Antonella Baccaro per il Corriere della Sera
Gianluigi Paragone, giornalista, oggi senatore del M5S e capogruppo nella Commissione di Vigilanza Rai, la cito testualmente dal Blog delle Stelle di lunedì scorso: «I telegiornali vendicativi sono una scorrettezza, a maggior ragione se sono pagati coi soldi del canone. Ed è quello che ormai accade puntualmente col TgUno».
Per caso sta chiedendo la testa del direttore Andrea Montanari?
«No, sto contestando la gerarchia delle news del suo Tg.
La notizia della manifestazione del Partito democratico di domenica scorsa non era da apertura del telegiornale delle 20. Del resto, sul Corriere della Sera di lunedì la stessa notizia era confinata a pagina dieci».
Cosa avrebbe dovuto aprire il telegiornale delle 20?
«Ad esempio il Documento di economia e finanza con tutte le sue polemiche, per carità. Questa idea che la politica debba prevalere nei telegiornali non la capisco. Alla gente interessa quel che riguarda il portafoglio. Lo dico da giornalista».
Ma lei ora è un politico, vigila sulla Rai. Quel che dice ha delle conseguenze. Non è un' osservazione tra colleghi.
«In questo caso sto parlando da giornalista che ha diretto testate e ideato programmi e che non dimentica come si fa un notiziario. Come un commentatore sportivo, ex giocatore, non dimentica il suo passato in campo».
Da direttore del quotidiano leghista la Padania, ai suoi tempi, avrà messo in prima pagina tutte le manifestazioni del Carroccio. Pensa che il TgUno si sia comportato come un organo di partito del Pd?
«No, quello che è successo mi è sembrato piuttosto un dispettuccio, un infantilismo giornalistico. Mentre mi sembra una malizia forte il fatto che da Fabio Fazio, a "Che tempo che fa" sia ospite fisso Carlo Cottarelli (ex commissario alla spending review, per pochi giorni premier incaricato dopo il passo indietro di Giuseppe Conte,ndr)».
SCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLI
Qual è la sua contestazione nel merito?
«Mi sembra che Fazio voglia fare con questa "omelia della domenica" di Cottarelli un lavaggio del cervello agli italiani per convincerli che le manovre di un governo populista facciano male. E non c' è neppure un contraddittorio!».
Non mi pare che voi del M5S ne accettiate in televisione...
«Il M5S fa il contraddittorio almeno con un giornalista e poi nelle urne con la democrazia. Cottarelli invece è un accademico e non mi risulta che Fabio Fazio sia giornalista».
Lei è capogruppo in Vigilanza, intende tradurre queste accuse in qualche atto concreto?
«Sì, mi piacerebbe capire con chi ha stipulato il contratto Cottarelli. Con la Rai o con Fabio Fazio? Perché forse l' ex commissario non sa che il costo della trasmissione cui partecipa non corrisponde al suo reale valore di mercato
I vertici della Rai sono stati faticosamente nominati. Ora tocca ai telegiornali. Ha qualche suggerimento, da giornalista, su chi possa dirigerli?
«Le nomine dei telegiornali non attengono a un membro della Vigilanza o ai politici.
Questa sì, sarebbe un' indebita interferenza».
PARAGONE LA GABBIA fabio fazio luciana littizzetto