensarlo: è da IPOCRITI.
Lettera 14
Busi è patetico, ma voi che pubblicizzate pure le sue farneticazioni siete peggio di lui!
Ho voglia di cancellarvi da twitter e da ogni aggiornamento...
Paola Testa
Lettera 15
Caro Dago
per favore fatti e non opinioni. Di quelle banali, invidiose ed oscene di Busi credo che nessuno o pochissimi siano interessati - se non per protestare per l'eccessivo spazio che viene loro accordato in un sito per il resto ottimo come il tuo.
Cordialità
Attilio