Marco Giusti per Dagospia
Beh. Adesso dovrei dirvi quali sono i film da vedere in chiaro stasera. Lo so. Ma oggi pomeriggio ho trovato su Mubi un capolavoro del kung-fu come “Cinque dita di violenza”, attenti che lo trovate come “King Boxer”, diretto da Chang-hwa Jeong per gli Shaw Brothers nel 1972 con Lieh Lo, Ping Wang, Hsiung Chao, Mieng Fang, e sono impazzito. Sempre su Mubi trovate anche il bellissimo “Crippled Avengers” diretto nel 1978 dal più autoriale Chang Che con Kuan Tai Chen, Feng Lu, Huo Chui, Chien Sun. Ma “Cinque dita di violenza” è più importante, anche storicamente, perché fu il primo film di Hong Kong e di kung-fu a arrivare in America e in Europa e a lanciare una moda che andò avanti con una massa che a noi sembrava stertiminata di titoli.
Titoli che, senza Internet, era quasi impossibile o molto difficile decifrare. Quali saranno stati i film migliori? Io comparavo quel che vedevo in Italia con le critiche su “Monthly Film Bulletin", giornale di cinema inglese del B.F.I. che era assolutamente fissato col kung fu grazie a critici come Tony Rains, La copia che possiamo vedere su Mubi, attenzione, è quella integrale, senza tagli della censura, con le palle degli occhi che saltano. Non lo vedevo da allora. Solo adesso mi rendo conto che lo strepitoso “Ku-fu dalla Sicilia con furore” di Nando Cicero con Franco Franchi ne è quasi un remake piuttosto che una parodia.
Con i tre giapponesi che arrivano a sfidare i cinesi, la cesta piena di bulbi oculari, la “mano di travertino” al posto del “palmo d’acciaio”. Da rivedere subito. Ma dovete un attimo concentrarvi sull’anno di uscita del film, il 1972. Tarantino lo ha supercopiato, a cominciare dalla musica. In chiaro, invece, cosa abbiamo? Su Iris alle 21 un buon film di guerra di e con Clint Eastwood, “Gunny” con Marsha Mason, Mario Van Peebles, Everett McGill, Bo Svenson, Boyd Gaines, il poco visto “Un medico, un uomo” diretto da Randa Haines, la regista di “Figli di un dio minore, con William Hurt, Elizabeth Perkins, Christine Lahti, Mandy Patinkin, dove un medico si ritrova affetto da un tumore alla gola e lo aiuteranno più I pazienti che gli altri medici.
Tratto da un romanzo largamente autobiografico di un medico, Ed Rosenbaum. Ancora più triste “Fantozzi va in pensione” di Neri Parenti, quarto Fantozzi con il cast originale al completo, Paolo Villaggio, Milena Vukotic, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, ma ci sono anche Antonio Allocca e il grande Ennio Antonelli, Cine 34 alle 21. Si diceva che fosse l’ultimo, ma non lo fu. Grandiosa la scena al cinema porno con Fantozzi e Pina che vanno a vedere “Le casalingue”. Su Canale 20 alle 21, 05 l’action cafone tratto da un videogioco con tre eroine, “DOA: Dead or Alive” di Corey Yuen con Jaime Pressly, Holly Valance, Sarah Carter, Devon Aoki, Eric Roberts, Kane Kosugi. Stroncato ovviamente da tutti. Il plot non esiste, solo un pretesto per una serie di coreografie di gente che si mena.
Su Rai Movie alle 21, 10 qualcuno ci vuole bene perché ogni tanto passa un bel film di Billy Wilder, come il notevolissimo “Non per soldi, ma per denaro” che lanciò sia Walter Matthau, che vinse l’Oscar, sua la coppia Jack Lemmon & Walter Matthau. “Sia L’appartamento che Non per soldi ma per denaro”, diceva Wilder, “non erano proprio commedie. Noi le addolcimmo qua e là con un po’ di risate, ma ciò che volevamo dire era, gli esseri umani sono esseri umani. Una volta di nuovo, volevo il realismo più completo, e a differenza di molta gente, mi piacciono le profondità che offre il widescreen”. Il tema, ancora una volta è cosa sei disposto a fare per denaro. Tutto o quasi tutto?
