Non si smentisce mai, Asia Argento, sempre prontissima a fare polemica a casaccio. Anche contro il Corriere della Sera, che la ha inserita tra le 50 donne dell'anno. Un riconoscimento, insomma. Eppure colei che ha denunciato le molestie di Harvey Weinstein con 20 anni di ritardo ha - ovviamente - da ridire. Altrettanto ovviamente su Twitter, dove offre sempre il meglio del suo peggio.
"Il Corriere - ha cinguettato Asia - mi nomina una delle 50 donne dell'anno ma non rinuncia alla condiscendenza, definendomi raccomandata e antipatica. Inoltre minimizza le violenze sessuali definendole ‘un cattivo costume molto tossico’. Che schifo". Dunque, la Argento, vorrebbe addirittura che i giornali dicessero di lei quello che vuole lei: se dici che è antipatica, giù insulti. Se le ricordi che il suo nome ha un certo peso nel mondo degli spettacoli, altri insulti. Insomma, non permettetevi di nominarla tra le donne dell'anno. O quantomeno non fatelo se non siete disposti a dire che è bravissima, simpaticissima e via di quanti "issima" (positivi) volete.
Per dover di cronaca, riportiamo anche i passaggi del Corriere che hanno fatto saltare la proverbiale mosca al naso alla Argento. Il giornalone si era permesso di definirla "molto amata dagli amici intellettuali dei genitori" ma "antipatica ai più nel suo Paese". Quindi, sulle molestie sessuali, il quotidiano di via Solferino ha parlato di "un cattivo costume molto tossico, molto diffuso e finora molto tollerato". Parole di piena condanna, insomma, ma non secondo la più improbabile tra le paladine delle donne, che esige toni ben più accesi per non bollare come "schifo" quanto scritto dal quotidiano.
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