CHI SI LODA SI OSCAR - FRA I FILM DI TARANTINO, SPIELBERG, ANG LEE, KATHRYN BIGELOW, LA PELLICOLA PIU’ ACCREDITATA PER VINCERE LA STATUETTA È “ARGO” DI BEN AFFLECK, CHE COME IL PLURI-PREMIATO “THE ARTIST” PIACE PERCHÉ NON FA CHE RIBADIRE L’IMPORTANZA DI HOLLYWOOD NEL MONDO - LA SFIDA PIÙ AGGUERRITA SARÀ FRA LE ATTRICI PROTAGONISTE..

Condividi questo articolo


Lorenzo Soria per "la Stampa"

LINCOLN DI SPIELBERGLINCOLN DI SPIELBERG

Il tutto è iniziato quando al festival di Toronto, ai primi di settembre, è stato presentato Argo, la storia della liberazione di sei diplomatici americani presi in ostaggio a Tehran nel 1979. Venne accolto molto bene, il film di Ben Affleck, e apparve subito come un probabile candidato nella corsa all'Oscar. Ma in quei giorni nessuno aveva ancora visto i film più attesi dell'anno. Vita di Pi, per esempio, l'adattamento di Ang Lee dell'omonimo e molto spirituale best seller di Yann Martel. O Zero Dark Thirty , il film di Kathryn Bigelow sulla caccia a Osama Bin Laden.

LINCOLN DI SPIELBERGLINCOLN DI SPIELBERG

O Les Miserables, con Hugh Jackman, Russell Crowe e Anne Hathaway che narrano cantando il capolavoro di Victor Hugo. C'era anche Tarantino, con il suo Django, e poi c'era da fare soprattutto i conti con Lincoln, il film di Steven Spielberg con Daniel Day-Lewis nella parte del presidente americano che abolì la schiavitù. Lincoln era il film da battere.

La campagna promozionale Sono passati quasi sei mesi da quella proiezione a Toronto, un periodo interminabile nel corso del quale Hollywood è stata ancora una volta consumata dal rito annuale della campagna per gli Oscar. Una campagna molto costosa e cattiva, fatta di feste e di tappeti rossi e anche di voci e sussurri per screditare i film avversari.

BEN AFFLECK IN ARGOBEN AFFLECK IN ARGO BEN AFFLECK IN ARGOBEN AFFLECK IN ARGO

Ma adesso le altre premiazioni, che sono poi delle prove per arrivare allo show-down finale, si sono esaurite, i 6 mila membri votanti della Academy hanno deposto le loro schede. E a due giorni da quando domenica al Kodak Theater verrà celebrata l'85a edizione degli Oscar l'opinione generale è che alla fine a spuntarla sarà proprio Argo. Come con The Artist l'anno scorso, è un film che permette ad Hollywood di compiacersi di se stessa e del suo ruolo nel mondo.

BEN AFFLECK IN ARGOBEN AFFLECK IN ARGO

Ben Affleck si è rivelato un candidato molto affabile e sempre pronto all'auto-ironia. Ha dietro la macchina potentissima della Warner Brothers. E da quando a sorpresa prima è stato escluso dalla Academy nella categoria della miglior regia e poi pochi giorni dopo si è preso il Golden Globe, Argo ha vinto tutto. La premiazione degli attori, poi quella dei produttori, quindi il Bafta, gli Oscar britannici. «Ci sono stati dei momenti in cui avrei desiderato che questo fosse stato un anno meno incredibile per il cinema», si è lasciato scappare Spielberg quando Affleck gli ha portato via anche la premiazione dei registi.

LINCOLN DI SPIELBERGLINCOLN DI SPIELBERG

LA CARICA DELLE DONNE
Domenica, nella categoria di «best director», non avrà l'ombra di Affleck ma sulla sua strada Spielberg potrebbe ritrovare Ang Lee. O Michael Haneke, il regista di Amour . E doversi accontentare, alla fine, solo dell'Oscar praticamente garantito per Daniel Day-Lewis: dopo le statuette già conquistate con Il mio piede sinistro e Il petroliere sarebbe il primo attore nella storia ad arrivare a quota tre. Tra le attrici, la corsa è invece considerata molto aperta.

LES MISERABLESLES MISERABLES

Sino a poche settimane fa il consenso era tutto su Jessica Chastain, che nel film della Bigelow è la donna che con tenacia e ossessione scopre il nascondiglio di Bin Laden. Ma c'è una forte corrente di simpatia per Emmanuelle Riva, formidabile in Amour e che, a 85 anni, sarebbe l'attrice più anziana ad avere mai ricevuto l'ambita statuetta. E soprattutto c'è Jennifer Lawrence, protagonista al fianco di Bradley Cooper de Il lato positivo.

ANNE HATHAWAY IN LES MISERABLESANNE HATHAWAY IN LES MISERABLES

Un film che potrebbe regalare un Oscar anche a uno dei suoi non protagonisti, Robert De Niro, che - sembra difficile da credere - non vince una statuetta dai tempi di Toro Scatenato, nel lontano 1980. Tra le non protagoniste, viene data per scontata la vittoria di Anne Hathaway, la Fantine emaciata di Les Miserables che in questi ultimi mesi ha vinto tutto quello che c'era da vincere. L'unica sorpresa, qui, è se domenica farà la parte, un'altra volta, di quella sorpresa e sotto shock.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…