Marco Giusti per Dagospia
Stasera su Rai Uno vi potete divertire con “Gli anni più belli” di Gabriele Muccino alle 21, 25. Castone: Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Michela Ramazzotti. Commovente nel suo essere un kolossal dei sentimenti mucciniani al 100%.
Con tanto di eterni riferimenti a Ettore Scola e a “C’eravamo tanto amati”, con i personaggi che urlano e si rincorrono per le strade di Roma, con le canzoni di Claudio Baglioni che non ho mai sopportato, con i maschi che fanno i maschi belli e traditori ma che si amano tra di loro e le donne sempre un bel po’ zoccole (non lo dico io, lo dice la sceneggiatura). Insomma.
L’Italia tra il 1983 de “Il tempo delle mele” e delle botte in testa della polizia, e gli anni di Mani pulite, poi quelli dell’arrivo di Berlusconi, fino ai Cinque stelle e a quello che siamo oggi. Muccino riempie il suo film di tutto, dalla trattoria scoliana agli anni ’80 rifatti un po’ alla Vanzina, grande intuizione, magari anche un po’ alla Brizzi prima maniera.
Coi tre protagonisti che amano la stessa donna, e si muovono tra gli avvocati orrendi che hanno fatto i soldi coi grandi processi ai tangentari e ai simil-Poggiolini, gli sfigati che si buttano in politica, il sottobosco dei critici di cinema (“Primissima mi pubblica un’intervista a Carlo Verdone”), con Santamaria che rifà il personaggio di Stefano Satta Flores in “C’eravamo tanto amati” e finisce per buttarsi alla Mastroianni nella Fontana di Trevi con Micaela Ramazzotti.
Adoro la prima parte del film, che dura 37 minuti, ho cronometrato, con i tre amici ancora ragazzini. Occhio al grande ritorno della strepitosa Nicoletta Romanoff come moglie pariolinissima di Favino e figlia dell’orrendo avvocato romano di Francesco Acquaroli.
Certo, preferiamo comunque il capolavoro comico di Lino Banfi, “Il commissario Lo Gatto” di Dino Risi, Cine 34 alle 21, dove il protagonista indaga sulla scomparsa, magari morta…, Isabel Roussinova, che ha in realtà trascorso il weekend con Bettino Craxi, allora presidente del consiglio… Un film libero e scatenato. Anche politicamente, quando era meglio stare zitti. E non ebbe alcun successo.
Ma lo portai a Venezia per la rassegna “La situazione comica” con Lino Banfi presente. Funzionano tutti, da Maurizio Micheli giornalista zoppo che parla in pugliese, a Galeazzo Benti come barone Tricò, a Armando Marra barbiere del paese, a Isabel Russinova mai così nuda, a Licinia Lentini pazza di Ferrini, clamoroso come fido braccio destro di Lo Gatto.
Avete anche il fortunato “Shakespeare in Love” di John Madden con Joseph Fiennes come giovane Shakespeare, Gwyneth Paltrow, che vinse l’Oscar, Geoffrey Rush, Judi Dench, Colin Firth e Ben Affleck, Iris alle 21. Premiato con ben sette Oscar fu il trionfo di Harvey Weinstein come king-maker di Hollywood quando il suo potere era al massimo dello spolvero.
Occhio anche a “John Rambo” di e con Sylvester Stallone, Canale 20 alle 21, 05, a “La famiglia del Professore Matto” di Peter Segal con Eddie Murphy in troppi ruoli, canale 27 alle 21, 10, Sembra almeno curiosa la commedia indiana “Amore in alto mare” di Zoya Akhtar, dove una coppia matura festeggia i trent’anni di matrimonio con una crociera nel Mediterraneo e si scopre che non solo non vanno d’accordo, ma sono sull’orlo del lastrico, Rai Movie alle 21, 10.
Non ricordo come un capolavoro “Una settimana da Dio” di Tom Shadyac, ma Jim Carrey è comunque favoloso, mentre Dio lo interpreta Morgan Freeman, Nove alle 21, 25.
In seconda serata avete una doppietta con Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi, “Teste di cocco” di Ugo Fabrizio Giordani con Manuela Arcuri alle 22, 55 su Cine 34 seguito da “Facciamo fiesta” di Angelo Longoni con Lorena Forteza.
