MARCO VENTURA per il Messaggero
Vladimir Putin al Forum di San Pietroburgo 4
Il braccio di ferro su Kaliningrad, con l'applicazione delle sanzioni Ue da parte della Lituania ai carichi di merce sanzionata su rotaia ma anche su strada, porta alle stelle la tensione e mette in fibrillazione le cancellerie di Mosca e Bruxelles, creando allerta e nervosismo sui confini di Bielorussia e Russia coi Baltici.
Mosca contesta il «blocco», lo considera «atto ostile» e minaccia «ritorsioni» con conseguenze gravi per la popolazione. Parla di isolamento dell'enclave russa incastonata tra Polonia e Lituania, mentre Putin annuncia che il super missile intercontinentale Sarmat diventerà operativo entro la fine dell'anno e il rappresentante dell'Unione europea a Mosca, Markus Ederer, viene convocato al ministero degli Esteri per una comunicazione secca di venti minuti e l'intimazione a rimuovere tutte le restrizioni. Ma Ue e Lituania ribadiscono la scelta e la estendono, dai treni ai Tir: «Non c'è nessun blocco».
SPAZIO AEREO Sarà una coincidenza, ma l'Estonia, che confina con la Federazione russa, denuncia la violazione per 2 minuti del proprio spazio aereo di un elicottero Mi-8 della guardia di frontiera russa. «Non può essere un errore - dichiarano al dicastero della Difesa di Tallin -. Abbiamo diversi esempi negli ultimi giorni, azioni di volo provocatorie molto vicine al confine». Sia Lituania, sia Estonia, sono insieme membri della Nato e della Ue. La stretta al traffico di alcune merci costringe i russi a rifornire Kaliningrad via mare. I controlli al confine con la Bielorussia hanno creato lunghe file.
«Non è in atto alcun blocco di Kaliningrad - puntualizza il primo ministro lituano, Ingrida Simonyte -. È solo che dalla scorsa settimana sono state applicate sanzioni a certe merci, incluse nel pacchetto, in particolare acciaio e metalli ferrosi, e i clienti delle ferrovie e le parti contrattuali sono stati informati e hanno saputo che non possono trasbordarle né trasportarle».
La buona fede della Lituana, a detta della premier, è dimostrata dall'atteggiamento tenuto nei primi giorni delle sanzioni. «A causa di alcune restrizioni applicate alle banche, la Russia non è stata in grado di pagare il trasporto dei passeggeri, il che sarebbe stato formalmente un motivo per interrompere il contratto. Eppure, il trasporto è continuato e sono state trovate le istituzioni finanziarie per i pagamenti e il saldo dei debiti».
Spiegazioni che non convincono i russi. Mosca convoca Erderer e il ministero degli Esteri russo fa sapere, dopo l'incontro, che la Russia «protesta per l'inammissibilità di tali azioni che violano gli obblighi legali e politici della Ue e portano a un'escalation».
La Lituania deve comprendere «la gravità delle conseguenze - attacca Maria Zacharova, bellicosa portavoce del dicastero -. Le conseguenze, sfortunatamente, arriveranno. Quando la Federazione Russa pronuncia una parola, caratterizzando come apertamente ostile un comportamento, non c'è più tempo per parlare o trovare formule per nascondere il problema». E l'altrettanto bellicoso segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, promette che la Russia «risponderà a tali azioni ostili, le misure sono in fase di elaborazione e le loro conseguenze avranno un impatto negativo sulla popolazione lituana». Ma Patrushev va oltre. «Il possibile ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato rappresenta una nuova minaccia.
Considerando inoltre la riduzione della cooperazione di frontiera tra i Paesi europei e il nostro, e la mancanza di una demarcazione ufficiale del confine con l'Estonia, sono necessarie misure aggiuntive di protezione del confine di Stato russo».
LE ARMI E ancora, all'ambasciatore Ue i russi hanno detto chiaramente che «sono inaccettabili le continue forniture di armi da parte dell'Ue e dei suoi membri alle forze armate dell'Ucraina, utilizzate per bombardare le infrastrutture civili nel Donbass». Putin, da parte sua, esibisce i muscoli. «Non credo che oggi ci sia un'Armata più efficace nel mondo che la nostra». Il super missile Sarmat solo il fiore all'occhiello. Ederer stesso, audito all'Europarlamento, dice chiaro che «la Russia a Kaliningrad ha dispiegato missili nucleari che possono colpire alcune capitali di Stati membri dell'Unione in pochi minuti. Berlino, dicono i russi, in 106 secondi».
il rigassificatore in lituania 4