Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”
«Stiamo insieme dal 1979. Sono 43 anni. Tanti».
Gloria Guida fa un sorriso enorme e i suoi celebri occhi azzurri sembrano allagarsi di ricordi. Johnny Dorelli riposa nella stanza accanto. Ultimamente, non è in gran forma. Lei va a bussare alla sua porta: «Dorellino... Dorellino...».
E intanto racconta: «Era il 4 novembre 1979. Avevo 22 anni. Lui 42».
Ai tempi, lei era «la liceale», «l'infermiera di notte» o «la novizia» delle commedie sexy che turbavano gli italiani, lui era la star di «Aggiungi un posto a tavola» e di «Canzonissima», aveva vinto due Sanremo con Domenico Modugno e aveva girato una ventina di film, incluso «Arriva Dorellik» di Steno. «Il primo incontro, per me, non fu dei più belli: ci vedemmo a una prova di Accendiamo la lampada , che sarebbe stato il mio debutto in teatro e la nostra lampada magica. Avevo davanti Pietro Garinei, Gino Landi, Iaia Fiastri e Johnny Dorelli: tutti monumenti. Ero inesperta, terrorizzata. Le mani mi scivolavano da sole verso terra».
Johnny tira su la testa dal suo riposino pomeridiano: «Alla fine, dissi: che ne pensa la signorina Guida di questa lettura?». Gloria: «Volevo sprofondare. Non capii che era il suo modo per mettermi a mio agio».
Johnny, che pensò vedendola?
«Gran gnocca».
Gloria: «Credevo che ti avessi colpito per la timidezza, l'ingenuità».
Johnny: «Eri vestita solo di giri di perle».
Gloria: «Ma sotto avevo una tutina trasparente! Lui mi sbirciava sempre, stavo in scena e vedevo spuntare il suo naso dalle quinte. Era un birbone».
Che cosa vi ha tenuto uniti per 43 anni?
Johnny la guarda. Le dice: «È che sei diventata una rivelazione. Una donna straordinaria».
A Gloria vengono gli occhi tremuli. Sposta l'emozione verso qualcosa di neutro. Dice: «Credo ci abbia tenuto insieme il dialogo. Nei momenti di difficoltà, siamo sempre rimasti uniti, parlando, chiarendoci. Mi fa rabbia vedere i giovani che si separano subito, che non hanno voglia di lottare».
Il momento più emozionante del vostro amore?
Johnny: «Quando è nata Guendalina. Ero in sala parto.
È stato bellissimo».
Gloria: «Splendido: c'è stato uno svenimento e non era il mio, era lui».
Cosa successe dopo il primo incontro in teatro?
Gloria: «Lui si era appena separato da Catherine Spaak, avvertivo che provava qualcosa per me, ma che aveva paura, usciva da una situazione tosta, aveva un figlio piccolo, più un altro più grande da Lauretta Masiero».
Johnny: «Ogni sera, in scena, dovevamo baciarci e, ovviamente, era un bacio finto.
Lei stava sotto un velo e il pubblico non se ne accorgeva. Una sera, invece, mi ha messo la lingua in bocca. Una roba che non mi era mai successa».
Gloria: «Mi sono fatta coraggio».
Primo appuntamento?
Johnny: «La invitai al cinema. Una serata normale».
Gloria: «Mica tanto. Pioveva. Impermeabile. Ombrello.
Entriamo a film già iniziato.
catherine spaak johnny dorelli 4
Era buio. Vado avanti. Non lo sento più. Mi giro e stava abbracciato a una colonna: l'aveva presa in pieno. Troviamo posto e mette la mano sulla pelata di un tizio. Dopo, saliamo in macchina, guarda fuori dal finestrino, ma il finestrino era chiuso e sbam, batte la testa».
Johnny fa cenno di non crederle. Reclina la testa. Lo lasciamo riposare.
Lei: «Era un po' un bambino, anche se era più grande di me. Queste sono le cose che mi hanno fatta innamorare. Mi sono trasferita da lui subito. E con lui mi sono divertita tanto: andavamo in Sardegna in barca, era sportivo, giocava a tennis, mi coinvolgeva, faceva sci, andava sott' acqua a pescare i ricci».
johnny dorelli spogliamoci cosi senza pudor
Silenzio. «Sono cose che oggi sono solo un ricordo. Con gli anni capisci quanto pesi la differenza d'età, ma sono stata e sono felice così».
Quanto la preoccupava che fosse più vecchio, che avesse due ex, ognuna con un figlio?
«Ci pensavo, ma i figli furono carini con me. Fu proprio Gabriele a chiedermi "quest' estate andiamo in vacanza tutti insieme?". E quando Catherine, la mamma, si trasferì in Francia, venne a stare da noi».
Johnny nelle interviste è sempre stato fra il burbero e il timido, perché?
«Non è uno che si apre ed era stato tanto bersagliato dalla stampa. Mi diceva: c'è un fotografo che ci segue. E io: allora? Mica facciamo qualcosa di male. È sempre stato un po' orso, non usciva mai la sera, ma questi 43 anni sono volati senza che me ne rendessi conto. Con alti e bassi. Non è stato sempre tutto bello. Lui era un uomo che piaceva, faceva tournée sei mesi all'anno e io mi trovavo a casa con la bambina e il papà che si vedeva solo il lunedì, quando i teatri sono chiusi. Restare uniti è stato complicato, ma ho sempre saputo che amava solo me».
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Lo ha sospettato di infedeltà?
«L'ho pensato, a volte, come credo che lui lo abbia pensato di me».
Lui ha detto al «Corriere»: «Il segreto di un amore lungo è rigare diritto». Che intendeva?
«Avere rispetto uno dell'altro. Evitare di tradirsi».
E quanto avete litigato?
«Litigare e fare pace tiene vivo il rapporto. Sbattersi la porta in faccia e piano piano riaprirla fa bene. Litigavamo per sciocchezze: perché anche in vacanza lui era sempre al telefono o perché io ero gelosa».
Lui è stato geloso?
«Sì, ma per orgoglio non l'ha mai ammesso».
Ha girato l'ultimo film nel 1982, «Sesso e volentieri», di Bruno Corbucci e accanto a suo marito. Perché si ritirò?
«Volevo seguire mia figlia. Prima che nascesse, io e Johnny abbiamo lavorato insieme anche in teatro, abbiamo fatto "Se devi dire una bugia dilla grossa", e in tv, a "Finalmente venerdì", ci capivamo al volo, venivano fuori cose fuori copione. Potevamo diventare come Vianello e Mondaini, ma non abbiamo voluto. Invece, i ruoli che proponevano a me da sola erano sempre quelli sexy».
È stata il sogno erotico di tanti italiani, che effetto le fa?
«I film fatti non li rinnego, avrei evitato volentieri qualche doccia. Col senno di poi, mi dico che avrei potuto fare qualcosa per non sparire, ma la gente mi ferma ancora per strada e ora sto girando una commedia di Francesco Patierno, "Improvvisamente Natale", con Abatantuono: non avrei immaginato che, dopo 40 anni lontana dal cinema, mi arrivasse una proposta».
Anni fa confessò che suo marito temeva un suo ritorno ai set perché aveva paura di sentirsi trascurato.
«Viene da un mondo in cui il maschio lavora e la moglie lo aspetta, credo che non gli avrebbe fatto piacere, ma ero così innamorata che prima c'era lui e poi venivo io».
Perché vi siete sposati due volte, in Municipio nel 1991 e in chiesa nel 2011?
«Johnny dice: il sindaco di Olbia si era dimenticato troppe cose importanti e l'abbiamo dovuto rifare».
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