(ANSA) ''Mah, per ora vedo un nuovo regolamento a Sanremo nel quale scrivono che nei tre giorni successivi alla chiusura del festival il vincitore non può andare in trasmissioni che non siano della Rai. Ora, sarà sicuramente una coincidenza il fatto che di solito il vincitore veniva da me. Perché non può essere vero che è stata fatta una regola contro il mio programma. Non può essere vero. Anche perché a Natale siamo tutti più buoni...''.
Parola di Fabio Fazio che in un'intervista al Corriere della sera dice la sua, anche se la Rai rimane sempre nel suo cuore. ''La Rai è patrimonio di tutti e per questo mi auguro che possa tornare a svolgere una funzione inclusiva e non divisiva. Dopo di che a distruggere, lo sappiamo tutti, ci vuole un attimo...''. E annuncia di voler dire addio alla tv dopo 40 anni: ''Ma più che sufficienti! Infatti voglio smettere''. (ANSA).
LA REPLICA DI SERGIO
Antonella Baccaro per corriere.it - Estratti
«Il vincitore di Sanremo, la sera della domenica, andava da Fabio Fazio... quando era in Rai. Ora che lui è alla Nove, rete concorrente, il vincitore sarà sempre ospite in Rai. Non vedo alcuna differenza col passato». Roberto Sergio, amministratore delegato della Rai, stuzzicato dall’intervista al conduttore di «Che tempo che fa», pubblicata da Sette, non la manda a dire. Nel suo stile.
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L’ad nega che siano state fatte regole contra personam: «Non c’è nessuna novità» sottolinea. Polemica strumentale, dunque, quella di Fazio? «Ogni motivo è buono per contestare la Rai - replica -. Ma l’unica verità è che oggi e, nonostante i profeti di sventura, anche per il futuro, in Italia la televisione è la Rai. Che continuerà a contribuire alla costruzione dell’identità nazionale, consentendo ai cittadini di riconoscersi dentro una memoria che appartiene a tutti».
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