Da twitter
Fulvio Abbate
Ma Gianmarco Tognazzi pensa davvero che "Amici miei", film che lo stesso Monicelli riteneva modesto e non meritevole di successo, sia davvero l'opera più significativa di suo padre Ugo? Ma ha mai visto "La donna scimmia" di Ferreri?
@GimboTognazzi #GianmarcoTognazzi #AmiciMiei
GianMarco Tognazzi
Caro sig Abbate mi scusi dove l’avrebbe appresa questa mia dichiarazione?
Fulvio Abbate
Gentile signor Tognazzi, non c’è intervista in cui lei non citi quel film Come fosse la cuspide del lavoro di suo padre. Le ripeto, anche Monicelli trovava dimenticabile quel film. Ci basta Lino Banfi come mito dell’analfabetismo da subcommedia.
GianMarco Tognazzi
Ahh ecco , mi sembrava infatti ! come al solito una sua “geniale” interpretazione (del tutto soggettiva) del Nulla... Materia in cui dimostra sempre di essere un Maestro.
Fulvio Abbate
L’ha voluto lei: diversamente da suo padre, non le ho mai sentito esprimere un pensiero originale, dissonante rispetto alla povertà culturale del mondo cui appartiene, degno dei 5 Stelle.
GianMarco Tognazzi
No ..Sinceramente è stato lei deliberatamente a venirmi a rompere i coglioni stamattina... io l’ho sempre ignorata cordialmente... cosa che a maggior ragione continuerò a fare.
Fulvio Abbate
Ma un pensiero che sia uno sulle cose, sul mondo sul linguaggio sulla dialettica sul cinema è in grado di esprimerlo? Lei non esiste, e non se ne rende neppure conto.
@sonotommaso
A Fulvio, essi bbono
Fulvio Abbate
Una citazione che vi qualificap. Degni di Toninelli.
GianMarco Tognazzi
Terapia Tapioco come se fosse Antani per due senza contare che la supercazzola brematurata ha perso i contatti con il maestro Abbate ..... e vadavialcù (cit Nuovi Mostri) di cui lei a pieno titolo fa parte
Dall’account facebook di Fulvio Abbate
Stamattina ho fatto notare al figlio di Ugo Tognazzi, Gianmarco, che citare "Amici miei", film che lo stesso Monicelli reputava "modesto" e non meritevole di chissà quale successo, come fosse la vetta del lavoro paterno, è davvero risibile, come controprova di un ben altro spessore ho citato invece capolavori come "La donna scimmia" di Marco Ferreri, un film contro l'ipocrisia del mostruoso quotidiano. Le risposte del soggetto in questione sono state degne di una subcultura da baretto, la dimostrazione plastica ulteriore che, non a caso, gli analfabeti 5 Stelle abbiano portato un Lino Banfi all'Unesco.