CHE STA SUCCEDENDO? - DA QUANDO, A CAUSA L'OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN È FINITO SULLE PRIME PAGINE DEI GIORNALI GLI ARTICOLI SU MOLESTIE, STUPRI E AGGRESSIONI DA PARTE DI UOMINI SEMBRANO ESSERE AUMENTATI ESPONENZIALMENTE - DELLE DUE L'UNA: O È EMULAZIONE OPPURE LE TESTATE STANNO CAVALCANDO LA TRISTE STORIA DELLA RAGAZZA UCCISA DAL FIDANZATO, UTILE A PORTARE AVANTI LA NARRAZIONE DEL "PATRIARCATO" E DEL FEMMINICIDIO (ANCHE SE NELLE STATISTICHE UE L'ITALIA È IN FONDO ALLE CLASSIFICHE PER OMICIDI DI DONNE)

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A FIRENZE VIOLENZA SU UNA STUDENTESSA IN CENTRO, ALL’ELBA ARRESTATO UN SESSANTENNE PER LE MOLESTIE ALL’EX COMPAGNA

Estratto dell’articolo di Andrea Vivaldi per www.repubblica.it

 

VIOLENZA SESSUALE SU MINORE VIOLENZA SESSUALE SU MINORE

La sequenza di violenze sulle donne continua, si aggiorna in modo drammatico anche in Toscana. A Firenze con un agguato dentro l'androne del condominio. Una studentessa ventenne è stata aggredita questa notte, 22 novembre, in centro a Firenze.

 

La giovane, arrivata in Italia per studiare all'università, è stata bloccata e poi rapinata da uno sconosciuto mentre stava rientrando a casa. L'uomo, come ha riferito lei stessa sotto shock al personale medico e alla polizia, le ha infilato anche le mani dentro i vestiti. Lei ha iniziato a gridare con forza, è riuscita a divincolarsi dalla presa e l'aggressore a quel punto è fuggito.

 

CLASSIFICA FEMMINICIDI CLASSIFICA FEMMINICIDI

Erano passate da poco le 2.30. La ragazza ha aperto il portone della palazzina in cui vive. Dietro di lei l'ha seguita un uomo. Apparentemente si è finto un residente del palazzo. Ma pochi istanti dopo, mentre la ventenne ha iniziato a salire le scale, lui le ha bloccato un braccio. Poi le ha strappato di mano il cellulare e ha iniziato a palpeggiarla. La giovane, terrorizzata, ha cominciato a gridare. E' riuscita a spingerlo via e lui è a quel punto scappato. La studentessa è corsa in strada, dove nel frattempo sono scesi altri residenti sentendo le urla della ragazza che chiedeva aiuto.

 

A quel punto è stata chiamata la Centrale di emergenza del 112. Un'ambulanza è arrivata per soccorrere la vittima, molto provata, e l'ha portata all'ospedale di Careggi per accertamenti. Non avrebbe riportato ferite. La polizia intanto ha subito avviato le indagini: caccia all'aggressore. Si stanno già passando al vaglio le telecamere di sicurezza della zona. Il reato, oltre che di rapina, sarebbe di violenza sessuale. […]

 

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GETTA ACIDO MURIATICO CONTRO L’EX FIDANZATA A ERBA: “LA TRASCINAVA PER I CAPELLI DAVANTI A TUTTI”

Estratto dell’articolo di Francesca Del Boca per www.repubblica.it

 

Said Cherrah, arrestato per l'aggressione con l'acido in via Pontida a Erba (Como)

"Ho visto la coppia, stavano urlando. Poi lui ha iniziato a trascinarla per i capelli verso la sua automobile, voleva farla salire a forza". È la testimonianza, rilasciata a La Provincia di Como, di un uomo che ha assistito all'aggressione con l'acido muriatico nei confronti di una 23enne avvenuta ieri pomeriggio in una zona industriale di Erba (Como).

 

L'aggressione con l'acido muriatico a Erba

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Il responsabile, il 25enne Said Cherrah, è stato arrestato e condotto in carcere a Como. L'uomo, secondo quanto emerso dalle prime indagini, aveva già precedenti per stalking, con tanto di divieto di avvicinamento: l'ex compagna aggredita, infatti, aveva già sporto denuncia alle forze dell'ordine dopo che l'uomo le aveva distrutto l'automobile, a seguito di svariati episodi di violenza.

 

"Ero in azienda, ho sentito delle grida e mi sono affacciato per capire cosa stesse succedendo fuori. Mi è sembrato che cercasse di caricarla dietro, o addirittura nel baule", il racconto del testimone. "Sono intervenuti in tanti e lo hanno fermato. Sono stati bravi a trattenerlo in attesa dell’arrivo dei Carabinieri".

 

Danni agli occhi per la ragazza aggredita

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La giovane per il momento si trova ricoverata all'ospedale Sant'Anna di Como, dove è stata portata ieri in codice giallo. Non è in gravi condizioni, ma potrebbe aver riportato danni permanenti agli occhi. Nella giornata di oggi sarà sottoposta a nuovi accertamenti da parte del personale medico.

 

RAGAZZA AGGREDITA IN PIAZZA SCALA A MILANO, SI SALVA FACENDO IL SEGNALE ‘ANTI-VIOLENZA’: UNA CAMERIERA CAPISCE E CHIAMA LA POLIZIA. ARRESTATO IL 23ENNE

Estratto dell’articolo di Ilaria Carra per www.repubblica.it

 

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Una 19enne è stata aggredita sessualmente la scorsa notte in piazza della Scala a Milano, da un giovane, un 23enne senza fissa dimora che aveva conosciuto a tarda sera in centro. La ragazza si trovava a Milano per un concerto. A tarda sera, dopo essere tornata in albergo, aveva deciso di fare due passi in piazza Duomo. Qui si era fermata a chiacchierare con un gruppo di ragazzi e ragazze, ma poi gli altri erano andati via e lei si era ritrovata sola con il 23enne.

