GLI INGLESI DICANO LA VERITÀ SU PIAZZA FONTANA - NEL LIBRO “COLONIA ITALIA” TUTTE LE OPERAZIONI SPORCHE DELLA GRAN BRETAGNA IN ITALIA DAL DOPOGUERRA AGLI ANNI ’70 - LONDRA FACEVA GUERRA A ROMA PER IL CONTROLLO DEL MEDITERRANEO

Tra i nomi dei giornalisti “amici” citati tratti dalle carte inglesi, si va da Gaetano Afeltra, direttore del Corriere della sera, a Ettore Bernabei, il superpresidente Rai. Ci sono gli "avvicinati" e gli "attenzionati" - Luciana Castellina piacque molto agli inglesi che si sperticano in elogi anche per Piero Ottone…

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Pierangelo Maurizio per “Libero Quotidiano”

 

IL LIBRO DI FASANELLA COLONIA ITALIA IL LIBRO DI FASANELLA COLONIA ITALIA

“Le armi da noi fornite hanno un effetto pari ad una pallina di ping pong scagliata contro Golia. Se vogliamo raggiungere qualche risultato, dobbiamo usare altri metodi, e sta a noi architettarli…”. Basterebbero queste 32 parole per giustificare il tomo di quasi 500 pagine scritto da Mario Josè Cereghino e Giovanni Fasanella (Colonia Italia, Chiarelettere) da ieri in libreria.

 

È dedicato alla propaganda occulta e alle operazioni sporche condotte nel nostro Paese in nome di Sua maestà britannica nel Dopoguerra e fino agli Anni '70. Passando per la strage di Piazza Fontana fino al sequestro Moro.

 

Il documento citato, uno delle centinaia di file desecretati e custoditi al Public Record Office di Kew Gardens, è la nota inviata nel gennaio del '69 da Colin MacLaren, alto funzionario dell' Ird (Information Research Department). Più che un allarme è l' annuncio di una guerra non dichiarata all'Italia. Le righe successive sono state cancellate.

 

Giovanni Fasanella DSC Giovanni Fasanella DSC

Ieri nel recensire il libro nelle pagine della Cultura Simone Paliaga ha riassunto al meglio la mappa dell' influenza e del controllo di Londra sui media italiani, addirittura dall' Unità d'Italia. Ma in questo secondo lavoro, dopo Il golpe inglese, Cereghino e Fasanella illuminano anche le grey e le black operations, il lavoro sporco. Il movente?

Una questione di vita e di morte.

 

Il ruolo egemone nel Mediterraneo, il controllo del Medio Oriente - toh, tutti temi di attualità - e la via del petrolio. Dalla Persia (Iraq) alla Libia e Malta l' ex impero britannico in declino stava perdendo le posizioni chiave. Sotto la spinta di Enrico Mattei, il padre-padrone dell' Eni, prima e poi dell' azione ancora più spregiudicata dell' allora ministro degli Esteri, di nome Aldo Moro.

 

E veniamo alla strage alla Banca dell' agricoltura a Milano, 12 dicembre 1969. Nel 2001 - chiedo scusa per l' autocitazione - in un mio libro (Piazza Fontana:tutto quello che non ci hanno detto) concludevo che a Londra, come minimo, sapevano in anticipo. Poco più di un'intuizione. Il 7 dicembre sul settimanale inglese The Observer il corrispondente da Atene Leslie Finer pubblica il progetto dei colonnelli greci di estendere il golpe fascista anche in Italia. Il 14 dicembre '69, boom.

BANCA NAZIONALE DELL AGRICOLTURA PIAZZA FONTANA BANCA NAZIONALE DELL AGRICOLTURA PIAZZA FONTANA

 

Appena due giorni dopo la strage - che tempismo - sempre The Observer, a firma Neal Ascherson, Michael Davie e Francis Cairncross da Roma, conia un neologismo che sarà un tormentone: «Nessuno è così pazzo da accusare il presidente Saragat per le bombe. Ma oggi l'intera sinistra afferma che la sua "strategia della tensione" incoraggia indirettamente l' estrema destra nel proseguire con il terrorismo». È la madre di tutte le bufale, la matrice cui da noi si abbeverano per decenni la vulgata e perfino le inchieste giudiziarie.

