IL DIVANO DEI GIUSTI – SUI CANALI IN CHIARO SEGUITANO LE CELEBRAZIONI DI ALBERTO SORDI. CINE 34 PROPONE ALLE 19, 15 LO STRACULTISSIMO “IO SO CHE TU SAI CHE IO SO”. IL PUBBLICO CATTIVO DEI CRITICI A VENEZIA, LO ACCOLSE CON LAZZI PESANTI, SOPRATTUTTO DI FRONTE ALL’IDEA, TUTTA SORDIANA, CHE “DALLO SPINELLO AL BUCO IL PASSO È BREVE”, O VEDENDO IL CAMEO DI GIANNI LETTA, GRANDE AMICO SUO E DI ANDREOTTI… – VIDEO

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bad boys for life bad boys for life

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Che vediamo oggi? Intanto vi avverto che su Sky c’è, a noleggio, “Bad Boys for Life” con Will Smith e Martin Lawrence, sequel assolutamente niente male, diretto da  Adil El Arbi e Bilall Falla, del primo celebre “Bad Boys”. Su Sky potete vedere anche la prima di “Nevia” di Nunzia De Stefano prodotto da Matteo Garrone, uno dei migliori esordi della stagione.

 

Su Mubi vi segnalo pure “Within Our Gates”, primo film diretto da un afro-americano, Oscar Michaux, che si possa vedere più o meno interamente. Ovviamente muto, del 1920. Sui canali in chiaro seguitano le celebrazioni di Alberto Sordi. Cine 34 propone alle 19, 15 lo stracultissimo “Io so che tu sai che io so”, diretto da Sordi stesso nel 1982, scritto da Rodolfo Sonego.

 

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Sordi, bravo marito con qualche dubbio sulla moglie, Monica Vitti, e sulla figlia, l’Isabella De Bernardi già Fiorenza, l’hippy di “Un sacco bello”, scopre, grazie a una serie di filmati in bianco e nero girati da un’agenzia di investigazione come fossero un film, che la moglie lo tradisce, e la figlia ha una certa inclinazione per le canne.

 

gianni letta alberto sordi in io so che tu sai che io so gianni letta alberto sordi in io so che tu sai che io so

Sordi, che ancora sogna negli anni ’80, la tranquillità borghese delle serata a casa davanti al televisore a vedersi Roma-Catanzaro con un piatto di spaghetti fumante, ci rimane malissimo.

 

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Ma il pubblico cattivo dei critici di fronte al film a Venezia, dove venne avventatemente mostrato, lo lascerà ancora peggio, accogliendo il film con lazzi pesanti, soprattutto di fronte all’idea, tutta sordiana, che “dallo spinello al buco il passo è breve”, o vedendo il cameo di Gianni Letta, grande amico suo e di Andreotti.

polvere di stelle 1 polvere di stelle 1

 

Ci rimase così male, sembra, da cercare di tagliare tutta la parte della figlia drogata che grazie a Isabella De Bernardo faceva proprio ridere. Poi la lasciò.

 

Subito dopo, alle 21, c’è “Polvere di stelle”, sempre con Monica Vitti, ma ci sono anche Carletto Dapporto, Wanda Osiris e John Philip Law. Costruito da due sceneggiatori esperti e attenti molto legati a Fellini come Bernardino Zapponi e Ruggero Maccari, è un po’ rovinato dalla mancanza di ritmo alla regia di Sordi, ma le scene di ricostruzione del mondo dell’avanspettacolo sono notevoli.

 

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Non solo il numero di “Ma d’Hawaii se la banana nun ce l’hai?!”, o le apparizioni eccellenti, ma lo stesso Sordi si muove perfettamente sul palcoscenico. Chiude la serata sordiana su Cine 34 alle 23, 50 “Buonanotte avvocato” di Giorgio Bianchi con Giulietta Masina, Tina Pica, Mara Berni, Turi Pandolfini, che ricordo non tra i massimi titoli di Albertone, ma con qualche scena stupenda, come l’inizio con l’arringa tutta sbagliata (“Un uomo con una faccia così non può non essere innocente”), che porta il suo assistito, da sicuramente assolto a colpevole.

 

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Tra le altre proposte della serata ho una passione molto particolare per il film di grandi cacciatori “Spiriti nelle tenebre” di Stephen Hopkins con Michael Douglas e Val Kilmer in Africa, Irisi alle 21. Ottimo anche “Paradise Beach” di Jaume Collet-Serra, Rai Due alle 21, 20, con la bellissima surfista Blake Lively che si ritrova sola in mare in mezzo agli squali. Funziona sempre.

 

 

 

 

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Non hanno grandi critiche, anzi, né “Push”, thriller di Paul McGuigan con Dakota Fanning e Chris Evans, Canale 20 alle 21, 05, né “The Sentinel” di Clark Johnson con Michael Douglas, Kiefer Sutherland e Eva Longoria, Rai Movie alle 21, 10. In seconda serata è un bel thriller complesso con un’idea di viaggio nel tempo interessante “Source Code” di Duncan Jones, talentuoso figlio di David Bowie, con Jake Gyllenhall, Vera Farmiga e Michelle Monaghan.

 

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Le cose migliori, come sempre, arrivano molto, molto tradi. Lo stracultissimo “Maya” di Marcello Avallone, Cine 34 all’1, 35, con Peter Phelps, William Berger e Mariella Valentini, lo spy “FBI Operazione Baalbeck” di Marcello Giannini con Jacques Sernas, Rossana Podestà, George Sanders, Cine 34 alle 3, ma soprattutto il capolavoro di Sam Peckinpah “La croce di ferro” con James Coburn, James Mason, Senta Berger e Maximilian Schell, Iris alle 3,05, che avrei davvero rivisto con piacere.

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Nel pomeriggio, ero molto interessato a rivedere un kolossal di guerra che non vedo da quando uscì, “Tobruk” di Arthur Hiller con Rock Hudson, George Peppard, Guy Stockwell, Nigel Green, Rete 4 alle 16, 35. Allora mi colpì molto.

 

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Il Tomas Milian delle 19 su rai Movie è “La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza?” di Giulio Petroni. Provvidenza era una specie di Charlot western che ogni tanto se ne usciva con battute in rima abbastanza divertenti. “Quando tutto ti va in vacca / e ti trovi nella cacca / con la leva d’emergenza / chi ti salva? Provvidenza”.

 

 

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È anche un finto bounty killer che gira il west vendendosi come taglia il bandito, il grosso Uragano Kid, un Gregg Palmer costruito alla sotto Bud Spencer, che poi, nottetempo, libera lui stesso. Tra gag più o meno divertenti e facce note come quella di Osiride Peverello o il nero Al Thomas, Castellano e Pipolo sfruttano le loro competenze di autori televisivi degli show del sabato sera per una serie di buffe trovate assolutamente originali nel mondo degli spaghetti.

 

mike bongiorno in la vita, a volte, e' molto dura, vero provvidenza? mike bongiorno in la vita, a volte, e' molto dura, vero provvidenza?

Pensiamo all’apparizione a sorpresa di Mike Bongiorno che si lancia nel quiz con Milian dietro le sbarre: “Quanti anni aveva Billy The Kid quando fu stampato il suo primo wanted?”. Intervistato in quegli anni Tomas Milian dichiarò ai giornalisti: “Sono stufo di fare l’attore serio, credo sia il momento di affrontare la situazione dell’attore-pagliaccio, prendendosi in giro se è il caso. In questa dimensione ritrovo certi valori. Voglio ridiventare un bambino". Disse anche di sentirsi più vicino a Gatto Silvestro che a Gian Maria Volontè.

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