“MI ASPETTO MOLTO IN TERMINI COMICI DA QUESTO GOVERNO. DEL RESTO BERLUSCONI IN PASSATO HA DATO DA MANGIARE A TANTE PERSONE” – DA FIRENZE PARTE IL TOUR DI CHECCO ZALONE CHE PROPORRÀ “L’IMITAZIONE DI PUTIN E UN’ADOZIONE ARCOBALENO A PREDAPPIO” – NEL SUO BERSAGLIO FINIRANNO LE INFLUENCER, MA ANCHE MINA E CELENTANO - “IL CINEMA? CAZZI LORO, ORA MI OCCUPO DI TEATRO” - "MI SONO PENTITO SOLO DELL’IMITAZIONE DI MISSERI. FORSE HO SBAGLIATO, ERA ECCESSIVA” – VIDEO

-

Condividi questo articolo


Renato Franco per corriere.it

 

checco zalone show 2009 1 checco zalone show 2009 1

«La storia di adozione di una famiglia arcobaleno in un orfanotrofio di Predappio; la vicenda di una signora che a febbraio voleva adottare una famiglia ucraina, ma era disperata perché erano finite: erano rimaste solo quelle siriane; un Putin inedito che parla un grammelot di dialetti tra il bitontino e il fasanese che assomiglia al russo;

 

il tema delle donne con una parte di sano maschilismo, perché abbiamo al governo una donna e il pubblico apprezza tantissimo». Si alza il sipario e compare Checco Zalone con la sua ironia graffiante e la sua satira politicamente scorretta: sono questi alcuni temi che affronterà nel suo nuovo spettacolo Amore + Iva che parte martedì da Firenze per toccare, tra le altre, Bologna, Trieste, Torino e Milano dove si ferma per tre settimane nel periodo natalizio.

 

CHECCO ZALONE SANGIORGI CHECCO ZALONE SANGIORGI

«Questo spettacolo è come una serie di conferenze, le Ted talks americane, in cui parlo di adozioni, diritti civili, tra momenti pungenti e temi scottanti. La voglia di stuzzicare è rimasta; mi aspetto le polemiche, le stroncature sane. Del resto non temo le critiche anche perché non sono sui social...», spiega Zalone alla vigilia dell’esordio. Solo una volta si è pentito di un suo numero: «L’imitazione di Misseri: forse ho sbagliato, era eccessiva. Da lì ho imparato a limitarmi, tracciando una linea di confine tra ciò che è simpatico e ciò che è inopportuno».

checco zalone a grottaferrata checco zalone a grottaferrata

 

Nel suo spettacolo Checco Zalone tocca anche il tema dei migranti «o meglio il tema dell’integrazione, affrontato con il punto di vista di Mendel, il padre della genetica». Sul nuovo esecutivo dice e non dice: «In questo periodo non ho visto la tv perché preparavo lo spettacolo. Posso dire però che di Giorgia Meloni mi ha colpito positivamente la capacità di comunicazione. Però mi aspetto molto in termini comici da questo governo, potrebbe rendere il nostro lavoro più interessante; del resto Berlusconi in passato ha dato da mangiare a tante persone».

 

Nel tessuto dello spettacolo non mancano le canzoni, un’altra freccia nel suo arco comico. Nel suo bersaglio finiranno le influencer, ma anche Mina e Celentano nel brano «L’arteriosclerosi» in cui «si rinnovano ogni giorno il loro amore perché non si riconoscono: gliel’ho proposta, ma non l’hanno voluta cantare».

 

Zalone ammette che in teatro rispetto al cinema «c’è più libertà». Anche se lui stesso in questo caso si è autocensurato: Avevo immaginato il dj Kalashnikov: faceva ridere, ma tengo famiglia...». Analizza il momento che sta vivendo il cinema italiano, stroncato ultimamente da Nanni Moretti («troppi film brutti»).

 

checco zalone show 2009 3 checco zalone show 2009 3

Prima è serio: «Con l’arrivo delle piattaforme si sono moltiplicati i contenitori, ma i contenuti spesso non sono all’altezza». Poi è chirurgico: «Il cinema? Cazzi loro, ora mi occupo di teatro». Divaga sulla sua passione: «Ho passato la pandemia a suonare il pianoforte. Mi sento un pianista mancato e del resto me lo dice anche il mio amico Francesco De Gregori che forse dovrei lasciar perdere le cazzate che faccio: io vorrei essere Bollani. L’unico lusso che mi sono concesso è un pianoforte: pare ce ne siano solo due e li abbiamo io e Pippo Baudo».

 

Prodotto da Arcobaleno Tre e MZL, con l’organizzazione generale di Lucio e Niccolò Presta, Amore + Iva ha già toccato i 100 mila biglietti venduti solo sulla piattaforma Ticketone. Il tour durerà un anno, ma Zalone non prevede cambi in corsa: «Lunga vita a tutti quelli che prendo per il culo».

 

checco zalone show 2009 2 checco zalone show 2009 2 checco zalone sfotte i virologi checco zalone sfotte i virologi checco zalone checco zalone checco zalone sfotte i virologi checco zalone sfotte i virologi i meme su checco zalone 2 i meme su checco zalone 2 i meme su checco zalone 1 i meme su checco zalone 1 amadeus e checco zalone 1 amadeus e checco zalone 1 JOVANOTTI CHECCO ZALONE SANGIORGI JOVANOTTI CHECCO ZALONE SANGIORGI

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...