“NON VEDO UNA MINCHIA DI NIENTE A QUALSIASI DISTANZA. MA NON HO ANCORA PERSO LA SPERANZA” - VINCENZO MOLLICA, DA UN ANNO IN PENSIONE DAL TG1, SI È RACCONTATO SU "RTL" - "OGNI GIORNO TRE AMICI MI ACCOMPAGNANO: DIABETE, GLAUCOMA E PARKINSON" - E POI FIORELLO, I 39 SANREMO (“IN REALTA’ SONO 40…”) LE INTERVISTE STORICHE CON FELLINI, CELENTANO, BENIGNI E L’AUTOIRONIA: “OMERICO NON FUI E NON SARÒ MAI PER POESIA, MA PER MANCANZA DI DIOTTRIA”… - VIDEO

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Maria Volpe per corriere.it

 

vincenzo mollica vincenzo mollica

«Non vedo una min... di niente a qualsiasi distanza. Ma non ho ancora perso la speranza». Vincenzo Mollica è pieno di guai di salute ma non ha perso ironia e autoironia. Anche durante l’intervista radiofonica su RTL 102.5, in «Non Stop News», con Giusi Legrenzi ed Enrico Galletti, il giornalista (ma anche scrittore, disegnatore, autore, conduttore in tv) , più amato del mondo dello spettacolo non ha mancato di raccontare la sua vita da «apprendista pensionato» con leggerezza.

fiorello vincenzo mollica fiorello vincenzo mollica

 

Ha raccontato che si sveglia la mattina e si porta con sè «i tre amici che mi accompagnano: diabete, glaucoma e Parkinson. Cerco di andarci d’accordo, sono il buono, il brutto e il cattivo, a seconda delle giornate. Ma si va avanti, si cammina». Insomma non si abbatte Mollica che in oltre quarant’anni di carriera ha intervistato praticamente tutte le star dello showbiz. E ora, ancorchè pensionato e con le sue limitazioni fisiche, non smette di lavorare. «Continuo a fare quello che facevo da ragazzo: cinema, fumetti, musica, letteratura. E continuo a seguire le passioni che ho portato avanti al Tg1 in quarant’anni. Ma sono anche su Instagram, ho un sito tutto mio in cui dialogo con chi mi segue».

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Ricorda le interviste storiche con Federico Fellini, Roberto Benigni, Adriano Celentano, le sue chiacchierate con la poetessa Alda Merini, i suoi 39 Festival di Sanremo… «In realtà quaranta, se ci metti che quest’anno sono diventato un ologramma. Quindi trentanove in carne ed ossa, mettiamola così». Non manca di ricordare il suo amico Fiorello che ha addirittura creato il pupazzo di Mollica: i due insieme hanno dato vita a gag irresistibili. Infine quei saluti ai colleghi del Tg1, prima della pensione. Emozionanti, ma anche ironici come sempre. «Mi inventai quella frase, del tutto spontanea: “Omerico non fui e non sarò mai per poesia, ma per mancanza di diottria”. Scoppiarono tutti a ridere, ma in fondo è vero...».

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