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“Toto Cutugno è stato spesso sottovalutato dall’intelligencija radical-chic nostrana”. Enrico Ruggeri ricorda sui social il cantante scomparso ieri a Milano a 80 anni. “Nel mondo molti grandi artisti incidevano le sue canzoni. Ma io non dimentico i Dopofestival nei quali certi giornalisti cercavano di umiliarlo, ricordo gli articoli e certe recensioni. In questo tempo di improvvisati è giusto ricordare chi faceva musica “leggera” con classe, cuore e grande preparazione tecnica”.
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“Voleva che io aprissi un suo concerto in Russia”. Cristiano Malgioglio lo descrive come “un cantautore straordinario”. Scrisse grandi testi poi portati al successo da altri artisti, come nel caso di ‘”Soli” di Adriano Celentano, rammenta Jovanotti che pubblica uno scatto durante una data del Jova Beach Party con Brunori Sas e lo stesso Cutugno e rievoca il periodo in cui da giovanissimo ascoltava le canzoni degli Albatros, la band in cui Toto militava prima di lanciarsi nella carriera da solista.
“E’ stato un grande autore di canzoni popolari”, rimarca il chitarrista dei Pooh Dodi Battaglia mentre per Paolo Giordano, critico del Giornale, Toto Cutugno è stato “un italiano vero che gli italiani hanno faticato ad apprezzare come meritava…”