 

Manlio Milani dopo la strage di Brescia Manlio Milani dopo la strage di Brescia

Cereghino e Fasanella hanno fatto di più. Hanno trovato le carte. Leslie Finer era anche corrispondente della Bbc da Atene, nutrito dalle veline dell' Ird: lo scoop, più che probabilmente, glielo hanno passato i servizi britannici. Quanto agli inventori della "strategia della tensione", Neal Ascherson è un ex Royal marines, il Mi6 voleva arruolarlo. Francis Cairncross è la nipotina di John Cairncross.

 

Zio John, per 30 anni corrispondente da Roma, è uno dei superagenti inglesi che fa parte del celeberrimo "Ring of five", "il gruppo di Cambridge" che lavora anche per Mosca. Che altro? Il 12 dicembre '69 è il giorno della chiusura della basi aeree inglesi in Cirenaica. E la Banca nazionale dell' agricoltura è l' istituto utilizzato per le transazioni commerciali tra l' Italia e la Libia di Gheddafi.

Strage di Piazza Fontana Corriere della Sera Strage di Piazza Fontana Corriere della Sera

 

Ma com'è stato possibile, perché tanta acquiescenza acritica verso la propaganda d' Oltremanica? I documenti di Kew Gardens forniscono una risposta. È semplicemente impressionante la capacità inglese, che i due autori ricostruiscono, di infiltrazione e di condizionamento su giornalisti, sindacalisti, politici, giuristi, "opinion maker" italiani. Le parti più preziose del libro sono gli elenchi in appendice. I nomi.

 

Piero Ottone Piero Ottone

C'è la lista delle personalità in contatto con l' ambasciata inglese fino al '40 e degli agenti e dei collaboratori del Soe (Special operations executive) durante la guerra: tutto lo stato maggiore del partito d' azione, buona parte di quello repubblicano e liberale, diversi democristiani, qualche comunista o ex comunista. Poi ci sono i "clienti" o "contatti" (coloro ritenuti fidati che ricevono regolarmente i materiali informativi dell' Ird e tenuti a non rivelare le fonti).

 

Tra i nomi citati tratti dalle carte inglesi, per fare qualche esempio, si va da Gaetano Afeltra, direttore del Corriere della sera, a Ettore Bernabei, il superpresidente Rai. Ci sono gli "avvicinati" (con i quali è stato stabilito un contatto) e gli "attenzionati" (quelli su cui vengono redatte note e schede).

 

luciana castellina 4 luciana castellina 4

Dopo un incontro con Luciana Castellina nel '71 un funzionario dell' ambasciata di Porta Pia è entusiasta: «La gente del Manifesto è civile. Dobbiamo senz' altro mantenere i contatti con loro. Il clima qui non è deprimente come quello che si respira a Botteghe Oscure». Gli elogi per Pierleone Mignanego, più noto come Piero Ottone, un altro direttore del Corriere e opinionista del gruppo Repubblica-L' Espresso si sprecano: «Uno dei più influenti corrispondenti italiani» (1948), l' ultima nota del '78 lo definisce «un solido amico del Regno Unito. Ha l' hobby della vela e dimostra meno dei suoi 52 anni»…

 

Sul Dossier Mitrokhyn, ovvero la (presunta) rete sovietica di spie e di intossicazione dell'informazione e della politica italiane, ci abbiamo fatto una commissione parlamentare. I nomi a volte sono gli stessi. Nel caso delle talpe inglesi nel Belpaese sarebbe auspicabile perlomeno un' ampia riflessione.

 

GAETANO AFELTRA GAETANO AFELTRA

Il Regno Unito è un Paese amico-rivale, il governo inglese potrebbe fare un bel gesto: togliere gli omissis alla nota di Mr. MacLaren. Cari amici inglesi, ora diteci la verità su Piazza Fontana (almeno). Solo tra 30-50 anni saranno consultabili i documenti su quello che è successo nel e contro il nostro Paese dal '92…

 

 

 

 

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