IL DIVANO DEI GIUSTI – NON FATE I SALVINIANI: STASERA TUTTI A GUARDARE SOPHIA LOREN SU NETFLIX IN “LA VITA DAVANTI A SÉ”, TANTO “LA REGINA DI SCACCHI” LO AVETE GIÀ VISTO ALMENO DUE VOLTE E LA QUARTA STAGIONE DI “THE CROWN” INIZIA SOLO DOMENICA – CI SAREBBE ANCHE UN TARDISSIMO DECAMERONEIDE DAL FINISSIMO TITOLO DI “CHIAVI IN MANO”, CON MARTUFELLO, ANGELA CAVAGNA, RAMONA BADESCU E ANCHE ROBERTO DA CREMA DETTO IL BAFFO... – VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

sophia loren edoardo ponti la vita davanti a se sophia loren edoardo ponti la vita davanti a se

Stasera vi voglio tutti davanti alla tv a guardare Sophia Loren su Netflix in “La vita davanti a sé”. Non fate i salviniani. Tanto “La regina di scacchi” lo avete già visto almeno due volte e la quarta stagione di “The Crown” inizia solo domenica sera.

 

the good lord bird the good lord bird

Se non vi va, lo posso capire. Io personalmente sto guardando su Sky una serie bellissima ideata e interpretata da Ethan Hawk, “The Good Lord Bird”, con regie di Albert Hughes, Kevin Hooks, ecc, una rilettura molto nera della storia del predicatore abolizionista John Brown, la cui morte nel 1859 portò alla guerra civile americana.

sophia loren la vita davanti a se sophia loren la vita davanti a se

 

Ma tutto è visto attraverso gli occhi di un ragazzino nero che John Brown scambia per ragazzina e si porta dietro nella sua personale guerra contro gli schiavisti del Sud vestito da donna. Un po’ Mark Twain un po’ nuovo filone delle riletture nere della storia d’America.

martufello angela cavagna chiavi in mano martufello angela cavagna chiavi in mano

 

Devo dire però che stasera ci sarebbe un tardissimo decameroneide su Cine 34 alle 21 dal finissimo titolo di “Chiavi in mano”, regia di Mariano Laurenti con Martufello, Angela Cavagna, Cinzia Roccaforte, Ramona Badescu e Sergio Vastano. Ma c'è anche Roberto Da Crema detto il Baffo, celebre televenditore delle private!

 

ramona badescu martufello chiavi in mano ramona badescu martufello chiavi in mano

Dovrebbe essere il remake della vecchia Ubalda di fenechiana memoria prodotto proprio da Luciano Martino, girato però nel 1996, troppo tardi per queste operazioni. A questo punto vi rivelo una storia legata a questo sciagurato film. Grazie al recupero veltroniano della Ubalda sul suo libro di recensioni cinematografica, il produttore Luciano Martino aveva voglia di fare dei remake dei suoi classici. Gli proposi addirittura una nuova versione di “L’insegnante” con Alfredo Pea, che era mio amico, e Mario Carotenuto, che era ancora vivo e vegeto. Contemporaneamente, però,

 

Galliano Juso propose a Luciano Martino proprio il remake del celebre “Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda”, piccolo capolavoro del genere con Edwige e Pippo Franco, che sarebbe stato diretto dal mio socio di allora, Enrico Ghezzi, che aveva già pensato a un titolo coltissimo ,“Quant’è bella l’Ubalda tutta (ri)nuda e tutta (ri)calda”. Mi incazzai, anche se la cosa era più comica che seria.

 

 

edwige fenech pippo franco quel gran pezzo dell ubalda edwige fenech pippo franco quel gran pezzo dell ubalda

Uscii da qualsiasi progetto. Intanto Juso, che si era fatto dare dei soldi da Luciano Martino per produrre il primo film di Cinico Tv, “Lo zio d’America”, ebbe qualche problema quando il produttore scoprì che si trattava di un film in siciliano e in bianco e nero. Non glielo avrebbe prodotto mai. Non avrebbe fatto una lira. Così Juso girò il film di Ciprì e Maresco a Aurelio De Laurentiis, che lo produsse e non ci fece una lira, ma dovette rinunciare al progetto dell’Ubalda, che tornò a Martino.

 

l iniziazione 2 l iniziazione 2

E ricordo che il commento del saggio produttore fu “I film stronzi devono farlo gli stronzi”. E così nacque questo remake sbagliatissimo con Angela Cavagna e Martufello. Su Cielo alle 21, 15 vedo che c'è un altro film interessante, “L’iniziazione” di Gianfranco Mingozzi, un Don Giovanni italo-francese ispirato a un racconto di Apollinaire che da noi, per la presenza di Serena Grandi, venne trasformato in un erotichello qualsiasi.

 

decamerone 300 1 decamerone 300 1

In realtà ha un buon cast, Claudine Auger, Marina Vlady, Fabrice Josso, buone firme alla sceneggiatura, Jean-Claude Carriere, Peter Fleischman. Mingozzi era pure un buon regista. Ma su tutto, alla fine, vince il grande seno di Serena Grandi che trionfa da qualsiasi manifesto del tempo.

 

In seconda serata su Cine 34 partono ben due decameroneidi, il rarissimo “Decameron 300” di Renato Savino con Osvaldo Ruggeri, Rosalba Neri, Rosemarie Lindt, Christa Linder e il già visto qualche mese fa “I racconti romani di una ex-novizia” di Pino Tosini con Karin Meyer, Gino Cervi, Francis Blanche. Luciana Turina.

 

 

i racconti romani di una ex novizia i racconti romani di una ex novizia

Del primo, più classico, poco si sa. Renato Savino lo gira, col nome d’arte di Mauro Stefani, poco dopo il non eccelso “Grazie signore p.”. Il secondo, che viene presentato stasera con un altro titolo, l’assurdo “I racconti romani di Pietro Aretino su monache, cortigiane e maritate”, è un mezzo disastro che mischia troppi generi per non funzionare praticamente mai, né come erotico né come film storico. Non si capisce cosa ci facciano Gino Cervi e Francis Blanche.

 

i racconti romani di pietro aretino su monache, cortigiane e maritate i racconti romani di pietro aretino su monache, cortigiane e maritate

 

I film migliori della serata, anzi della nottata, vengono da Rai Tre che presenta un interessante omaggio a Gianni Amico, intellettuale e cineasta ligure troppo presto scomparso, legatissimo alla Nouvelle Vague, al Cinema Novo brasiliano e amico fraterno di Bernardo Bertolucci. Fu quel che si dice in brasiliane “a ponte”, un ponte tra il Brasile e l’Italia, unendo forze e culture diverse in nome del cinema.

la strategia del ragno 1 la strategia del ragno 1

 

All’1,40 vedremo un suo film per la tv scritto assieme a Bertolucci, “L’inchiesta”, con Claudio camaso Volonté, Anne Wiazemsky, Joel Barcellos e, alle 3, 45, un film di Bertolucci scritto insieme a Gianni Amico, il fondamentale “La strategia del ragno” con Giulio Brogi, che è stato da poco restaurato dalla Cineteca di Bologna.

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E i cinefili del venerdì sono sistemati.

 

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