Dall’archivio personale #ricchiepoveri #Festivaldisanremo2020 pic.twitter.com/A4jbF6sub4
— Stefania Carini (@StefaniaCarini) February 5, 2020
AMICI? NON SCHERZIAMO: LI HO SORPRESI NEL MIO LETTO
Estratto dell’articolo di Elio Domeniconi per “Oggi” – 1981
angela brambati marina occhiena
C’erano una volta i Ricchi e poveri, quartetto musicale. Due ricchi (vestiti bene) e due poveri (vestiti male). Ognuno aveva un proprio ruolo: il bello (Angelo Sotgiu), il brutto (Franco Gatti), la bella (Marina Occhiena) e la simpatica (Angela Brambati). Adesso il poker è diventato un tris. È sparita la bionda, cioè Marina, e i giornali hanno scritto che è stata licenziata dalla brunetta, alla quale aveva soffiato il marito. Gli interessati hanno smentito, ma il divorzio artistico c’è stato. E per via di questa baruffa per poco non è saltato anche il festival di Sanremo. Per conoscere la verità abbiamo fatto il terzo grado alle due donne: la «moglie tradita» e la «mangiatrice di uomini».
Il blitz
Per racconta-re tutta la storia, bisogna incominciare dal cosiddetto blitz. Bisogna sapere che Marina, poco prima del festival, si era ammalata, e gli altri tre, presa la palla al balzo, l'avevano «esclusa», avevano cioè preparato la loro canzone a tre sole voci. Ed ecco che alla vigilia del festival, Marina compare a Sanremo col suo legale e, dichiarandosi guarita, chiede di partecipare alla manifestazione. Il festival le ricorda il successo, arrivato nel 1970, quando con La prima cosa bella si piazzò seconda dietro Adriano Celentano e Claudia Mori. La rentrée, com’è naturale, le viene impedita sia dai compagni, ormai schierati contro di lei, sia da Freddy Naggiar, il titolare della sua casa discografica, la Baby Record, che aveva già fatto stampare quindicimila dischi senza di lei.
A questo punto compare in scena il pretore di Sanremo, Michele Russo, che stabilisce: «Anche Marina deve cantare». Alla fine Marina non canta, ma riesce a ottenere un indennizzo di 150 milioni.
I MILIONI
Le trattative (ora si sa tutto) sono state laboriose perché il legale della Occhiena aveva chiesto 250 milioni e l'industriale discografico ne offirva 50. Poi l'accordo è stato trovato a 150 milioni, da pagarsi in tre rate (il primo assegno e stato messo all'incasso lunedì 9 febbraio). L'indennizzo è così ripartito: 50 milioni per i guadagni che spettavano all'Occhiena nel periodo della malattia; 50 milioni per dei Ricchi e poveri; 50 milioni di risarcimento perché non ha potuto esibirsi in eurovisione. Non solo, c’è anche una clausola segreta per cui la Baby Record deve adoperarsi per trovare alla Occhiena un ingaggio di 50 milioni. Se non lo trova, Naggiar pagherà il conguaglio di tasca sua. Naggiar si era presentato al legale definendosi «una carogna». A sua volta il legale si era definito un «mastino». Dopodiché hanno deciso di non sbranarsi.
L’AVVOCATO
Protagonista del blitz è un legale piuttosto battagliero: l’avvocato Ciriaco (Nino) Musio Sale, marchese di Groppoli, consigliere comunale a Genova nelle file del Movimento sociale-destra nazionale. in passato Musio Sale era salito alla ribalta della cronaca per le sue battaglie legali contro Krusciov e contro Kennedy, e per la lotta alle bandiere ombra (poi la finanza l’ha fermato su un panfilo che batteva bandiera belga e gliel’ha sequestrato).
Il suo ruolo è curioso: «Perché in un certo senso», ci ha spiegato, «io sono l’avvocato di tutto il complesso. Ero il legale di Angela, poi lo ero diventato del suo compagno Marcellino Brocherel, che ha in piedi la causa di divorzio con la prima moglie. Proprio nei giorni scorsi mi è stato notificato che la causa è stata fissata presso il tribunale di Aosta. Dopo la lite Marina mi ha affidato la sua difesa. Ma credo di aver agito anche nell’interesse dei Ricchi e poveri. Adesso sono liberi, e a firmare gli assegni è stato il discografico. Loro, per il momento, non hanno tirato fuori una lira».
