Barbara Costa per Dagospia
“Arrogante”. “Presuntuoso”. “Testa di c….”. Questo lo era prima. Che andasse in TV. Ora non più. Ora, o più precisamente, da più X Factor edizioni, Manuel Agnelli è “un frontman esagerato”, “un rocker nucleare”, “uno da paura, una bomba”, “il rock è solo lui in Italia”, “io sono sempre stato d’accordo con Manuel Agnelli”, “il Maestro”, ma pure “dio che bono, che figoooo”, “mamma mia, che manzo”, “mi ribolle l’ormone”, “c’ho brividi lungo tutto il corpo”, “che pezzo d’uomo, ma quanto è bello?”, “altro che Damiano!”.
Chi è Manuel Agnelli? Dite la verità, anche quest’anno, come l’altr’anno, come ogni anno, non c’avete capito un caz*o. Perché inutile cincischiare, brontolare, distillare. Manuel Agnelli è uno che mette a tacere tutti. Tutti!!! Io capisco bene che tanti anni di rinc*glionimento da autotune, e anatemi a sapere suonare uno strumento, in una band, abbiano annaspato il cervello a molti, e però, è ora di starci, una volta e per sempre. La sapienza paga. Rende. E fa fare a chi non ce l’ha figure di m*rda. A voi, che per troppo tempo siete andati avanti a musicalmente esaltare se non la nullità la mediocrità.
A voi, che date un peso e pure ampio ai like. A voi, per cui l’uno (un voto) vale uno (un cervello). E no!!! E Manuel ve lo dimostra! Finalmente! Se come dice lui le opinioni sono come le p*lle, ognuno ha le sue, è lampante che c’è chi vale e tanto e chi vale un beato caz*o, e che “la m*rda passa di moda, la buona musica resta: io offro una alternativa”.
Ma io non me li dimentico, quelli che alzavano il dito e bofonchiavano spocchiosi questo Manuel Agnelli chi è, che fa, che ne sa, e io non me li dimentico, i puri e altezzosi che rinfacciavano a Manuel Agnelli di essersi venduto alla TV. “Perché faccio X Factor? Perché mi pagano, e perché con quel tipo di visibilità ho un potere della mad***a per promuovere un certo tipo e visione di musica”. E voi lì, davanti a lui, zitti e muti, inetti a ribattergli! Ammettetelo: quanto v’ha fatto – e vi fa – girare le p*lle?
Oggi sento e leggo di Manuel che è supremo, il re, sua maestà, il messia, il dio che non si riposa il settimo giorno ma la quinta puntata. Che Manuel è il magnifico, che se ripete un aggettivo è tragedia, che se si incaz*a aiuto, che se piange non è, chi, l’arpia che pensate sia? Il tema Manuel Agnelli piagne scatena dibattiti: perché un rocker non può commuoversi, chi l’ha stabilito, voi, che un rocker deve essere… come? "Un rettile può cambiar pelle ma non cambia il cuore", e purtroppo in troppi di Agnelli e dei suoi Afterhours sanno un caz*o e il guaio è che a caz*o ne trattano. Poi, ed è ben peggio, c’è chi lo sa, crede di saperlo, e si permette, a Manuel, di dar lezioni.
Cioè a darle a uno che ha fatto 10 anni di Conservatorio, a uno che ha iniziato a fare rock nel pop-puto 1985 (“e ti lascio immaginare cos’era allora l’Italia: noi eravamo dei brutti fr*ci del caz*o e tutte le sere ci pigliavamo a botte per suonare”). Uno così si deve sentir dire, e da Ilfattoquotidiano.it, cosa è giusto fare e cosa no (ma vi risulta che Manuel ve l’abbia chiesto!?), e tutta una tiritera su come Manuel dovrebbe pensare. Ma dove caz*o lo trovate uno che dal tavolo di X Factor vi fa capire per che santo motivo non è possibile coverizzare i Beatles senza esiti infimi e infami, e specie "Across the Universe", perché i Beatles solo agli ignoranti possono parer facili, quando sono stati dei visionari autori di brani paurosamente complicati???
E dove altro lo trovate uno che su quel tavolo sappia di "Supersex" e te lo porno squaderni (che delizia, Pontello e il suo sperma a X Factor! Perle ai porci, lo so…). Se i Måneskin hanno ridato a un certo rock la luce (ma il rock quando mai s’è spento, se i Deep Purple, e tanto per dirne una, hanno appena ultimato un signor disco, e roba che quando i Deep Purple suonavano "Smoke on the Water", noi – voi! – in Italia stavate appresso a Nicola Di Bari che vinceva Sanremo…), non è ancora il tempo per cui "when the rock’s over/turn out the lights": c’avete creduto, vi faceva comodo, stare col c*lo al caldo, al sicuro… dite un po’, avete mai pensato, provato, suonato, per tensione e dare fastidio? O per "inseguire la propria ossessione"? Chi sa di Manuel, e degli After, sa cosa intendo, e tuttavia… sul serio vi sarebbero stati i Måneskin senza il giudice Manuel Agnelli?
Davvero se a quel tavolo, se su quella sedia, vi fossero state assise le chiappe di qualcun altro, qualcuno che di web e social "strategie" capisse sì ma di musica no, sul serio avremmo avuto qualcosa di diverso, e di valevole, che non sia amore e lamento rimato a cuore sofferente? Davvero volete soltanto cantautori e/o (t)rapper che vi sbolognano ciò che sapete e volete sentirvi dire, e che sono lì per eccitare pietà?
damiano david manuel agnelli (2)
E che noia, dio mio, ma che sia musica – italiana! – e che non ti ammoscia clitoride e p*lle, e che siano i LPOM, o i Mutonia, e i Bengala Fire, dei quali c’è chi incespica a capire ("Amaro mio", dei Bengala Fire, è prodotto da Manuel e Rodrigo D’Erasmo, e si sente!!! Manuel ha prodotto 35 altrui album, cifra che sommo per difetto) ma niente, ci sono pensosi critici musicali, sul web e non, che non ce vonno sta e insistono, “eh, però, Agnelli…”, eh, sì, Agnelli, sì, uno che di robe sì che ne ha fatte senza mai adattarsi per esserci, senza appartenere a niente mai (“potevo firmare per 350 mila euro con una major, ma li ho ritenuti pochi per dargli in mano la mia vita musicale”), e senza starsene a vomitar invidia da casa, e da una tastiera! "Non puoi scappare da quel che sei", canta Agnelli nel suo ultimo pezzo: eh sì che devi vivere, che devi di concreto fare, per aver qualcosa di decente da argomentare!
E alle infoiate di Manuel: mie care groupie a scoppio ritardato, capisco la miseria rocker degli ultimi anni, capisco che molte tra voi non sono abituate a uomini tipo Manuel, ma la groupietudine è arte nobile. Non si applica a social, non si chatta né si posta. È un tuono, di amore genuino, e assoluto e folle, per il rock, che si fa sesso, consapevole e liberissimo, e che non presuppone altro se non godimento, biunivoco, senza alcun borghesissimo impegno, o languori puberali. Tranquille. Non pare ne siate capaci. Bimbe, il rock non risolve i problemi della vita, insegna a ballarci sopra.
ILFATTOQUOTIDIANO.IT FA LEZIONE A MANUEL AGNELLI:
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