 

Mentre l'uomo stava cercando di portarla in un appartamento, la giovane è riuscita a dare l’allarme: chiedendo di poter andare in bagno, è entrata con lui nel McDonald’s di piazza Duomo e ha fatto il gesto che segnala una possibile violenza – le 4 dita chiuse nel pugno – e dicendo con il labiale la parola ‘help’, aiuto, a una cameriera del fast food che ha capito e ha chiamato la Polizia, che lo ha bloccato poco dopo.

 

 

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"Il concerto era finito presto e quando sono tornata in albergo, vista la bella serata, ho deciso di fare una passeggiata in centro". A riferirlo, nella denuncia, è stata la 19enne. La ragazza, giunta da Bergamo per una serata di musica ai Magazzini Generali, da sola, non avendo l'abituale compagnia delle amiche, ed essendo rientrata già per le 23.30, avrebbe deciso di andare a spasso in Duomo. E proprio in piazza avrebbe trovato un gruppo di giovani simpatici, di seconda generazione come lei, forse qualcuno anche straniero, come il presunto violentatore, e ha cominciato a stare in loro compagnia, sempre all'aperto. […]

 

Una volta arrivati sulle panchine al centro di piazza della Scala, tra Palazzo Marino e il teatro, l'uomo ha tentato un approccio violento, e al suo rifiuto si è alterato. Da quel momento in poi la giovane, impaurita, è rimasta in sua balìa fino alle 3, quando ha incrociato la cameriera e ha potuto chiedere aiuto con il segnale a mano e con un labiale silenzioso.

 

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Questa volta è andata bene! Meno male e complimenti a tutti: alla ragazza che ha avuto il buon senso di fare il segnale, alla cameriera che l'ha notato e che ha dato l'allarme ed alla polizia che è riuscita a bloccare l'aggressore! Però, se le cose stanno davvero come sono state raccontate, una buona dose di "sano" buon senso e di ragionevole prudenza in più avrebbero, forse, aiutato, no? Vista la situazione che ci troviamo purtroppo a vivere quotidianamente, mettersi a chiacchierare con i primi venuti come se niente fosse non è certamente la cosa più furba che si possa fare, soprattutto a Milano, di notte, anche se in centro! E' triste doverlo ammettere, ma il mondo del "siamo tutti fratelli" e del "non si dovrebbe avere paura di fare conoscenze e di lasciare aperta la porta" è solo un sogno (almeno, ad oggi e qui, a Milano) e, quindi, vanno prese delle cautele, soprattutto nel caso di donne sole. E, si badi bene, qui non si tratta di colpevolizzare nessuno, anzi, ma di fare in modo di evitare, per quanto possibile, che queste aggressioni continuino a ripetersi.

 

 

UN UOMO DI 43 ANNI, ALLENATORE DI CALCIO FEMMINILE, È INDAGATO PER ABUSI SU UN'ATLETA DI 13 ANNI.

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(ANSA) -  Un uomo di 43 anni, allenatore di calcio femminile, è indagato per abusi su un'atleta di 13 anni. Secondo le indagini dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore di Rimini Davide Ercolani, il 43enne avrebbe abusato della ragazzina prima ancora che compisse 14 anni nelle occasioni in cui la ospitava a casa.

 

All'allenatore difeso dall'avvocato Francesco Vasini, è stata notificata l'ordinanza del divieto di avvicinamento, emessa dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini, Raffaella Ceccarelli. "È una vicenda molto delicata. Il mio assistito - ha detto l'avvocato Vasini - è stato già interrogato a fine ottobre. Quella del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri è stata giudicata una misura sufficiente".

 

VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO

La ragazzina, difesa dall'avvocata Tiziana Casali, era una delle atlete della squadra di calcio femminile allenata dell'uomo. È stata sua madre a sporgere denuncia quando la figlia si era confidata con un medico che l'aveva visitata in ospedale. Allo specialista la ragazzina aveva detto di avere una relazione sentimentale col "mister" e avrebbe quindi raccontato i dettagli di cosa accadeva quando era sua ospite. La tredicenne, secondo quanto emerso, avrebbe pensato di esserne innamorata e di avere una relazione sentimentale.

 

Considerava l'uomo una specie di mentore oltre che allenatore della sua squadra. Secondo la giudice per le indagini preliminari è stato proprio abusando della qualità di allenatore, approfittando del momento psicologico che la ragazzina stava vivendo, che l'uomo avrebbe carpito la fiducia della tredicenne. I rapporti tra i due sono emersi quando la giovane è stata ricoverata a causa di un crollo emotivo, e si è rifiutata di sottoporsi a una visita.

JEANS JEANS

 

Con l'aiuto degli specialisti la tredicenne avrebbe poi iniziato a raccontare cosa era accaduto quando aveva passato alcune notti a casa dell'allenatore con il consenso dei genitori. Racconti che avrebbero poi trovato riscontri anche in alcune chat che la sorella della vittima le aveva trovato sul cellulare. In alcune conversazioni, poi cancellate, il 43enne avrebbe chiesto alla ragazzina di non raccontare nulla altrimenti lui sarebbe finito in carcere.

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