Su Canale Nove alle 23, 35 arriva “Lara Croft Tomb Raider” di Simon West con Angelina Jolie, suo padre Jon Voight, Iain Glen, Noah Taylor e perfino Daniel Craig, che dichiarò "Non mi è piaciuto affatto fare 'Tomb Raider'. L'ho odiato. L'ho fatto per ottenere un certo status e non è andata così. Stai lavorando su scene che non hanno alcun senso. Io non posso fare quella roba da supereroi". Così sia lei che Angelina Jolie non fecero il sequel.
Complesso, davvero troppo, l’intreccio di cinema dentro il cinema con mille racconti di “Gli abbracci spezzati” di Pedro Almodovar con Rubén Ochandiano, Penelope Cruz, Blanca Portillo, Angela Molina, Iris alle 23, 35.
Rai Movie alle 00, 40 ripesca pure “La pazza gioia”, ottimo film di Paolo Virzì costruito per le sue due duve, Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti che scappano dall’istituto dove sono state rinchiuse. La Tedeschi ha un ruolo strepitoso e del tutto innovativo, di dama socialista che ricorda i bei tempi andati. Ma ci pare che la pazzia (o la non pazzia), scrivevo da Cannes, dove il film venne presentato a “Un certain regard”, tocchi un po’ tutti i personaggi femminili del film, non solo i malati ospitati più che rinchiusi a Villa Biondi.
Mentre i personaggi maschili sembrano colpiti come da un fulmine di indifferenza, o molli e flaccidi, come l’ex marito di Beatrice Morandini Valdirana, la Bruni Tedeschi, o il padre cantante fallito di Donatella Morelli, la Ramazzotti, o machi e cattivi come il perfido amante di Beatrice, Bobo Rondelli, o quello di Donatella, orrendo maschio viareggino da discoteca. Il viaggio che fanno prima di tutti Virzì e Archibugi, è quindi quello all’interno della pazzia femminile.
La pazzia della scatenata Beatrice, che non si cheta mai (“sta un po’ zittina, questa parla anche quando dorme!”), orfana del berlusconismo e di una joie de vivre del quel periodo che l’ha resa una specie di indomita Blanche du Bois pronta per le barche da 60 metri di Previti e Dotti e le feste eleganti dell’ex Presidente. E la pazzia della più giovane Donatella, cubista da discoteca viareggina (ricordate il Chiticaca d’Orbetello?), messa incinta da quello stronzo del gestore e poi abbandonata. Così, con una mossa sbagliata, ha perso il figlio, finito in affidamento, e ha perso il senno, visto che è rinchiusa in una cupa depressione e in un preoccupante mutismo.
Ma sono pazze anche le loro mamme, Anna Galiena, mamma di Donatella-Micaela, che cura un vecchio in fin di morte e pensa che prima o poi tirerà le cuoia, e Marisa Borini, mamma (anche vera) di Beatrice-Valeria, che affitta la sua villa per il cinema (il film nel film è diretto dalla Archibugi e interpretato da Jasmine Trinca). E circola la pazzia anche tra le malate e le infermiere, al punto che spesso non si riescono bene a distinguere le une dalle altre.
Su Rete 4 alle 00, 50 trovate il secondo film da regista di Laura Morante, “Assolo”, con Piera Degli Esposti, Francesco Pannofino, Marco Giallini e Lambert Wilson. La storia è quella di una cinquantenne, la Morante, che affronta la sua vita da single…
Su Cielo all’1 torna Moana Pozzi sempre nuda in compagnia di Petra e Hula nel soft di Piero Vivarelli “Provocazione”, erotico d’autore. Su Iris alle 2, invece, avete il quinto e ultimo capitolo della saga dell’ispettore Callaghan, “Scommessa con la morte”, diretto dal fidato Buddy Van Horn con Clint Eastwood, ovviamente, Liam Neeson, Patricia Clarkson. Non è il miglior film della lunga e fortunata saga.
clint eastwood scommessa con la morte
Torna in replica, Cine 34 alle 2, 30, anche il pochissimo visto al tempo “I giovani tigri” diretto da Antonio Leonviola nel 1967, un film costruito sul lancio di giovani promesse del nostro cinema, come Helmut Berger, giovane fidanzato di Luchino Visconti, Luca Della Porta alias Luca De Filippo, figlio di Eduardo, Vanni De Maigret e Ray Lovelock. Un gruppo di ragazzi della Milano bene esagerano in una notte brava in una villa e una ragazza muore. Storia quanto mai attuale.
