IL CINEMA DEI GIUSTI - DIVERTENTE E RIUSCITO, ''CAPTAIN FANTASTIC'' È UNA COMMEDIA BISLACCA CON QUALCHE PRETESA HIPSTER, SNOBBETTINA, MA ALLA FINE NON COSÌ FANTASTICA. CERTO, SI VEDE MOLTO VOLENTIERI E OFFRE UN BUON RUOLO A VIGGO MORTENSEN

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Marco Giusti per Dagospia

 

Captain Fantastic di Matt Ross

 

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Odiate il capitalismo, la scuola pubblica, la carta igienica, i supermercati, la famiglia Bush? Pensate che sia meglio dedicare un giorno a Noam Chomsky piuttosto che a santificare il Santo Natale? Ecco, Captain Fantastic, scritto e diretto da Matt Ross è il vostro film e Viggo Mortensen nel ruolo di Captain Fantastic è il vostro eroe. Anche se con l’America in mano a Donald Trump ci risulta difficile pensare a una commedia così bislacca come questa opera seconda di Matt Ross, per molti anni attore, Captain Fantastic  ha avuto un bel percorso pieno di successi e di complimenti tra i grandi festival internazionali, al Sundance, a Cannes, nella sezione Un Certain Regard, perfino a Roma lo scorso ottobre.

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E va riconosciuta al film una stravaganza di scrittura che ne fa un prodotto perfetto per hipster della classe media con voglie di cibi bio, come ha scritto un critico americano. Di fatto è una commedia con spunti politico-ecologici a metà tra Swiss Family Robinson e Little Miss Sunshine. Disgustati dal capitalismo e dalla società americana, Ben Cash, Viggo Mortnsen, e sua moglie Leslie, si sono trasferiti nella foresta del Pacific Northwest, lo stato di Washington, dove hanno cresciuto i loro sei figli.

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Ma i ragazzi non sanno solo uccidere cervi con il coltello in mano o possono sopravvivere alla natura selvaggia, hanno anche letto i classici della letteratura e i sacri testi di Chomsky. Non sono dei ragazzi selvaggi, insomma, sono dei ragazzi eruditi che conoscono le lingue ma sanno anche come procurarsi il cibo con le proprie mani senza bisogno di sporcarsi con il vile denaro.

 

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Quando Leslie è stata male, ammalata di bipolarismo, Ben ha deciso di rimandarla dal ricco padre, Frank Langella. Solo che ora Leslie è morta e Ben e la sua famiglia hanno l’obbligo di andare al suo funerale, di cremarla e spargere le sue ceneri non diciamo dove. Così Ben si mette alla guida di un buffo autobus e scende in città. Il cuore del film sarà appunto nel confronto tra il modello di vivere selvaggio della famiglia di Ben e il modello di vita americano di oggi. Tv trash e merendine comprese. 

 

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Da una parte non possiamo che stare con Ben, da un’altra, però, l’atteggiamento del padre risulta un po’ dittatoriale nei confronti dei figli, che vorrebbero studiare, fare l’università, avere rapporti civili con l’altro sesso. Non vivere proprio segregati nella foresta. Anche perché stanno cominciando a diventare grandi. Piuttosto divertente e riuscito, Captain Fantastic è una commedia con qualche pretesa molto da Sundance, snobbettina, ma alla fine non così fantastica. Certo, si vede molto volentieri e offre un buon ruolo a Viggo Mortensen. In sala da giovedì.

 

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