Perché il personaggio di Lemmon, oscuro operatore televisivo pronto a truffare la sua rete per denaro, è uno che farà quasi tutto per denaro. Carino, ma niente di più, “Wild Wild West” di Barry Sonnenfeld con Kevin Kline, Will Smith, Kenneth Branagh, Salma Hayek, Bai Ling. M. Emmett Walsh, Canale 27 alle 21, 10, versione cinematografica di una celebre serie televisiva degli anni ’60, più fantascientifica che western. Non funzionava. Si fecero molti re-takes per renderlo più divertente, ma non funzionava lo stesso. Kenneth Branagh ritiene il suo accento da americano il peggiore che si sia mai sentito da un attore inglese.
kevin kline will smith wild wild west
La mamma di Will Smith gli disse “Hai fatto di meglio, baby”. Il protagonista della vecchia serie tv, Robert Conrad, si rifiutò di fare un cammeo perché non gli piaceva il copione. Credo che i problemi siano la regia e la sceneggiatura, riscritta innumerevoli volte. In un primo tempo il film era stato affidato a Richard Donner come regia e a Shane Black come sceneggiatore. Sarebbe stato un buon film. Occhio che il ragno gigante sembra che fosse stato ideato per il “Superman Lives” di Tim Burton con Nick Cage. Su Cielo alle 21, 15 passa il fantascientifico “Flight World War II” di Emile Edwin Smith con Faran Tahir, Robbie Kay, Aqueela Zoll, Matias Ponce, Howard Gordon, Alberto Barros Jr.
La7 alle 21, 15 presenta il documentario “Nuclear Now” di Oliver Stone, tutto a favore del nucleare. Difficile ideare film tratti dai videogiochi, anche celibri. Non funzionò nemmeno “Assassin's Creed” con Michael Fassbender, che trovate su Rai 4 alle 21, 20, diretto dal raffinato regista australiano Justin Kurzel, che con Fassbender e Marion Cotillard avevamo incontrato a Cannes in concorso alle prese con un più che onorevole Macbeth, malgrado il suo budget stratosferico (170 milioni di dollari), malgrado tutti i muscoli esibiti dal suo protagonista e coproduttore, malgrado un cast stellare, che va appunto da Marion Cotillard a Jeremy Irons, da Brendan Gleeson a Charlotte Rampling a Michael K. Williams, risultò un mezzo flop.
I produttori si aspettavano una prima settimana americana da 25-35 milioni di dollari, e non arrivò nemmeno a 22. Sommandoli con gli incassi internazionali arrivava a 88. Le critiche erano terrificanti. “Ottuso, narrativamente incoerente e alla fine frustrante, è un altro esempio di quanto sia difficile fare un buon film popolare da un video gioco”, “Ecco un altro di quei film disorganizzati, incoerenti, quasi inguardabili”. Per le velleità autoriali di Kurzel e di Fassbender fu un disastro. I problemi maggiori, però, sono già in sceneggiatura.
Del resto il film, tratto dal celebre video gioco, venne riscritto almeno tre volte, ufficialmente. La prima da Michael Lesslie, la seconda da Scott Frank, la terza da Bill Collage e Adam Cooper. Ma il risultato rimane lo stesso. Un pasticcio. Cioè non si capisce niente e quello che è chiaro nel videogioco, una volta diventato film, diventa ridicolo e incomprensibile. Kurzel, Fassbender e Cotillard, ma a questo gruppetto si sarebbe dovuta unire anche Alicia Vikander, da poco fidanzata di Fassbender, sostituita dalla bellissima Ariane Labed, le tentano tutte per dare dignità al film. Grandi inquadrature gotiche, grandi effetti visivi, Fassbender sempre a torso nudo che scala chiese e campanile del 400 spagnolo, mentre il suo body double esegue un salto incredibile che è già nella storia del cinema d’azione, 38 metri di volo nel vuoto. La Cotillard elegantissima e bravissima.
E’ lei Sofia, figlia di Rifkin, Jeremy Irons, la responsabile della macchina del tempo che riporta il detenuto “ufficialmente morto” Callun Lynch, Fassbender, ai tempi di Torquemada e dell’Inquisizione Spagnola, nella testa e nel corpo del suo antenato, Aguilar, sempre Fassbender, affiliato alla setta degli Assassin’s Creed, che lottano contro i Templari cattolici. Gli Assassini proteggono la mela di Eva, un oggettino che contiene il dna di Caino, il primo a disubbidire agli ordini di Dio, e quindi proteggono il libero arbitrio contro i templari che vogliono ristabilire l’ordine con la violenza e con l’ubbidienza assoluta pensando a un mondo senza rivolte, rivoluzioni, idee diverse da quelle di chi detiene il potere. Magari è anche un film politico…
Rai 1 alle 21, 30 presenta la commedia diretta da Andrea Zalone, socio e autore di Maurizio Crozza, “Il giorno più bello” con Valeria Bilello, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Carlo Buccirosso, Fiammetta Cicogna. Non l’ho visto. Warner Tv alle 21, 30 passa il western tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy “Passione ribelle” diretto da Billy Bob Thornton con Matt Damon, Henry Thomas, Penélope Cruz, Ruben Blades.
