1 - BILANCIO IN ROSSO PER LA "ACQUA AZZURRA SRL" ALL' INIZIO DELL' ANNO ERA STATA ANNUNCIATA LA LIQUIDAZIONE
Carlo Moretti per la Repubblica
Sembra che "Acqua Azzurra", la società che detiene i diritti editoriali del catalogo d' oro contenente le canzoni firmate in quasi vent' anni di sodalizio artistico dalla coppia Mogol-Battisti, faccia d' improvviso acqua da tutte le parti. Stando a quanto si legge nel verbale dell' assemblea per l' approvazione del bilancio 2016, riportato ieri dall' agenzia Radiocor, la sentenza del Tribunale civile di Milano che ha condannato la società a pagare 2 milioni e 651 mila euro a Mogol ne ha provocato lo svuotamento sostanziale delle casse.
«A seguito dell' esito della causa Mogol», si legge nel verbale redatto nel luglio 2016 e riportato tra virgolette dall' agenzia, «e dell' azione da quest' ultimo avviata per il recupero delle somme liquidate a titolo di risarcimento, le disponibilità finanziarie della società si sono pressoché azzerate e i flussi di cassa maturandi presso la Siae sono oggetto di pignoramento da parte di Mogol».
La società editoriale, controllata a maggioranza dalla "Aquilone srl" di proprietà della vedova Battisti, Grazia Letizia Veronese, e del figlio Luca, da quest' anno è in liquidazione e secondo i documenti del bilancio diffusi dall' agenzia avrebbe riportato una perdita di 1,6 milioni di euro a fine 2016, contro un utile di 510 mila euro fatto registrare l' anno precedente.
In attesa della sentenza di appello, prevista per la prossima primavera, Mogol ha chiesto il pignoramento dei beni della società per recuperare i 2 milioni e 651 mila euro che gli spettano e questo ha provocato il blocco delle disponibilità liquide, depositate in un conto corrente, che ammontano a 1,2 milioni di euro. Sulla vicenda sia l' autore che il suo avvocato, interpellati, hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni.
Intanto sulla società si sta per abbattere un' altra tegola. Sembra infatti che all' inizio del 2017 la società "Acqua Azzurra" abbia ricevuto un atto di citazione da parte di Sony music per la richiesta di presunti danni subiti per l' utilizzo dei brani sulle piattaforme digitali. Si dovrebbe per la verità parlare di mancato utilizzo dei brani perché fino a un po' di tempo fa le canzoni di Lucio Battisti erano praticamente introvabili in rete.
La sentenza del Tribunale di Milano dello scorso anno segnò un potenziale cambio di rotta rispetto all' utilizzo del repertorio battistiano: «Il giudice ha condannato l' ostracismo opposto dalla vedova a qualsiasi utilizzo, promozione e celebrazione dei brani che io e Lucio abbiamo scritto insieme», commentò all' epoca al telefono con Repubblica Mogol. «Un danno enorme perché se i giovani non possono ascoltare non possono conoscere e, dunque, un patrimonio musicale va perduto».
lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 3
Il giorno dopo, attraverso il suo avvocato, la vedova Battisti replicò: «Mogol potrà ostinarsi a voler abbinare Acqua azzurra, acqua chiara a un dentifricio, ma dovrà farsela cantare da uno dei suoi allievi del Cet». A distanza di un anno il quadro è notevolmente mutato: è intervenuta all' inizio del 2017 la decisione di mettere in liquidazione la società "Acqua Azzurra", di cui Mogol detiene il 9 per cento, e poi è arrivato il suo primo, clamoroso rosso in bilancio in tanti anni di attività.
2 - MOGOL -BATTISTI, LE LORO CANZONI ALL' ASTA
lucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 6
Marco Molendini per ‘Il Messaggero’
Mogol-Battisti, il copione (e non è detto che un giorno si realizzi, gli ingredienti, mistero compreso, ci sono tutti) si arricchisce di nuovi risvolti. L' ultima e più clamorosa è che il forziere che custodisce la lunga serie di successi, da Mi ritorni in mente a Emozioni, a Pensieri e parole, a Il mio canto libero, a Amarsi un po', che ha trasformato la coppia nella più fertile macchina di canzoni della storia del pop nazionale, tra pochi giorni potrebbe essere oggetto di un' asta con le principali major della discografia pronte a sfidarsi.
