Marco Giusti per Dagospia
te l avevo detto - film di ginevra elkann
Beh. A parte una Roma rovente per il caldo eccessivo, dopo “Siccità” e “Adagio” la terza volta nel giro di un anno…, un film che inizia con una grande scena di sesso di Valeria Bruni Tedeschi presa da dietro (no, non c’è un body double) e offre a Valeria Golino l’occasione per interpretare una celebre porno star alla Ilona Staller non va certo sottovalutato.
Anche se, come in tanti altri film prodotti e ideati dalla borghesia, più o meno alta, d’Europa, anche in questo “Te l’avevo detto”, opera seconda di Ginevra Elkann dopo il più apertamente autobiografico “Magari”, il vero tema rimane ancora una volta, sarà contenta la Meloni, la tossicità dei rapporti familiari. Tra fratelli. Tra madri svalvolate fuori di testa e figlie bulimiche, tra mariti e mogli dedite alla bottiglia.
te l avevo detto - film di ginevra elkann
Come se l’eccesso, la droga, l’alcol, la dipendenza sessuale fossero tutte risposte alla tossicità della famiglia. Diciamo che nelle cinque storie, tutte o quasi al femminile, ovvio, scritte dalla regista con Chiara Barzini e Ilaria Bernardini de Pace, che compongono “Te lo avevo detto”, accolto un po’ freddamente al Rome Film Festival qualche mese fa, sono di scene situazioni familiari tossiche che producono ogni tipo di disagio.
La Gianna di Valeria Bruni Tedeschi, nevrotica e pazza nel volersi vendicare della pornostar che le ha rubato il marito, ha distrutto la figlia Mila, la inedita Sofia Panizzi, che è diventata bulimica. Il prete americano Bill, un grande Danny Huston, aspetta la sorella, Greta Scacchi, che arriva dal Connecticut con le ceneri della madre da seppellire accanto ai resti di Keats nel cimitero acattolico di Roma.
ginevra elkann con il cast femminile di te l avevo detto
Ma è proprio la follia della madre che ha reso Bill eroinomane. Alba Rohrwacher ha distrutto la sua famiglia, il figlioletto Max e il marito Riccardo Scamarcio, cercando di alleviare il dolore con la bottiglia. Mettiamoci ancora la pornostar Pupa di Valeria Golino, che si prepara a una serata per vecchi fan e la vecchia signora che vive davanti al televisore seguendo le aste in tv, Marisa Borini, accudita da Mila, uno dei pochi personaggi positivi del film.
Su tutto domina un caldo atroce che stringe in una morsa di confusione e di nebbia Roma e questi personaggi che si dimenano alla ricerca di una via d’uscita difficile da trovare. Ben girato, ben fotografato da Vladan Radovic, ben musicato da Riccardo Sinigallia, è un film decisamente superiore a “Magari”, che soffre, forse, di personaggi un po’ troppo facili da decifrare. Ma le recitazioni sono sentite, e non avevamo mai sentito Danny Huston recitare perfettamente in italiano. In sala da oggi.
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