"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI
YOU TUBE1- PROMOZIONI SÌ, PUBBLICITÀ NO
«Siamo molto interessati a vedere che tipo di contenuti arriveranno ora dai cellulari» dicono Chad e Chen ai giornalisti qualche tempo dopo, aggiornandoli sul fatto che i visitatori unici sono diventati 12 milioni al giorno, che i clip visti al mese in media sono 1,2 miliardi e che YouTube dunque è diventato 3 o 4 volte più grande di Google Video e di Yahoo! Video. In quell'occasione - a un giornalista di Fortune - rivelano la sintesi della loro nuova filosofia: «Niente nudità, oscenità, profanità o violenza».
E Chen vuole precisare: «La cosa più importante per noi è la Comunità. I nostri membri vogliono mantenere il sito pulito e ci fanno sapere quando qualcosa non deve starci. A quel punto noi provvediamo a levarla». «Bravi, e come pensate di guadagnare?» - la domanda ricorreva in ogni occasione. «Venderemo promozioni e sponsorizzazioni, ma non vogliamo bombardare la gente con la pubblicità. Volendo potremmo ottenere domani 10 milioni di dollari al mese inserendo pochi secondi di pubblicità nei video» è la risposta «ma dobbiamo essere sicuri che qualsiasi modello di profitti venga adottato e accettato dagli utenti. Stiamo dialogando con Hollywood, i network Tv e le case discografiche, perché loro hanno bisogno di raggiungere un nuovo pubblico e noi abbiamo una grande piattaforma che lo raggiunge. Comunque al momento non abbiamo assunto nessuno che si occupi di vendere spazi pubblicitari».
Anche stavolta i lettori più informati scusino la digressione, ma l'immenso labirinto di accordi e vendita spazi e collocazione di informazioni pubblicitarie nei media in Italia va sotto il nome generico di «pubblicità», e tale definizione non consente di capire fino in fondo il gioco che YouTube sta facendo.
lapresse youtube Chad Hurley Steve ChenÈ evidente che YouTube fa genericamente «pubblicità», tanto che annunci di solo testo erano già apparsi in alcune finestrine a lato dei video. È evidente dunque che in cambio prenda denaro e ottenga altri vantaggi, tra cui la cross promotion, grazie al- le relazioni che ha instaurato con alcuni soggetti di mercato, ma a YouTube tali pratiche le chiamano promozioni e sponsorizzazioni.
Ciò che resta in ballo sono le inserzioni dirette di video pubblicitari all'interno dei clip di successo inviati dagli uploader. La montagna di denaro è là, ma è difficile scalarla senza generare frane nella Comunità. E infatti la questione resterà insoluta ancora per molto tempo.
2- LE PRIME VIRAL STARS DI YOUTUBE
Comunque, di che preoccuparsi? La crescita resta assicurata grazie alla disinvolta fantasia e alla strampalata creatività dei membri. A giugno un'altra star si colloca nel firmamento YouTube. Judson Laipply è apparentemente un middle man americano sui trentacinque-quarant'anni, vestito con un paio di jeans e una t-shirt arancione. Il 6 aprile, certo dopo lunghe preparazioni, Judson piazza una videocamera fissa di fronte a un piccolo palco male illuminato e per 6 minuti balla.
Poi invia la sua performance a YouTube e va a dormire. Due mesi dopo è stato visto 18 milioni di volte. I registi, i sociologi, gli antropologi, i produttori Tv, gli impresari teatrali e di concerti, i talent scout e chiunque altro pensa di conoscere le leggi dello show business restano interdetti. Qual è il segreto? Dove sta il trucco? Judson si è limitato a ballare una ventina di ritmi che andavano dal rock Elvis Anni '50, alla discodance, al rap, passando per alcune parodie di John Travolta, di kung fu, di danze asiatiche e africane, e ha intitolato il suo video Evolution of dance. Un titolo meraviglioso. Ma non può essere solo il titolo.
Judson non è un ballerino professionista, ha studiato danza per un anno al liceo, e basta. Si autodefinisce «un attore ispirato» e dice di seguire due regole fondamentali: «Prima di tutto falli ridere, poi falli pensare». Viene immediatamente convocato dalla NBC per apparire nel Today show e riceve un gran numero di proposte di matrimonio che rifiuta dicendo: «Sono single, sono etero, ma non posso sposare una donna che me lo chiede via email». Al momento in cui scriviamo Judson ha collezionato più di 75 milioni di click e 60.000 commenti ed è giudicato «il preferito» da 250.000 membri. Per YouTube, Judson è un monumento, come il Colosseo, come la Statua della Libertà: un patrimonio incalcolabile. Resta aperto il dibattito. Perché lui sì? Perché lui è virale e i migliaia di altri che hanno tentato di emularlo no? Ai posteri l'ardua sentenza.
