Marco Giusti per Dagospia
Green Book, Roma, Bohemian Rhapsody trionfano alla 76° edizione dei Golden Globes in una notte abbastanza sorprendente che ha visto i premiati puntare il dito ancora una volta sulle diversità e sulla lotta per la parità di trattamento fra uomini e donne sul set.
A Green Book di Peter Farrelly, forte storia vera di segregazionismo nell’America degli anni ’50, vanno tre premi, miglior commedia/musical, miglior attore non protagonista, Mahershala Ali, che interpreta il pianista nero Don Shirley con autista bianco, e miglior sceneggiatura. A Roma di Alfonso Cuaron, miglior regia e miglior film straniero, premi che forse ritroveremo anche agli Oscar.
A Bohemian Rhapsody di Bryan Singer, che non lo ha neanche finito perché cacciato dalla produzione e infatti i produttori non lo hanno, volutamente, neanche menzionato sul palco, vanno due premi, miglior film drammatico e miglior attore in un film drammatico, Rami Malek.
Miglior attrice per un film drammatico va a Glenn Close per The Wife, dove interpreta una moglie che accompagna il marito scrittore a vincere il Nobel, ma che è la vera autrice dei suoi romanzi, e si è così lanciata in un serio discorso femminista, "Noi siamo donne e nutrici, abbiamo i nostri figli e nostro marito, se siamo abbastanza fortunati, i nostri partner, chiunque. Ma dobbiamo cercare di realizzarci pienamente. Dobbiamo seguire i nostri sogni”.
L’inglesissima Olivia Colman, per The Favourite, dove interpreta una regina grassa, malata, golosa e lesbica, vince come miglior attrice per una commedia/musical. E qualcuno dovrà spiegarci perché Olivia Colman, lanciatissima dalla Fox già a Venezia, sta vincendo tutto quasi da copione. Christian Bale vince come miglior attore in una commedia/musical per Vice, e ringrazia Satana per l’ispirazione del suo Dick Cheney, il malefico consigliori di Bush Jr. Regina Hall vince come miglior attrice non protagonista per If Beale Street Could Talk di Barry Jenkins, e si è lanciata affinché sui set le donne abbiano parità di trattamento economico e 50% di presenza rispetto ai maschi. Superman Un nuovo universo, coi suoi 140 animatori, vince come miglior film animato battendo facilmente Incredibili 2.
Migliore musica va a First Man di Damien Chazelle. Lady Gaga si deve accontentare del premio per la miglior canzone, “Shallow”, per il suo A Star Is Born, che aveva sei nominations e ha vinto solo un premio. Anche Vice di Adam McKay aveva sei nomination e vince solo per Christian Bale come protagonista. Il ritorno di Mary Poppins ne aveva cinque e non vince assolutamente nulla. Alla Disney non saranno contentissimi. A Amy Adams, con due nomination, non va niente. E nulla va né a Black Panther né a BlackKklansman, mentre gli attori neri si devono accontentare di due premi da non protagonisti, Mahershala Ali e, appunto, Regina Hall. Ma i premi a Rami Malek e, nelle serie tv, all’asiatica Sandra Oh, che era anche conduttrice, premiano per la prima volta anche altre minoranze.
Nelle serie tv vince The American come miglior serie drammatica, The Kominsky Method vince come miglior serie comedy e come miglior attore in una serie comedy, cioè Michael Douglas. The Assassination of Gianni Versace vince come miglior serie limitata e miglior attore, Darren Criss. Premi importanti vanno a Patricia Arquette per il notevole Escape at Dannemora di Ben Stiller, miglior interpretazione in una serie drammatica, a Patricia Clarkson per Sharp Objects, miglior non protagonista, Sandra Oh per Killing Eve, Rachel Brosnanhan per The Marvelous Mrs Maisel, Ben Whishaw per A Very English Scandal, miglior attore non protagonista, Richard Madden per Bodyguard.
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