LA FABBRICA DEI FLOP - MA PERCHE’ SE LA JOLIE E’ UN’IRRILEVANTE ATTRICE E REGISTA, HOLLYWOOD CONTINUA A PUNTARE SU DI LEI? E’ UN BRAND COME CLOONEY, CAMERON DIAZ E ALTRE STAR: I LORO FILM SONO INSUCCESSI CLAMOROSI MA PORTANO PUBBLICITA’ E FANNO VENDERE I GIORNALI

Anche quest'anno Forbes ha stilato la classifica dei flop al botteghino. C’è “Mordecai” di Johnny Depp, che a fronte dei 60 milioni di budget spesi ne ha incassati 47, “Gunman” con Sean Penn, costato 40 milioni di dollari e che ne ha incassati meno di 10, e, al primo posto, c’è “Rock the Kasbah” con Bill Murray, 3 milioni incassati e 15 spesi...

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Julia Llewellyn Smith perTelegraph

 

Le recensioni del dramma coniugale “By The Sea” sono state tragiche: un film scialbo, insulso, noioso, pretenzioso. E’ costato 10 milioni di dollari (qualcuno dice 40) e ha incassato finora solo 300.000 dollari. Chi è responsabile del flop? Angelina Jolie, l’attrice più pagata di Hollywood, che lo ha scritto, diretto e interpretato con suo marito Brad Pitt.

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Se si analizza la carriera della Jolie, il disastro sorprende un po’ meno. I suoi ultimi successi sono stati “Maleficent”, che ha funzionato non per la sua presenza, e “Mr and Mrs Smith” del 2009, che la critica stroncò ma il pubblico andò a vedere perché Pitt, fino ad allora con Jennifer Aniston, stavo iniziando la sua storia con Angelina. C’è poi la Lara Croft di “Tomb Raider” nel 2001, e “Ragazze interrotte” del 1999 incassò solo 28 milioni di dollari. Da regista è andata ancora peggio. Insomma si può parlare degli ultimi venti anni di cinema senza mai menzionare il nome della Jolie.

 

Allora perché Universal dà credito ai suoi progetti? Perché lei e Brad sono la coppia reale, un brand di successo, e hanno un potere che non c’entra nulla con le capacità artistiche. Fanno un flop dietro l’altro ma gli studi sono nelle loro mani. Insieme valgono almeno 385 milione di dollari. Tutti conoscono più la loro favola familiare che i loro film e va bene così, portano pubblicità come nessun altro.

 

La campana d’allarme suona anche per Nicole Kidman, Cameron Diaz, Gwyneth Paltrow, (salva solo grazie a “Iron Man”). Nessuna di loro ultimamente ha grandi meriti, ma sono conosciute in tutto il mondo, la loro immagine serve a fare pubblicità. George Clooney è sulla stessa strada, il suo “Tomorrowland” è costato 190 milioni di dollari e ne ha incassati meno della metà. Dei 25 film che ha fatto solo quattro hanno fatto grandi profitti e la sua ultima hit è stato “Gravity” nel 2013, dove spariva dopo 20 minuti. Come regista, non ne parliamo.

 

A volte, per rimediare ai disastri, le star ricambiano il favore fatto dai grandi studi, accettando una parte che altrimenti non avrebbero accettato, quindi la Jolie potrebbe avere un ruolo nella “Bride of Frankenstein”, e Sandra Bullock ritrovarsi in un altro “Oceans 11”.

 

Anche quest'anno Forbes ha stilato la classifica dei flop al botteghino. C’è “Mordecai” di Johnny Depp, che a fronte dei 60 milioni di budget spesi ne ha incassati 47, “Gunman” con Sean Penn, costato 40 milioni di dollari e che ne ha incassati meno di 10, e, al primo posto, c’è “Rock the Kasbah” con Bill Murray, 3 milioni di dollari incassati al botteghino per 15 milioni spesi.

 

La verità è che negli ultimi dieci anni Hollywood ha avuto paura. Non riuscendo a predire successi e fallimenti, ha preferito non avventurarsi, puntare sui volti noti, sui nomi, sui remake e sui supereroi. Ma le star fanno vendere i giornali, non i film. Per quelli, basterebbe raccontare bene una storia.

 

 

 

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