Gli stessi posteri saranno chiamati a pronunciarsi anche su altri video divenuti virali in quel periodo.
STEVE CHENUno è Bus uncle. Il 12 maggio 2006, un signore di Honk Kong che si chiama Jon Fong, casualmente seduto all'interno di un bus che attraversa la città asiatica, vede e riprende una conversazione delirante, ma ritenuta esemplare dai molti commenti aggiunti al video, il cui oggetto alla fine appare essere: «Siamo tutti esauriti e sotto pressione. Ogni piccola cosa può condurci a dare di matto e azzuffarci». Nel bus infatti un passeggero sui cinquant'anni, Roger Chan, sta parlando al telefono a voce alta. Il passeggero seduto dietro di lui, Elvis Ho, un giovanotto tra i venticinque e i trent'anni, gli bussa sulla spalla chiedendogli di ridurre il tono della conversazione.
Non l'avesse mai fatto! Roger si volta immediatamente, molto indispettito, e per 6 minuti, gesticolando a pochi centimetri dalla faccia di Elvis, lo insulta mentre questi si limita a rispondere a monosillabi, scusandosi fra l'altro più volte. Anche stavolta è il teatro dell'assurdo a manifestarsi. È il rapporto violento tra estranei nella metropoli che diventa caso esemplare. Ma cosa lo rende virale? Bus uncle è probabilmente l'ultimo esempio di come il telefono cellulare influisca e determini una parte della realtà contemporanea. A causa del cellulare scoppia la lite, a causa del cellulare la lite viene ripresa e vista in tutto il mondo. Questi sono gli elementi evidenti. Ma dietro resta il mistero. Se la lite fosse scoppiata sulla metropolitana di New York o di Milano, avrebbe incuriosito allo stesso modo? Il video rieditato e sottotitolato in inglese e cinese mandarino ha raccolto, nelle sue diverse versioni, una decina di milioni di spettatori nel tempo. Perché?
Poi c'è la serie di Emmalina: una trentina di clip immessi in sequenza di lunghezza variabile da qualche decina di secondi a qualche minuto che generano, oltre a milioni di spettatori, un'ampia gamma di commenti sui grandi giornali e tra gli accademici. Emmalina è il suo nickname55 e resta la sua unica identità perché lei non ha mai voluto rivelare il suo vero nome, né tantomeno il suo indirizzo. Lei stessa comunque si presenta alla Comunità dicendo di essere un'ordinaria diciannovenne australiana che vive in Tasmania, che di giorno lavora con i disabili e che studia Legge nell'intento di specializzarsi in criminologia con chissà quale intento.
Aggiunge poi: «Non ho alcun particolare talento ma sono carina in modo psicotico, se così si può dire». E infatti le sue apparizioni in video, ottenute at- traverso una webcam di altissimo livello, sempre girate nella sua stanza, in cui appare un letto semidisfatto con un orsacchiotto di peluche in bella vista, sembrano un diario parlato di una segregata in un ospedale psichiatrico e incitano alla riflessione «siamo tutti un po' psicotici». La ragazza si rappresenta lucida quanto basta, «pura e innocente», come ama definirsi, ma anche perverso oggetto sesSuale a disposizione di quanti amano guardare dal buco della serratura.
L'incitazione al voyeurismo è, in fin dei conti, il suo massimo appeal. Durante il suo periodo attivo Emmalina produce circa venti minuti a settimana di video, i quali, a un attento esame, risultano solo apparentemente «live»: in realtà sono stati editati con piccoli aggiustamenti e tagli che rivelano un progetto di comunicazione consapevole, ben mascherato però da confessione spontanea. I suoi temi sono molteplici: gli studi, il tempo libero, la famiglia, gli amici, il suo boyfriend Luke, che talvolta compare anche.
CHAD HURLEY E STEVE CHENEmmalina commenta anche argomenti quali moda e musica; talvolta danza e dà lezioni di yoga. E parla spesso di «vecchi bavosi» (creepy old men) che fanno avance al- le teenager. A un certo punto, senza alcun preavviso, il 9 agosto 2006, Emmalina chiede la cancellazione di ogni suo video, motivando il gesto con la certezza che ignoti hacker si sono intrufolati nel suo computer e con la paura che qualcuno, venuto a conoscenza del suo indirizzo, possa introdursi a casa sua per usarle violenza. Vero o falso? Non lo sappiamo. Forse la polizia in Tasmania ne sa di più. Sta di fatto che l'annuncio e la rimozione di Emmalina contribuisce ulteriormente ad alimentare la leggenda sul personaggio. Alla fine del 2006 comunque Emmalina ricompare e tuttora invia brevi video che rimangono tra i più visti e commentati di YouTube.