Su Rai Movie alle 2, 50 avete invece “Viva la sposa” diretto e interpretato da Ascanio Celestini con Alba Rohrwacher, Salvatore Striano, Francesco De Miranda. E’ un film dedicato al Quadraro, il quartiere più duro di Roma, quello di Remo Capitani, il mitico Mezcal, che coi suoi compagni tenne testa ai tedeschi nel ’44.
E dedicato anche alla memoria di Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, ai tanti ragazzi che in questi anni hanno perso la vita dopo aver incontrato la polizia e non hanno mai avuto giustizia. Film decisamente superiore al primo di celestini, “La pecora nera”. Anche se non perde il suo modo particolare di raccontare persone e ambienti di un quartiere romano mediato dal suo teatro.
oscar per shakespeare in love.”
Tutto ruota attorno alla figura di Nicola, il regista stesso, una specie di santo bevitore del quartiere che vive tra il bar e una casa che non è nemmeno adatta a un suicidio dignitoso. Certo, c’è sempre l’impiccagione, dice lui. Ma è una cosa ancora più squallida, le dice l’amica Sofia, Alba Rohrwacher, specie di doppio celestiniano, figlia del padrone di una salsamenteria che l’ha chiamata Sofia in onore della Loren. Sogna di andare in Spagna ma non riesce a muoversi da Cinecittà. Poi c’è Anna, la prostituta, il suo miglior amico Salvatore, che vive con Nicola…
Siamo sempre nel mondo dei Centri Sociali romani, dei quartieri post-pasoliniani, dei baretti, delle cene da mamma la domenica, delle mignotte e dei pappa, della tristezza di non saper uscire per sempre dal proprio mondo, ma almeno Ascanio Celestini racconta un mondo che conosce alla perfezione. Il bollino produttivo dei Dardenne abbia dato al film un maggior vigore realistico.
“Caccia al montone” di Gérard Pirès con Jean-Louis Trintignant, Lea Massari, Mireille Darc e Bernadette Lafont, Rete 4 alle 3, 05, è una commedia sentimentale con un gran cast di star e un titolo che ci riporta (ma perché?) al più celebre “Il montone infuriato”.
“L’uomo dai sette capestri” di John Huston con sceneggiatura di John Milius è una sorta di ballata comica e sanguinosa costruita sul mitico giudice Roy Bean, uomo dalla corda facile, Iris alle 3, 35. Oltre a Paul Newman, bravissimo ma forse non la scelta giusta per Roy Rean, trovate la presenza di un cast stellare, da Ava Gardner a Jacqueline Bisset da Tab Hunter a Stacy Keach come pistolero albino, da Roddy McDowall a Anthony Perkins, che sul set ebbe una storia con Victoria Principal. Milius aveva scritto la sceneggiatura sul set di “Pocket Money” con Lee Marvin e Paul Newman con l’idea di farlo interpretare a Lee Marvin. Solo che, complice qualche bicchiere di troppo, Lee Marvin si addormentò, il copione lo trovò e lo lesse Paul Newman che si innamorò del ruolo e del film.
paul newman l'uomo dai sette capestri
Sul set ci fu una relazione di amore/odio tra Huston e Milius. Secondo Milius il vecchio regista gli rovinò il film, che avrebbe avuto bisogno di un protagonista più duro, come Marvin o come Warren Oates.
Tutto si chiude su due rare perle (diciamo…) del cinema italiano, “I lanceri neri” di Giacomo Gentilomo con Mel Ferrer, Yvonne Furneaux, Leticia Roman, Rete 4 alle 4, 35, l’ho visto solo da ragazzino, e il mai visto (almeno da me) “Quando tramonta il sole” di Guido Brignone con Carlo Giuffrè, Maria Fiore, la maggiorata Abbe Lane, Giacomo Rondinella e Alberto Rabagliati, Rai Movie alle 5, filmetto musicale a colori e in cinemascope!
clint eastwood scommessa con la morte clint eastwood scommessa con la morte viva la sposa provocazione 2