Da I Lunatici Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/
CARLO VERDONE MARIO BREGA SERGIO LEONE
Carlo Verdone è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall'1.30 alle 6.00 del mattino.
Carlo Verdone ha parlato del suo rapporto con la notte: "Non vedo l'ora che arrivi la notte. Significa la fine della giornata, che nel lavoro è sempre stata molto molto intensa. In questo momento sto scrivendo il soggetto del nuovo film che stavolta è stato molto molto faticoso. Quando alle 19.00 finiamo di lavorare sono sempre stremato. Mi piace vedere l'arrivo della notte. Mi tranquillizzo, perdo l'adrenalina che avevo la mattina o il pomeriggio. Inizio a rilassarmi. Mi concedo un po' di musica, guardo un po' di televisione, prima di addormentarmi leggo sempre qualcosa".
Carlo Verdone ha mostrato il suo lato malinconico: "Spesso mi capita di pensare alla famiglia, ai problemi, ai figli. Dedico un pensiero ai miei genitori, c'è sempre un momento della giornata in cui rivado con la mente ai periodi migliori, più belli. Quelli della mia giovinezza. Liceo e università. Lo faccio con gioiosa malinconia, è una carezza, non tristezza. Cerco di ricordarmi delle cose che mi piacerebbe rivedere. Non amo questo periodo dal punto di vista storico e culturale. Viviamo in un mondo che sta molto cambiando. Mi manca l'umanità che c'era un tempo".
CARLO VERDONE IN UN SACCO BELLO
Verdone prosegue: "L'altro giorno guardavo un documentario su Napoli. C'erano immagini dei primi anni '50. Era davvero molto più bella di quella che è ora. Nella sua povertà e nel suo teatro tragicomico, fatto di personaggi incredibili. Era davvero poetica. Sono rimasto a guardare questo documentario con grande piacere. Un tempo, vale per l'Italia, c'era più umanità, più rispetto. Le cose che ricordo con piacere del passato sono quelle che mi tengono ancora in piedi dal punto di vista della felicità interiore. I bei ricordi del passato non me li può toccare nessuno".
Il presente, dice Verdone, corre troppo velocemente: "Il presente corre moltissimo. Siamo nell'epoca della trasformazione continua. Come si aggiorna lo smartphone, ci aggiorniamo noi. Non c'è più il gusto di fare una telefonata a un amico, con calma. Perché non c'è più il telefono fisso e col cellulare non è vero che le comunicazioni siano più belle. Mi rendo conto di sembrare un vecchio nel parlare così, però è un peccato, perché oggi si risolve tutto con un whatsapp, ma non è la stessa cosa".
Sulla città di Roma: "Vivo in un appartamento che sta molto in alto, Roma è sempre meravigliosa, ma vista dall'alto ha una strana tristezza. Non è bene illuminata come le altre capitali europee. Potrebbe essere la città più ricca d'Europa, perché ha la grandezza dell'antichità, e invece...".
Sulla Roma, la sua squadra del cuore: "L'amore per la Roma è l'amore per dei colori, che per me sono il giallo e il rosso. Quando li vedo, torno bambino, come quando collezionavo le figurine. Rimpiango un po' lo stadio, quei derby di un tempo, quando andare all'Olimpico non era pericoloso. Oggi è tutto molto estremo, violento. Questo mi dispiace. Vedo il calcio inglese e mi rifaccio gli occhi. Nei giorni scorsi ho visto il Manchester United di Mourinho, mi è piaciuto moltissimo. Avevo scommesso sul risultato esatto e l'ho preso. Ogni tanto mi capita".
Sul nuovo film: "Ho scritto cinque soggetti, dobbiamo essere d'accordo anche con il produttore. Cerchiamo di andare di comune accordo, lo capisco anche. Il momento per il cinema italiano è talmente difficile che bisogna stare molto attenti, i risultati di questo inizio di stagione per il cinema italiano sono stati terribili. Se devi sbagliare, devi farlo con la coscienza di averci messo tutta l'anima, tutto il cuore".
Ancora sul cinema italiano: "E' cambiato tutto, ma non voglio essere nostalgico. Certo che dispiace, perché senza la sala cinematografica si perde molta poesia. Sta cambiando la fruizione del prodotto, io lavorerò ancora un pochino, non è che posso lavorare in eterno, però probabilmente farò una incursione con una serie televisiva. Almeno una la dovrò fare. Me lo chiede il produttore e mi rendo conto anche io che con i tempi che corrono bisogna mettersi in gioco anche con cose del genere. Il mondo cambia, bisogna adeguarsi".
verdone sergio e nadia borotalco
Sulle citazioni che spesso gli dedicano i The Giornalisti nei videoclip dei loro brani: "Mi sono molto simpatici, li ringrazio molto per gli omaggi che fanno a me e al cinema degli anni '80. Sicuramente hanno preso ispirazione da quel tipo di cinema, tra Acqua e Sapone e Borotalco. Sono molto bravi, il pubblico li apprezza, sono intelligenti, si sanno muovere bene, credo che dureranno molto".
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