Il 1° giugno 2006 il canale inglese ITV afferma nel suo notiziario che YouTube e altri siti simili incoraggiano la violenza e il bullismo tra i teenager, i quali si divertono a filma- re con i cellulari scontri e combattimenti e poi li caricano in rete. I responsabili del sito fanno sapere di aver attivato una funzione per cancellare i contenuti considerati violenti.
Il 18 giugno YouTube lancia il proprio programma di videoediting online chiamato YouTube Remixer, che con- sente agli utenti di modificare i propri video direttamente in rete. Il programma si presenta come un'altra estensione dei servizi resi possibili grazie al Web 2.0.
3- COMINCIA L'ERA DEI GRANDI AFFARI
L'agenzia di pubblicità multinazionale Leo Burnett, che include tra i propri clienti McDonald's, General Motors, Heinz e Samsung, sente il bisogno, nel corso del Festival Mondiale dello Spot di Cannes 2006, di sottolineare un concetto: «I film pubblicitari funzionerebbero benissimo su YouTube».
Qualche giorno dopo, il 27 giugno 2006, viene annunciato uno storico accordo. NBC sottoscrive «una partnerhip strategica», proprio così, con YouTube, finalizzata alla creazione di un canale ufficiale dentro il sito di videosharing in cui si vedranno anticipazioni di programmi e videoclip promozionali esclusivi di serie Tv. Tra queste il massimo rilievo viene dato a The Office, una serie vincitrice del Golden Globe, nata in Gran Bretagna nel 2001 poi esportata in Usa, Francia e Germania, che da noi si vede su MTV Italia.
L'accordo, a detta di tutti i commentatori, è epocale: per la pri- ma volta un antico network Tv riconosce che YouTube è leader di un mercato in rapida espansione, quello degli short e viral video online e, secondo John Miller, capo del marketing della NBC: «C'è interesse in un'area comune. Vogliamo esplorare modi nuovi e creativi per raggiungere l'audience». Poi aggiunge: «Comunque nel rispetto del copyright». Oltre a promuovere i propri programmi NBC intende inserire in YouTube lunghi promo ogni settimana relativi agli show di prima e seconda serata della stagione autunnale. In cambio YouTube ottiene, nello stile della cross promotion, significativi spazi televisivi nei quali pubblicizzare le attività del sito. Non è poco, considerando che ogni spot della NBC costa centinaia di migliaia di dollari. Alcuni di questi spot saranno destinati a incitare gli youtuber, e gli aspiranti tali, a inviare filmati girati all'interno dei loro ambienti lavorativi. I migliori - guarda caso - saranno poi trasmessi dalla NBC in relazione alla sitcom The Office in cui si narrano appunto le vicende vissute in ufficio.
CHAD HURLEY STEVE CHEN JAWED KARIMYouTube è entrata nel salotto buono. La sua intuizione iniziale di dotarsi di diverse decine di terabyte sta rivelandosi più che vincente. La sua capacità di stoccaggio di immagini in movimento, infatti, è tale e tanta che l'idea di ospitare anche parti ingenti della programmazione di un network Tv non genera problemi tecnologici, piuttosto sancisce la sua leadership nel video web. Qualcosa però i ragazzi di San Bruno la devono lasciare sul campo. Se in passato hanno potuto praticare una politica di cancellazione dei video illegali che consentiva la rimozione solo su richiesta, d'ora in poi all'interno di YouTube dovranno esistere sistemi di controllo preventivi che autorizzano anche la NBC a verificare la legalità dei video proposti e costringono YouTube a rimuovere di gran carriera ogni violazione segnalata dai suoi partner d'affari. Il sogno anarchico è definitivamente tramontato. Comincia l'era dei grandi affari. Altri accordi simili a quello sottoscritto con NBC stanno infatti per essere annunciati.
Luglio 2006: anche la CBS riconsidera il suo atteggiamento nei confronti di YouTube e per bocca del presidente News e Sport, Mr. Sean McManus, afferma: «La nostra inclinazione ora è quella di considerare la visibilità che otteniamo attraverso YouTube quale fattore positivo. Pertanto ci stiamo rendendo conto retrospettivamente che avremmo dovuto accettare l'esposizione e accettare l'attenzione che ne derivava piuttosto che assumere un atteggiamento parrocchiale e chiedere la cancellazione dei nostri videoclip». Perfetto: la frase giusta al momento giusto.
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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-decima-puntata-sullenterprise-della-cultura-pop-youtube-36902.htm