Stralci di "Essere ribelli", una raccolta di pensieri e confessioni di David Bowie, in libreria da venerdì col Saggiatore.
Diventerò famosissimo, e questo in un certo senso mi spaventa.
Perché so che dopo aver raggiunto l'apice del successo dovrò scendere, e la discesa terminerà con un grosso tonfo.
Penso che David Bowie non sia poi così importante. Penso che le immagini e le atmosfere evocate dalla mia musica siano più importanti di me.
Ci tengo moltissimo a essere riconosciuto come autore, ma vorrei che non si cercasse chissà cosa nelle mie canzoni... Lì raramente c'è spazio per i problemi di cuore: è perché le ragazze non me ne hanno mai dati.
Nella mia vita ho sempre vissuto sul filo del rasoio.
Temo di esserlo, un pessimista... Ma non mi sono del tutto rassegnato alla situazione. Spero che si possa trovare un qualche conforto nella compassione - so che non è una parola solitamente associata al mio lavoro.
Ho un brutto ricordo legato a Bob Dylan. Bruttissimo. Gli parlai per ore. Ero uscito un po' di testa, se ricordo bene, e non facevo altro che parlare, parlare Alla fine della conversazione si è voltato verso di me e - spero che scherzasse, ma ho l'impressione che dicesse sul serio - ha detto: "E aspetta di sentire il mio prossimo album".
Pensai: "Oh, no! Da te questo no! Per favore, tutto ma non questo!"... In seguito non mi ha mai più cercato. Quell'incontro avvenne a New York. In lui non ci trovai niente di speciale, ecco qual è il punto. D'altra parte, quando le persone incontrano me, di solito non mi trovano così speciale come pensavano che fossi.
La musica la disegno. Metà della roba che scrivo non la capisco nemmeno io... Sono gli altri a dirmi di che parlano le mie canzoni.
Non sono un grande fan della disco. La detesto.
Mi imbarazza così tanto che i miei dischi vadano così bene nelle discoteche.
Ho una personalità che tende facilmente alla dipendenza.
Diamond Dogs era molto più impegnativo di Ziggy. A ripensarci, non mettemmo mai proprio niente in scena con Ziggy: c'erano solo un paio di cambi di costume. Solo canzoni e tutine.
Ecco cosa vendeva Ziggy.
Mi arrabbio molto quando le persone si concentrano esclusivamente sui testi, perché danno per scontato che nella musica non ci sia alcun messaggio, il che spazza via centinaia di anni di musica classica. Ridicolo.
La coca. Be', anche lo speed, in realtà. Un mix delle due cose. E pare che dentro ci fosse anche un sacco di tranquillante per elefanti!
In quella droga avevo trovato l'anima gemella, perché mi aiutava a perpetuare il momento creativo.
Conosco una persona che era con Aldous Huxley quando morì ed è assolutamente vero che prese l'acido mentre stava morendo. Non è straordinario?
Se n'è andato completamente sballato. Quello è crederci fino in fondo!
Trovo le mie risposte negli scritti degli altri. Quando scrivo è come se mi sdraiassi sul lettino di uno psicanalista e parlassi.
Il rock è sempre indietro di dieci anni rispetto alle altre arti, ne raccoglie le briciole.
Io posso leggere molto.
In una settimana di quelle buone finisco tre o quattro libri. Noi siamo una nazione letteraria per natura. Si può vedere da come insultiamo tutte le arti visive! E abbiamo ereditato questo grande amore per la letteratura: adoro che mi si racconti una storia, che mi si mostrino idee nuove.
Ho bisogno di arte che possa veramente arricchire la mia vita in modo personale. Qualcosa che io possa usare, che sia funzionale. Leggo un assortimento piuttosto variegato di libri. Ho letto tutti i romanzi di Stephen King.
Lo adoro. Mi spaventa a morte. Ma mi piace anche Julian Barnes, che è tutta un'altra storia. Il primo vero scrittore, per me, è stato Jack Kerouac.
Avevo troppi libri e il terrore di lasciarli a New York perché frequentavo gente non troppo affidabile e non volevo che me li fregassero. C'erano troppi spacciatori che andavano e venivano da casa miaUna vita alternativa rispetto a quella che ho vissuto? Penso che probabilmente ce ne sarebbero state due. In una sarei stato un pittore a tempo pieno, nell'altra avrei fatto non sono sicuro che la parola "bibliotecario" sia quella giusta. Ma qualcosa per cui avrei potuto stare a stretto contatto con i libri e lo studio.
All'interno di questa armatura indistruttibile potrebbe esserci un uomo invisibile. Non trovo la vita tanto interessante. Mi vedrei bene magari come spirito astrale.
Di norma sono un tipo piuttosto felice e spensierato voglio solo che in Inghilterra scoppi una rivoluzione.
Sono nato per avere opinioni.
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