Barbara Visentin per il "Corriere della Sera"
Sincerità o cattiveria gratuita? Il confine, a volte, è labile. Ma il dibattito infuria ormai da anni quando entra in gioco Alessandra Celentano, inflessibile insegnante di danza classica e coreografa del talent show «Amici di Maria De Filippi».
Celentano è uno dei volti storici della trasmissione di Canale 5: sono 18 anni che vi lavora, dispensando consigli e, spesso, critiche caustiche.
Tanto che nel tempo, attorno alla sua figura, si è creata un' aura di timore reverenziale e si è costruita una fama di intransigente, per quanto competente, «maestra cattiva».
alessandra celentano e lorella cuccarini
Le ultime scintille risalgono a sabato, quando Celentano non ha fatto mistero delle sue perplessità riguardo a due ballerine. Martina Miliddi, in particolare, ha avuto il giudizio più tranchant: «È negata, lo penso e lo dico». Pronta la risposta di Lorella Cuccarini, coach della ballerina, che ha accusato la collega di insulti.
alessandra celentano e rosa di grazia
Celentano e Cuccarini si erano già scontrate in precedenza (a gennaio Cuccarini l' aveva anche accusata di bullismo), ma Celentano non ha mai fatto mistero del suo modo di lavorare ed è tornata spiegarlo sui social: «Il lavoro non si fa sui "sì", ma sui "no". Il buonismo, i troppi complimenti ed essere in amicizia con gli allievi, non aiuta. Meglio una dura e cruda verità oggi, che un futuro incerto e problematico domani. L' onestà non è cattiveria, è rispetto».
alessandra celentano martina miliddi
La sua idea è chiara, per quanto impopolare: la passione non basta e un ballerino, per andare avanti, ha bisogno di precise doti «fisiche, tecniche, musicali ed interpretative». Un modo di vedere che divide: c' è chi la accusa di arroganza e chi plaude alla professionalità, ricordando quanto il mondo del balletto sia terribilmente selettivo e disciplinato.
Un' esperienza che, d' altra parte, Celentano ha provato sulla sua pelle: milanese, classe 1966, ha alle spalle una carriera che l' ha vista perfezionarsi all' Opera di Stato di Budapest, e poi a Reggio Emilia.
A metà degli anni 80 è entrata nell' Aterballetto diretto da Amedeo Amodio, ha collezionato ruoli da prima ballerina, e poi è diventata maître de ballet e coreografa. E se della sua vita oltre la danza poco si sa (ma il cognome salta all' occhio: è nipote di Adriano Celentano), quel che è certo è che la danza è la sua vita e ne rivendica l' approccio granitico: «Nel lavoro sono molto dura ed esigente, è giusto e ne sono orgogliosa! Io stessa ho avuto degli insegnamenti molto rigidi grazie ai quali sono migliorata molto - dice in un altro post -. Ballare a certi livelli richiede sacrificio e costanza, altrimenti è difficile raggiungere i risultati sperati, anche se si ha talento».
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