RICCHI E POVERI NELLA PRIMA FORMAZIONE
I CONTRASTI
Per tredici anni sono andati d’amore e d’accordo. Poi hanno litigato. Perché? Marina Occhiena ci tiene a smentire la versione erotica. Dà un’occhiata al legale, poi snocciola la sua versione: «Nel quartetto ognuno doveva avere una propria immagine e, secondo questa etichetta io ero la “bbona”, diciamo l’oca giuliva, tanto sesso e poco cervello. In realtà io non sono mai stata una mangiatrice di uomini. L’unica storia d’amore che posso confermare è quello con Popi Minellono. Mi hanno appioppato come amante persino Walter Chiari che è solo un buon amico, un compagnone che si diverte a raccontare a ogni donna di quando andava in Australia per fare l’amore con Ava Gardner.
RICCHI E POVERI - RETROSCENA DELLA SEPARAZIONE 1981
Tra me e Marcellino Brocherel c’è stata solo una simpatia, perché avevamo anche le stesse idee sulla conduzione del complesso. Ma io non mi sognerei mai di portar via l’uomo a una amica».
LA TRESCA
I due uomini del complesso confermano invece la storia dell’«amore proibito», anche se cercano di minimizzarla: «Sono cose che non ci interessano», ha spiegato ai cronisti Angelo Sotgiu, «sono affari privati. Però tutti sapevano o avevano visto Marina e Marcellino insieme in ripetute occasioni.
Angela, dal canto suo, stava attraversando un periodo di crisi, ma ha avuto la forza di chiarire definitivamente la situazione con il marito e con Marina, i quali, tra l’altro, non hanno fatto mistero di ciò che provavano e facevano in quel periodo (eravamo ancora nell’estate dell’80). Però, Angela ha sempre dichiarato che gli affari privati non dovevano influenzare il nostro sodalizio artistico. Cioè Angela non si è mai sognata di vendicarsi escludendo Marina»
LA CLAUSOLA
Nell’accordo di Sanremo c’è anche una clausola che vieta sia ad Angela che a Marina di rilasciare interviste per raccontare questi fatti privati. Angela Brambati, molto cortesemente, precisa: «Andrei nei pasticci se spifferassi le cose come stanno. Eppoi questi sono pettegolezzi. Vogliamo essere giudicati sul palcoscenico, non dietro le quinte. Non desideriamo che ne venga fuori un fumettone».
Però qualcuno a Sanremo l’ha sentita mentre raccontava al telecronista Giorgio Bubba: «Li ho pescati nel mio letto, pensate, nel mio letto!». E alla fine accetta di togliersi il peso dallo stomaco: «Io di indole sono buona, molto buona. Una, due, tre, quattro, cinque, anche sei volte posso perdonare, di più no. Eppoi potevano fare le cose pulite, da furbi, senza farsene accorgere. Ecco: io non tollero le cose sporche».
LA GELOSIA
marina occhiena angela brambati
Marina Occhiena e Angela Brambati abitano nella stessa palazzina in via dei Lecci a San Michele di Pagana, sul golfo che domina Rapallo. Angela parla di tradimento proprio perché non si aspettava un colpo simile da quella che considerava la sua migliore amica: «Io non mi sarei mai sognata di soffiarle Walter Chiari», continua, «che tra l’altro non è il mio tipo. Ma per Marina è un motivo d’orgoglio andare con il marito dell’amica. Come ha reagito Marcellino? Come fanno molti uomini in casi del genere. Ha detto che per lui è stata una cosa da niente, senza importanza. Vorrebbe tornare da me. Ma ormai è tardi. Marcellino ha tante probabilità di tornare a vivere con me come ne ha Marina di rientrare nei Ricchi e poveri. Cioè zero».
RETROSCENA
Angela svela anche un particolare che nessuno sapeva: «Tutti mi considerano la moglie di Marcellino Brocheler maestro di sci e ristoratore della Val d’Aosta; in realtà abbiamo fatto un figlio insieme ma non ci siamo mai sposati. Perché lui era già sposato. Quando ci siamo conosciuti, era separato da appena otto mesi. Adesso sta per ottenere il divorzio e quindi potremmo sposarci, ma ormai è troppo tardi». (…)