Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Se il «Casamonica Show» batte il Presidente del Consiglio. Il caso tv della settimana è senz’altro la puntata di «Porta a Porta» di martedì sera con ospiti Vera Casamonica (figlia del defunto boss Vittorio) e Vittorino Casamonica (il nipote). Le proteste piovute sulla trasmissione, anche da parte dei partiti politici, hanno spinto Bruno Vespa a organizzare una «puntata riparatrice» il giorno successivo.
PORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICA
Se dovessimo giudicare il caso semplicemente dall’interesse che la puntata incriminata ha suscitato nel pubblico, allora dovremmo dire che Vespa ha centrato il bersaglio: la «versione dei Casamonica» ha fruttato alla trasmissione un picco di share, facendo registrare una delle performance migliori dell’anno: 1.340.000 spettatori, per una share media del 14,5% e picchi del 20%. La media di «Porta a Porta» nell’anno solare 2015 è del 12,4%, un paio di punti in meno.
PORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICA
Due gli aspetti più interessanti che emergono dall’analisi dei dati. Il primo, il fatto che Vera & Vittorino hanno suscitato più interesse di Matteo Renzi, in onda da Vespa proprio il giorno prima (con un «traino» simile, per altro): per il presidente del Consiglio gli spettatori sono stati 1.224.000, (14,2%). Ma a cambiare — è questo il secondo aspetto interessante — non sono solamente i numeri, ma anche la fisionomia del pubblico.
La puntata di «Porta a Porta» coi Casamonica ha in qualche modo mutato genere: da «talk politico» cugino — più o meno alla lontana — dei vari «Ballarò», «Di Martedì» etc. a pezzo di «infotainment» giocato su toni da Bagaglino. L’irresistibile fascino della «trash tv» — fra avanspettacolo e reality (Vittorino vorrebbe sfondare come cantante…) — ha catalizzato spettatori più giovani (un insolito 11% fra venti-trentenni). A conferma che in tv è tutta questione di generi (e che Vittorino è pronto per un talent e Vera per Barbara D’Urso).