“MIO PADRE PESAVA 40 CHILI, RIMETTEVA TUTTO QUELLO CHE MANGIAVA PERCHÉ NON ERA PIÙ ABITUATO” - PAOLO DEL DEBBIO IN LACRIME A “DOMENICA IN” MENTRE RACCONTA LA STORIA DEL PADRE, DEPORTATO NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO NAZISTA DI BUCHENWALD: “QUANDO TORNÒ C’ERA TUTTO IL PAESE CHE LO ASPETTAVA. NON AVEVANO NOTIZIE DA DUE ANNI, PER UN PAESINO COME QUELLO FU UNA FESTA ASSOLUTA. POI ARRIVÒ MIA MAMMA E SI VIDE LA SENSIBILITÀ CONTADINA… ANDARONO TUTTI VIA PER LASCIARLI SOLI”

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Da www.liberoquotidiano.it

 

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E' scoppiato a piangere in diretta da Mara Venier a Domenica in, su Rai uno, Paolo del Debbio. Il giornalista doveva presentare il suo libro ‘Le 10 cose che ho imparato dalla vita’ e parlare di suo padre. Ed è stato proprio nel ricordare il papà che Del Debbio è crollato, in lacrime. Il conduttore, infatti, è figlio di un deportato che fu condotto durante la Seconda Guerra Mondiale nel campo di concentramento e smistamento nazista di Buchenwald.

 

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 Nel campo di prigionia suo padre trascorse due anni e fu poi liberato dagli americani nel 1945. Arrivò poi a Lucca, sua città natale, il 15 agosto, tramite dei mezzi di fortuna: "Gli americani gli diedero da mangiare pian piano.  Mio padre pesava 40 chili, rimetteva tutto quello che mangiava perché non era più abituato“, ha raccontato. "C’era tutto il paese che li aspettava. Si era sparsa la voce che Alfio e Velio stavano tornando (Velio è stato il padre di Paolo, Alfio era un un altro deportato liberato). Non avevano notizie da due anni, per un paesino come quello fu una festa assoluta. Poi arrivò mia mamma e si vide la sensibilità contadina… Andarono tutti via per lasciarli soli”.

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Quindi Del Debbio, in lacrime, si è fermato. "Guarda, sto come te Paolo“, ha cercato di confortarlo la Venier. Poi è partito un lungo e sentito applauso.

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