“NON AMO IL CARRIERISMO” - IVÁN FISCHER, CHE SARA’ IMPEGNATO SIA COME DIRETTORE SIA COME REGISTA AL FESTIVAL DEI DUE MONDI DI SPOLETO, ATTACCA: "PER UN DIRETTORE D’ORCHESTRA IL PERICOLO È LO STAR SYSTEM. PER FORTUNA IO NON CORRO QUESTO RISCHIO. CIÒ A CUI CREDO MAGGIORMENTE, NEL MIO LAVORO, È LA RESPONSABILITÀ MORALE CHE IL LEADER DELL’ORCHESTRA DEVE MANTENERE NEI CONFRONTI DEL PUBBLICO”

-

Condividi questo articolo


Estratto dell'articolo di Leonetta Bentivoglio per “la Repubblica”

 

IVAN FISHER 56 IVAN FISHER 56

Si apre stasera con un concerto in Piazza Duomo la 66esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto: il direttore ceco Jakub Hruša guiderà l’orchestra di Santa Cecilia in un programma votato per intero al compositore d’inizio Novecento Leoš Janácek, connazionale di Hruša, il quale conosce a fondo il repertorio della sua terra.

 

La manifestazione spoletina, irrinunciabile e solida nei decenni, proseguirà fino al 9 luglio declinando tradizione e slanci contemporanei. Vi s’intrecciano musica, teatro e danza, e sono due le orchestre in residenza: oltre a Santa Cecilia, che a Spoleto suonerà pure con Pappano (a lui spetta il concerto di chiusura), c’è la Budapest Festival Orchestra condotta dall’ungherese Iván Fischer (1951).

 

Nella produzione dell’opera Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, che debutta domani al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti segnando il ritorno della lirica a Spoleto (vi mancava dal 2019), Fischer è impegnato sia come direttore sia come regista (firma lo spettacolo con Marco Gandini).

 

I costumi sono di Anna Biagiotti e le scene di Andrea Tocchio. Cantano Bernard Richter e Patricia Petibon nei ruoli dei due innamorati che danno il titolo a quest’opera squisita e rarefatta, edificata sul dramma omonimo di Maurice Maeterlinck e nata sulle scene a Parigi nel 1902.

IVAN FISHER 56 IVAN FISHER 56

 

«È un capolavoro di beltà misteriosa», spiega Fischer, fondatore e direttore della Budapest Festival Orchestra, che è un organico vitalissimo e originale, celebrato internazionalmente grazie al suo approccio innovativo al fare musica e alla dedizione senza riserve dei suoi elementi. Campione del podio assai applaudito nel mondo, Fischer modella con sensibilità e sapienza, in base a un’intesa totalizzante coi musicisti della BFA, progetti che fondono musica e teatro in un unico corpus spettacolare, come aspetti costitutivi dell’evento amalgamati fra loro. Perciò considera necessario curare la regia degli allestimenti che governa dal podio. Dopo la première a Spoleto, il suo Pelléas sarà visto e ascoltato a Budapest, Amburgo e Vicenza.

 

Maestro, come interpreta questo lavoro di massima evanescenza composto da Debussy?

IVAN FISHER 55 IVAN FISHER 55

«Mi affascina la forma rivoluzionaria di quest’opera simbolista dove le scene emergono dagli interludi orchestrali, che connettono ogni scena alla precedente. I personaggi tendono a non svelarsi mai completamente e le loro frasi evitano gli sfoggi magniloquenti dei sentimenti. D’altra parte è un’opera tutta basata sui sentimenti, enunciati in maniera musicalmente limpida. Debussy crea una dimensione poetica e sognante che non è mai soffocata da una forma musicale sovraccarica. Racconta l’incontro tra Pelléas e Mélisande, simili in quanto entrambi tendenzialmente autistici. Si ritrovano per le loro forti affinità all’interno di una trama che sul versante narrativo è minima e sfuggente. “Pelléas e Mélisande” è più che altro una vicenda emozionale e una pièce di conversazione».

 

(...)

Ho messo a fuoco questo stile di combinazione tra musica e teatro lavorando al Teatro Olimpico di Vicenza, dove nel 2018 ho fondato il Vicenza Opera Festival. Anche con Spoleto c’è una collaborazione continuativa: ho cominciato a dirigere qui nel 2021 e nel ‘24 vi presenterò Ariadne auf Naxos di Richard Strauss. Quest’anno ci sarà anche un intervento di musicisti della BFA nella spoletina Piazza del Mercato: suoneranno pezzi folk e jazz. L’idea di offrire musica alla comunità è uno dei princìpi-chiave dell’identità della BFO e per esempio a Budapest, durante il lockdown, piccoli gruppi di orchestrali andavano a esibirsi nei cortili delle case».

 

Lei avrà un altro importante appuntamento in Italia: a Roma in ottobre dirigerà l’inaugurazione della stagione sinfonica di Santa Cecilia.

«Farò la Trilogia di Ottorino Respighi, una delle testimonianze meravigliose della ricchezza della vostra arte. La formano Fontane di Roma , Pini di Roma e Feste romane . Il programma della serata include pure O Roma Nobilis e Dall’Alma Roma di Franz Liszt, cultore appassionato della Città Eterna in cui visse alcuni anni».

IVAN FISHER 57 IVAN FISHER 57

 

Cosa ama di più del suo mestiere e cosa non le piace?

«Odio la direzione d’orchestra nel momento in cui è asservita al carrierismo e allo star-system. È un pericolo che per fortuna io non corro. Ciò a cui credo maggiormente, nel mio lavoro, è la responsabilità morale che il leader dell’orchestra deve mantenere nei confronti del pubblico».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...