La società in questione, Acqua azzurra, che gestisce i diritti di utilizzazione di quelle canzoni e che l' anno scorso paradossalmente ha chiuso il suo bilancio in perdita per 1,6 milioni di euro, a detta dei liquidatori, Marco Campiotti e Giannunzio Corazza, dovrebbe essere messa in vendita a settembre.
I DEBITI
Già, fanno sapere, ci sono state le manifestazioni di interesse di quasi tutte le multinazionali della musica, tra l' altro in vista di un anno, il 2018, che segnerà il ventennale della morte di Battisti. C' è però la necessità prima di far fronte ad alcuni debiti professionali: si tratta di circa 200 mila euro a cui si aggiungono le spese per la messa in liquidazione.
Per far fronte a queste uscite è stato chiesto a Mogol di sospendere parzialmente la sua azione di riscossione (per un importo complessivo di 300 mila euro). Mogol non ha ancora risposto. La Edizioni musicali Acqua Azzurra appartiene per il 56 per cento a Aquilone srl, di proprietà della vedova Grazia Letizia e del figlio Luca, per il 35 alla Universal music publishing Ricordi, che fa capo alla Vivendi di Vincent Bollorè e per il 9 a L' Altra Metà srl, controllata all' 89 da Mogol, al 10 e all' 1 dai figli Alfredo e Carolina Rapetti.
Tutto ciò è il risultato, da una parte, della ferrea ostinazione della famiglia Battisti a concedere un qualsiasi utilizzo delle canzoni e dall' altra della reazione di Mogol che, alla fine, ha agito per via giudiziaria («questa causa l' ho fatta affinché non venisse dimenticato, lui è una parte importante del patrimonio culturale del nostro paese e in molti si lamentavano perché non potevano trovare la sua musica su iTunes o perfino le sue foto» la sua giustificazione).
Proprio per gli effetti di quell' azione legale, Acqua azzurra è finita in rosso (nel 2015 era ancora in attivo di mezzo milione di euro), visto che la sentenza di primo grado ha riconosciuto a Giulio Rapetti, il vero nome di Mogol, un credito di 2 milioni e 651 mila euro a titolo di risarcimento. In attesa dell' appello (presentato dalla vedova di Battisti) Mogol ha chiesto il pignoramento dei beni della società, bloccandone in tal modo le disponibilità liquide, si tratta di 1,2 milioni, e i flussi di cassa via via maturati presso la Siae.
LA VICENDA
Una situazione di stallo (in attesa della nuova sentenza) che non ha invece fermato la procedura di vendita di Acqua azzurra che, tra l' altro, ha una vertenza legale anche con la Sony, la casa discografica che ha pubblicato i dischi di Battisti e che ha chiesto a sua volta un risarcimento per i danni che avrebbe subito per l' ostinato rifiuto da parte degli eredi (la signora Veronese e il figlio).
Tempo fa era stata la moglie di Lucio a far causa, vincendola, alla major che aveva pubblicato due raccolte, Le avventure di Lucio Battisti e Mogol e Le avventure di Lucio Battisti e Mogol 2, inserendo i testi dei brani senza chiedere l' autorizzazione agli eredi.
Le vicende giudiziarie, comunque, non avranno nulla a che vedere con la vendita del catalogo. Va, comunque, precisato che in caso di acquisizione da parte di altri di Acqua azzurra gli eredi di Lucio Battisti e di Mogol continueranno a ricevere la loro percentuale di incassi derivanti dallo sfruttamento delle canzoni.
Ma in quel caso la signora Veronese non avrà più diritto di veto. La società di edizioni venne fondata nel 69 da Battisti e Mogol che assieme costituirono anche la casa discografica Numero Uno.