Marco Giusti per Dagospia
Notizie da Cannes, a parte il trionfo di Marco Bellocchio, ieri in contemporanea con la Palma d'Oro alla carriera è uscito anche in Italia il suo documentario, "Marx può attendere", 1009 eroici spettatori, si segnala con orgoglio il premio di miglior film europeo a “A Chiara” di Jonas Carpignano alla Quinzaine des Realisatuers, lo stesso premio che vinse due anni fa con “A ciambra”.
Ma si segnala anche la strepitosa interpretazione ultrarealistica di Dario Argento, in coppia con Françoise Lebrun, come i protagonisti del settimo film di Gaspar Noé “Vortex”, che, miracolosamente sembra sia piaciuto a tutti , per una volta, non sia esattamente il cinema sperma e sangue del regista di “Love” e “Enter the Void”.
Per Xan Brooks di “The Guardian”, cinque stellette. Sono 145 minuti girati con la tecnica dello split screen, lo schermo diviso in due, che testimoniano quando l’amore rimane anche se la testa se ne sta andando. Sembra che sia il film sia l’interpretazione dei due attori, Argento interpreta un vecchio critico di cinema alle prese con un libro, con la propria memoria e la Lebrun sua moglie, dimostrino che Gaspar Noé sia riuscito a fare un film commovente ma anche di grandissima tecnica cinematografica. Sfortunatamente non è in concorso. Da noi, tempaccio su mezza Italia.
Tutti a casa a vedere o “Braveheart” di Mel Gibson, Rai Tre alle 20, 30, il film preferito di Umberto Bossi, lo sappiamo bene, che ci ha praticamente costruito un partito, o “Mille dollari sul nero” di Albert Cardiff alias Aberto Cardone, con Anthony Steffen e Gianni Garko, Cine34 alle 21, che segna la nascita del personaggio di Sartana che accompagnerà Garko per tutta la vita. Ottimo modo per celebrare anche gli 85 anni di Garko-Sartana. Il personaggio de lo inventarono gli sceneggiatori Ernesto Gastaldi e Vittorio Salerno. Ricorda Gastaldi: “Noi inventammo il nome cambiando una lettera del nome del generale Santana, che combattè la Guerra in Messico.
Dopo, il nome apparve in un sacco di altri film italiani ispirati al nostro lavoro. Anni fa c’è stato un grosso processo in Italia: due produttori [Aldo Addobbati e Mario Siciliano] si erano fatti causa per il diritto di usare il nome Sartana nei titoli dei loro film. Vittorio e io andammo dal giudice e provammo che proprio noi ci eravamo inventati il nome”. Nel film Sartana-Garko è il fratello cattivo del protagonista Steffen-Johnny, che è buono, si è fatto dodici anni di galera indovinate per colpa di chi? e, culmine assoluto, ha una mamma che va pazza solo per il fratello cattivo. “Io ero el general Sartana”, ricorda oggi Garko, “il cattivo. Ne feci un bandito pazzoide, tipo i gangster sadici alla Richard Widmark”.
I mille dollari sul nero del titolo sono i dollari che vale la collana sul collo della mamma di Sartana tutta vestita di nero. “Il film”, racconta Garko, “era diretto da Alberto Cardone, ma il produttore, Mario Siciliano, interveniva spesso. Io ero l’antagonista, el general Sartana, mentre il protagonista era Antonio De Teffè. Era, il mio, un personaggio molto cattivo, fanatico, per il quale inventai quel bacio alla medaglia che faceva prima di uccidere le persone, perché mi ricordavo un gesto analogo visto in qualche western americano. Il film ebbe grande successo, in Italia ma soprattutto in Germania, tanto che lo intitolarono con il nome dell’antagonista.
Qualche anno dopo, mi chiamò un produttore, mi fece firmare un contratto e poi tirò fuori il manifesto in lingua tedesca e mi disse: Chiameremo il film Sartana, qui non farai l’antagonista ma il protagonista, alla Clint Eastwood”. E così fu.
Se non avete voglia di celebrare il vecchio Sartana, vedo che su Cielo alle 21, 15 torna il folle “Desideria: la vita interiore” diretto da Gianni Barcelloni, scritto da Enzo Unghari, tratto dal romanzo di Alberto Moravia, pasticcio erotico-politico con Lara Wendel doppiata, per le scene di nudo, da Lory Del Santo, Stefania Sandrelli, Klaus Lowitsch, la stessa Lory come cameriera tutto fare e Orso Maria Guerrini come capo delle Brigate Rosse malato di figa. E’ il cinema italiano…
Se volete qualcosa di più tranquillo si va da “Piccole donne”, Tv2000 alle 21, 20, la versione classica della MGM a colori di Mervyn LeRoy con Elizabeth Taylor, Janet Leigh, June Allyson e i poco sopportabili Rossano Brazzi e Peter Lawford, a “Spy” di Renny Harlin con Geena Davis, Samuel L. Jackson e Brian Cox, Iris alle 21, un po’ vecchiotto ma si vede. Ci sono anche “Una notte da leoni 2” di Todd Phillips con Bradley Cooper e Zach Galifianakis, canale 20 alle 21, 05, lo sconosciuto thriller di Rai Due (ma dove li trovano?) “Terrore in paradiso” di Brian Skiba con Sammaire Armstrong, Corin Nemec, senza scordare “La corrispondenza” di Giuseppe Tornatore con Olga Kurylenko, bella ma poco espressiva, che dialoga con un computer dove parla un Jeremy Irons come se fosse in salamoia, Rai Movie alle 21, 10.
