Marco Giusti per Dagospia
E in chiaro cosa vediamo? Beh. Su Rete 4 alle 21, 25 ci sarebbe un filmone come “Dunkirk” di Christopher Nolan con Fionn Whitehead, Aneurin Barnard, Harry Styles, Kenneth Branagh, James D'Arcy, trionfo assoluto al botteghino in tutto il mondo. Peccato vederlo su piccolo schermo.
Sono 400 mila i soldati inglesi imbottigliati a Dunkirk nel maggio del 1940 stretti tra l’avanzata via terra tedesca e facile bersaglio della loro aviazione. Ma basterebbe il pilota Farrier di Tom Hardy, pochissime battute, faccia coperta come il Bane di Batman, che sorvola il cielo per difendere la ritirata inglese da Dunkirk, per farci piacere il film.
E’ vero che tutta la costruzione, coi tre luoghi diversi, la terra da dove i 400 mila soldati inglesi, rappresentati per tutti dal giovane Tommy di Fionn Whitehead, devono scappare, il mare con l’impavido Mr Dawson di Mark Rylance che con la sua barchetta parte per salvare i soldati, e il cielo dove appunto vola l’asso dell’aviazione Farrier di Tom Hardy, e coi tre tempi diversi, una settimana per la terra, un giorno per il mare, un’ora per il cielo, è alla fine un pretesto per raccontare con scene madri continue la storia della celebre ritirata dalla Francia che alla fine si dimostrerà importante come una vittoria.
Su Cine 34 alle 21 era un gran bel poliziesco politico di gran ritmo “La scorta” diretto nel 1993 da Ricky Tognazzi prima che si buttasse nelle commedie e nelle produzioni televisive. Gran bel cast con Claudio Amendola, Enrico Lo Verso, Ricky Memphis, Leo Gullotta, Tony Sperandeo e un Carlo Cecchi strepitoso come giudice da proteggere in quel di Palermo.
Su Iris alle 21 trovate “Solo per vendetta” di Roger Donaldson, un revenge movie con Nicolas Cage che diventa l’uomo della strada che si fa giustizia da sé. Ci sono anche January Jones, Guy Pearce, Jennifer Carpenter.
Su Rai Storia alle 21, 10 parte il cineclub con “Roma ore 11”, un capolavoro del 1952 diretto da Giuseppe De Santis tratto da un servizio giornalistico del giovane Elio Petri, con Carla Del Poggio, Lucia Bosé, Delia Scala, Lea Padovani, Maria Grazia Francia.
Su Canale 27 alle 21, 10 mi rivedrei il “King Kong” di Peter Jackson con Naomi Watts che finisce nella manona del gorilla gigante, “recitato” da Andy Serkis, Jack Black, Adrien Brody, Jamie Bell. All’epoca non venne considerato molto, ma in realtà è piuttosto affascinante e Naomi Watts adorabile.
“L’usignolo e l’allodola” di Sigi Rothemund con Jean-Claude Bouillon, Sylvia Kristel, Teri Tordai, Gisela Hahn, Peter Berling, Cielo alle 21, 15, è un erotichello franco-tedesco del 1974 che venne distribuito in Italia solo grazie alla presenza della Emmanuelle di Sylvia Kristel. Non mi sembrò memorabile. Però c’è il grande Peter Berling, attore per Fassbinder , si vantava di essere l’unico attore etero del suo gruppo, e king delle coproduzione tedesche.
Su Rai 4 alle 21, 15 passa ancora una volta “Il giustiziere della notte” nella versione diretta da Eli Roth con Bruce Willis, Vincent D’Onofrio, Elizabeth Shue. Non vale il vecchio film di Michael Winner con Charles Warren. Su Italia 1 alle 21, 20 troviamo lo scatenato cartone animato con gli animali canterini “Sing” di Garth Jennings. Molto divertente.
michael fassbender l’uomo di neve
In seconda serata trovate su La7 alle 22 “Brubaker” di Stuart Rosenberg con Robert Redford, Yaphet Kotto, Jane Alexander, grande carcerario ispirato a una storia vera, quella di Tom Morton che si finse detenuto per capire cosa non funzionasse nel suo carcere in Arkansas.
Assolutamente da vedere su Cine 34 alle 22, 50 “Il branco” di Marco Risi con Giampiero Lisarelli, Ricky Memphis, Salvatore Spada, Luca Zingaretti, storia di uno stupro di gruppo che al tempo venne guardato come un film sbagliato dalla stessa critica che aveva amato i precedenti film di Marco Risi. Molto violento e assolutamente non gradevole.
Su Iris alle 23, 15 passa invece un noir nordico tratto da un romanzo celebre di Jo Nesbo, “L’uomo di neve” di Tomas Alfredson con Michael Fassbender, Charlotte Gainsbourg, Rebecca Ferguson, J.K. Simmons, Chloë Sevigny, che allora non ci convinse molto. Eppure il film ha un grandioso inizio in mezzo alla neve, con un bambino, un figlio di nessuno, che vede la madre morire nel ghiaccio e si sente abbandonato.
