Ekin Karasin per “Mail On Line”
Ecco svelati i codici segreti che gli artisti hanno nascosto nelle loro opere per esprimere la loro omosessualità in un periodo in cui essere gay era illegale. Questo mese la “Tate Britain” rende loro omaggio con la mostra 'Queer British Art” 1861-1967, anno in cui l’omosessualità cessò di essere considerata un crimine.
Il linguaggio segreto è sofisticato, usa la mitologia greca, come “Erinna e Saffo nel giardino di Mitilene” di Simeon Solomon (1864), pittore gay che, non potendo ritrarre il bacio fra due uomini, ricorse a due donne e delegò la rappresentazione del desiderio pe per lo stesso sesso alle due colombe che tubano sullo sfondo.
la piuma di pavone di dulac simbolo gay
“Dedalo e Icaro” di Frederick Leighton (1869) nascondeva una relazione interraziale fra giovani uomini e i loro tutori più anziani nell’antica Grecia. L’opera satirica di Edmund Dulac ritrae Charles Ricketts e Charles Shannon come santi medievali (1920) e la piuma di pavone è il simbolo omosessuale usato nell’estetica vittoriana.
il fiore rosa di beardsley segno gay
Altro segnale è il fiore rosa, come quello che indossa nel taschino Aubrey Vincent Beardsley nel ritratto fattogli nel 1895 da Jacques-Emile Blanche. La signora con il cappello rosso di William Strang (1918) a prima vista sembra il semplice ritratto della scrittrice Vita Sackville-West ma quel cappello rosso, e il libro scarlatto che stringe nella mano, raccontano la storia d’amore fra lei e Virginia Woolf, durata dieci anni.
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