cast di platoon nelle filippine
Passiamo alla seconda serata con l’ottimo “Platoon” di Oliver Stone con Charlie Sheen, Tom Berenger, Willem Dafoe, Forest Whitaker, La7 alle 23, 15, ottimo film di guerra, la replica di “Peccato veniale” di Salvatore Samperi con Laura Antonelli, Alessandro Momo, Orazio Orlando, Lilla Brignone e Monica Guerritore, Cielo alle 23, 15. Su Tele San Marino alle 23, 25 passa il raro film sui lager nazisti e su come si riusciva a sopravvivere “Max and Helen”, diretto nel 1990 dal sofisticato di Philip Saville con Treat Williams, Martin Landau, Alice Krige, Jonny Phillips, Adam Kotz, Jodhi May. Non ha avuto quasi distribuzione.
“Effetto allucinante”, opera prima di Lili Fini Zanuck con Jason Patric, Jennifer Jason Leigh, Sam Elliott, Max Perlich, 7Gold alle 23, 30, è un buon noir sul narcotraffico con una sempre strepitosa Jennifer Jason Leigh. Su Rai Movie alle 23, 50 torna “Heat” di Michael Mann con Al Pacino, Robert De Niro, Val Kilmer, Jon Voight, Tom Sizemore, Diane Venora. Ma non l’abbiamo visto anche troppe volte? Su Rai 5 alle 0, 05 passa il documentario sulle discoteche romane “Roma Caput Disco” di Corrado Rizza con interventi di Boy George, Carlo Verdone, Tony Hadley, Claudio Simonetti, Fiorello, Renzo Arbore, Cecchetto, Jovan otti, Gazebo.
Su Cine 34 alle 0, 50 l’ottimo noir scritto e diretto da Giuseppe Tornatore, “La migliore offerta” con uno strepitoso Geoffrey Rush, Sylvia Hoeks, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Sean Buchanan, Liya Kebede. Pensato però più per un mercato internazionale che locale, scrissi quando uscì, è un piccolo (piccolo rispetto al gigantismo del regista) film drammatico, quasi un thriller con finale a sorpresa, che oscilla un po’ tra Sergio Leone e Mario Bava, innaffiato ovviamente di musica di Ennio Morricone, meno eccessiva che in “Baaria”, gran fotografia di Fabio Zamarion, costumi di Maurizio Millenotti e di Brioni (solo gli abiti di Geoffrey Rush), scenografie incredibili di Maurizio Sabatini.
Un piccolo miracolo di produzione che offre a Giuseppe Tornatore la possibilità di dare il meglio di sé. Perché nelle storie più ristrette, con pochi personaggi e grandi elementi scenografici, si muove più a suo agio che nelle grandi storie corali riprendendo tutta quella tradizione italiana di cinema di illustrazione che, apparentemente, non sappiamo più fare. In una grande città nordeuropea, ma non è specificato quale sia (Londra?), seguiamo un grande battitore d’aste Virgil Oldman, un Geoffrey Rush di gran classe, generoso e perfetto, nella sua vita di tutti i giorni.
Grazie al socio di una vita, il vecchio pittore fallito Billy, un Donald Sutherland bianchissimo e barbuto, Virgil ha messo in piedi, nascostissima dentro casa sua, una pinacoteca di ritratti di donne di eccezionale valore. Se non riesce a comunicare col mondo esterno e si ostina a mettersi degli assurdi guanti per non aver rapporti col prossimo, Virgil, orfanello cresciuto in collegio, si rifà con l’arte. Lì ci sono le uniche donne di tutta la sua vita. Quando viene in contatto con Claire Ibbetson, la bellissima olandese Sylvia Hoeks, giovane e misteriosa ereditiera che vuole disfarsi di tutti i mobili e i beni di famiglia, Virgil casca in un gioco pericoloso nel quale non saprà come comportarsi.
Perché Claire è malata di agorafobia, non vuole uscire di casa, un grande maniero in disfacimento, e non vuole farsi vedere da nessuno, nemmeno da lui. Mentre cresce il suo interesse per la ragazza invisibile, Virgil ha scoperto dei frammenti di un automa meccanico di grande valore nel maniero degli Ibbetson e con l’aiuto di un giovane amico, Robert, Jim Sturgess (“One Day”, “Cloud Atlas”), inizia a costruirlo. Robert gli darà anche delle indicazioni pratiche di corteggiamento, grazie ai quali Virgil riuscirà non solo a vederla, ma addirittura a trovare un amore a lungo cercato con lei. Ovviamente come il vecchio esperto d’arte la vede nuda con le gambe aperte (la topa è topa), abbiamo capito che per Virgil saranno dolori.