Da lì partirà la vendetta del serial killer su giovani madri colpevoli non si sa bene di cosa. Addirittura fatte a pezzi, con una sorta di seghetto portatile che taglia teste come fossero sigari. Indagano un ispettore spostato e ubriacone in cerca di redenzione, Harry Hole, interpretato da Michael Fassbender, che ha una ex-moglie che forse ancora lo ama, Rakel, Charlotte Gainsbourg, una più giovane poliziotta, Katrine Blatt, Rebecca Ferguson, che ha segreti da nascondere.
da scaramouche or se vuoi l'assoluzione baciar devi sto… cordone
Nei flashback compare anche uno sconvolto Val Kilmer, come un poliziotto che ha già indagato sul caso uscendone morto. Mentre ha un grande cameo Chloe Sevigny in una delle sequenze migliori del film. Alfredson, almeno per noi profani, cattura bene l’atmosfera nordica della Oslo innevata di Jo Nesbo, ma forse fa troppe concessioni al cinema internazionale.
E la sceneggiatura, non scritta da Jo Nesbo, ma da Hossein Amini, che forse aveva fatto la stesura iniziale quando il progetto era nelle mani di Martin Scorsese, Peter Straughan, portato da Alfredson, lo sceneggiatore di La talpa, e da Søren Sveistrup, ideatore e produttore della serie The Killing, ci spiega che il film è passato nelle mani di troppi e così troppi sono i buchi, i non detti, le false piste.
Nella notte vi segnalo l’erotichello “Cara dolce nipote” di Andrea Bianchi con Ursula Heinle, Femi Benussi, Lucio Flauto, Francesco Parisi, Cine 34 alle 0, 40, seguito sulla stessa rete alle 2, 45 da “Morbosità” di Luigi Russo con Eva Czemerys, Gianni Macchia, Paul Muller, Jenny Tamburi.
da scaramouche or se vuoi l'assoluzione baciar devi sto… cordone 1
Attenzione che su Iris all’1, 35 ci coglie un po’ impreparati l’arrivo di un celebre film politico di Jean-Luc Godard, “Crepa padrone, tutto va bene” con Yves Montand, Jane Fonda, Vittorio Caprioli, Cyrille Spiga, Elizabeth Chauvin. Assolutamente da rivedere anche se la copia italiana, doppiata e credo tagliata, non sarà il massimo.
Difficile invece trovare un film più trash e volgare di “Da Scaramouche or se vuoi l'assoluzione baciar devi sto... cordone!” di Gianfranco Baldanello con Stan Cooper alias Stelvio Rosi, Mario Brega in grande spolvero, Dada Gallotti, Franca Gonella, Rolando De Santis, Rete 4 alle 3, 20,
da scaramouche or se vuoi l'assoluzione baciar devi sto… cordone 2
Mischione di Scaramouche-movie e decamerotico, con un gioco di coppia alla Terence Hill - Bud Spencer fra i protagonisti Stelvio Rosi e Mario Brega. Con aggiunta del mitico Rolando De Santis, detto “Il Chiodo”, caratterista felliniano per eccellenza. Purtroppo sono tutti doppiati, passi per Stelvio Rosi-Stan Cooper, ma un film con Brega e Il Chiodo doppiati perde gran parte del gusto.
Alla fine del filmetto, veramente modesto, anche se pieno di nudi femminili, appare addirittura una giovanissima Dalila Di Lazzaro come Granduchessa. Rosi ricordava che Mario Brega faceva scherzi pesantissimi a tutti sul set. «Si tratta di un film che per nudi ed altro non è secondo a nessuno», scrive il critico de La Sicilia.
leva lo diavolo tuo dal… convento 3
C’è ancora tempo per vedere un’altra trashiata come “Leva lo diavolo tuo dal… convento” di Franz Antel con Femi Benussi, Gabriele Tinti, Marika Mindzenthy, Sonja Jeannine, Cine 34 alle 3, 45, finto decamerotico italo-tedesco del 1973. Mi registrerei invece “...e continuavano a fregarsi il milione di dollari” dello spagnolo Eugenio Martin, Rete 4 alle 4, 45, curioso western italo-franco-spagnolo con Gina Lollobrigida non più giovanissima che fa l’avventuriera in un Messico da rivoluzione in mezzo a un cast di star maschili di tutto rispetto.
leva lo diavolo tuo dal… convento 5
Si va da Lee Van Cleef, detto Bomba, rapinatore di banche con buffa bombetta (gli sta malissimo) a James Mason rivoluzionario messicano a Gianni Garko pistolero a Sergio Fantoni guida spirituale dei peones in rivolta. Tutto gira attorno a un malloppo da un milione di dollari che finirà nelle mani di Gina e del suo amico Jesse James. Tra i momenti di culto Lee Van Cleef che si spoglia davanti a Gina Lollobrigida. Umberto Tirelli ricordava di aver lavorato a questo film solo per i costumi di Gina Lollobrigida. Scritto da Philip Yordan e prodotto da Irving Lerner. E qui mi fermo.
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