Purtroppo, non riuscitissimo. Vi consiglio, soprattutto a voi napoletani, la versione moderna Gomorra-style di “Il sindaco del Rione Sanità” diretto da Mario Martone con Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto Di Francesco, Rai4 alle 21, 20. Grande cast e grande riduzione della commedia di Eduardo De Filippo.
In seconda serata trovate un film di Ferzan Ozpetek che non funzionò moltissimo alla sua uscita, “Magnifica presenza”, Rai Movie alle 23, 15, ma che oltre al bel cast, Elio Germano, Margerita Buy, Vittoria Puccini, Bepe Fiorello, Andrea Bosca, ha una storia curiosa, coi fantasmi che si muovono in mezzo agli umani sul modello “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli. Andrebbe rivisto. Così così il filmoe politico diretto da Robert De Niro “The Good Shepherd” con Matt Damon, Angelina Jolie, Alec Baldwin e lo stesso De Niro, Iris alle 23, 20. Tipico film che ti concilia un po’ il sonno.
Non è un capolavoro, anzi è proprio terribile la commedia sexy con Carmen Villani e la porno star Harry Reems “Lettomania” diretto da Vincenzo Rigo, Cine 34 alle 00, 50. Vale solo per la presenza delle due star, soprattutto quella di Reems che all’epoca era una celebrità nel mondo dell’hard americano. Il film è prodotto dalla misteriosa R.R. International di Milano, al suo unico film, e distribuito dalla Stefano Film, che alternava veri hard a film super essai. Purtroppo ne viene fuori una commediola che, almeno nella sua versione italiana, ultrasoft, non è né carne né pesce. Né vera commedia sexy né qualcosa di più spinto.
E non si è mai sentito parlare di una versione hard. La Villani, in “99 donne”, dice che la sua scena d’amore venne “potenziata” con una controfigura, al punto che fece sequestrare il film. Sui giornali del tempo è confermata la causa tra Carmen Villani e la produzione. Carmen chiese il sequestro perché il film si doveva intitolare “Lei” e non Lettomania, e erano state inserite scene di nudo che non aveva girato lei.
Nell’intervista inserita come extra al dvd del film, Rigo ricorda la storia e sostiene di aver girato lui stesso le scene con la controfigura della Villani per dare più forza al tutto. E’ forse il migliore tra gli ‘ndrangheta-movie “Anime nere”, Rai Movie all’1, 05, che rilanciò il nome di Francesco Munzi, sofisticato regista di film da festival, che cuce qui una storia di ritorno in Calabria che porterà a galla vecchi modelli di malavita e di regole da seguire. Grande cast capitanato da Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova, Marco Leonardi, Peppino Mazzotta. Cupissimo. Non a caso si chiama anime nere.
Dalla Calabria a Liverpool parliamo sempre di bande criminali in “The Crew” di Adrian Vittoria con Stephen Graham, già Al Capone in “Boardwalk Empire”, Iris alle 2, 35. Sarà un gradito ritorno per molti quello di Laura Gemser in “Emanuelle in America” di Joe D’Amato, Italia 1 alle 2, 30. Con lei ci sono il marito Gabriele Tinti e Roger Browne.
Come saprete, mi piace molto “Achille Tarallo” di Antonio Capuano, Rai Movie alle 3, con Biagio Izzo nel ruolo di un cantante da feste che non vuole proporre il napoletano, ma punta per dignità all’italiano. Con lui ci sono il manager romano Ascanio Celestini e la star della musica trash napoletana Tony Tammaro.
Nella notte più fonda vedo grandi ritorni. “Night Club” di Sergio Corbucci con Sergio Vastano, Christian De Sica, Claudia Gerini giovanissima, Sabina Guzzanti, Massimiliano Wertmuller, Italia 1 alle 3, 45, il folle erotico politico anticomunista “Compagne nude” di Bruno Pischiutta, Cine 34 alle 4, 35 e il più sofisticato, beh…, “Peccato d’amore” di Robert Bolt con Sarah Miles, sposata al Lord Melbourne di John Finch, che ha un affaire con il Lord Byron di Richard Chamberlain, Rai Movie alle 5, un film che non si vede veramente da parecchi anni. E lo ricordo piuttosto buono.