Perché molte sono le cose in questa storia d’amore che non quadrano e come Virgil gioca con le identificazioni delle opere, ci viene detto a più riprese che anche nella vita i sentimenti possono essere facilmente contraffatti. Dopo un buon inizio di grande costruzione scenico e di definizione dei personaggi, il film perde un po’ di concentrazione nella parte centrale e si riprende nel finale a sorpresa. Tornatore gioca con elementi di thriller e di horror del gotico all’italiana, forse senza rendersene troppo conto, ma ci fa oltremodo piacere questo ritorno all’antico.
Rete 4 alle 3 presenta “I guappi non si toccano”, diretto da Mario Bianchi con Pino Mauro, Gabriele Tinti, Paola Senatore, Richard Harrison, Marisa Laurito, notevole camorra-movie scritto da Claudio Fragasso con un bel taglio ammazzasette. Tinti è l’uomo dell’FBI che si mette in mezzo fra due famiglie camorriste. Pino Mauro fa il guappo. Ovvio. Piuttosto raro “Piccolo grande Aaron”, piccola storia della Grande Depressione americana diretta da Steven Soderbergh con Jesse Bradford, Jeroen Krabbé, Lisa Eichhorn, Karen Allen, Adrien Brody, Iris alle 3, 20.
Rai Due alle 4, 20 rilancia “La parrucchiera” di Stefano Incerti , interpretato oltre che da Pina Turco, la parrucchiera, da Massimiliano Gallo, ormai presente in tutti i film girati a Napoli, da Cristina Donadio con la parrucca rossa cattiva quasi come quando fa Scianel a Gomorra, da Lucianna De Falco, già Anna Magnani per un corto di Paolo Sorrentino, Arturo Muselli, Stefania Zambrano, segretario/a dell’Associazione Transessuale Napoli e da Tony Tammaro, star della canzone demenziale napoletana. Gran parte del cast si è fatto le ossa sia in Un posto al sole sia in Gomorra-la serie. Pina Turco, la protagonista Rosa, era la sfortunata moglie di Ciro/Marco D’Amore, Arturo Muselli, che qui fa Kevin, parrucchiere ambiguo e rancoroso.
Quasi un film-manifesto della nuova scena cinematografica napoletana, ormai una cosa a parte rispetto al cinema italiano o, se volete, romano. Molto più vivo e divertente. Cine 34 alle 4, 30 ripropone il parodistico “Gli eroi del west” di Steno con Walter Chiari, Raimondo Vianello, Silvia Solar, Beni Deus, Mary Andersen.
Chiudo con “Guaglione” di Giorgio Simonelli con Mario Girotti alias Terence Hill, Giulia Rubini, Titina De Filippo, Dorian Gray, Tina Pica, Virgilio Riento, Rete 4 alle 4, 35, che sicuramente Ciro Ippolito avrà visto, e lo stracultissimo film inchiesta sulla prostituzione minorile, a metà tra film verità e exploitation, “Storie di vita e malavita”, diretto da Carlo Lizzani con Cinzia Mambretti, Cristina Moranzoni, Annarita Grapputo, Anna Curti, Daniela Grassini, Antinisca Nemour, Ilona Staller, Rai Movie alle 5. Leggo che ne venne fatta, a insaputo di Lizzani, anche una versione hard. Che non vedrete…
ASSASSIN S CREED storie di vita e malavita gli eroi del west 2 piccolo grande aaron storie di vita e malavita piccolo grande aaron IL GIORNO PIU BELLO - STEFANO DE MARTINO I GUAPPI NON SI TOCCANO I GUAPPI NON SI TOCCANO matt damon penelope cruz passione ribelle matt damon penelope cruz passione ribelle heat CRISTINA DONADIO LA PARRUCCHIERA la parrucchiera 2 la parrucchiera la parrucchiera 1 max e helene 2 geoffrey rush la migliore offerta la migliore offerta 1 la migliore offerta 6 la migliore offerta max e helene 1 max e helene 3 dafoe in platoon dafoe e depp depp sul set di platoon cast platoon heat heat effetto allucinante effetto allucinante effetto allucinante ANDREA ZALONE IL GIORNO PIU BELLO 3
crippled avengers fantozzi va in pensione 2 crippled avengers crippled avengers gunny clint eastwood gunny Chi vive a Hong Kong per fare soldi non ha idea dell inferno che puo essere un medico, un uomo non per soldi ma per denaro un medico, un uomo doa. dead or alive doa. dead or alive flight world war ii 3 cinque dita di violenza