Boretto ( RE )
Crisanti al compleanno di Vittorio Sgarbi : “la mascherina non serve a nulla” pic.twitter.com/VhH7odCvAg
— Pe ?? (@Pe_1801) May 9, 2022
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Luigi Mascheroni per “Il Giornale”
È da 70 anni che Vittorio Sgarbi rivendica la libertà di fare ciò che vuole nella vita, ma alla fine - privilegio dei fuori quota in tutto - è un tremendo abitudinario. Mangia le stesse cose, ciò quello che capita sul piatto, va a letto sempre alla mattina presto e si sveglia sempre alla mattina tardi, ha tante avventure ma sempre la stessa donna, e si fida sempre degli stessi amici.
E così, per il suo compleanno, e siamo a 70 (a proposito: auguri Vittorio), ha radunato gli stessi amici di sempre su una motonave, che per affinità di genio e di sregolatezza con il festeggiato si chiama «Stradivari». Li ha imbarcati a Boretto, piccolo centro rivierasco reggiano, Bassa padana, fra Giovannino Guareschi e Antonio Ligabue, e per tutto il pomeriggio di ieri se li è scorrazzati sul Po: direzione Ferrara.
Alla meta la nave non arriverà mai, causa tragiche secche stagionali. Ma l'importante, come tutti sanno, è il viaggio. Il viaggio di Vittorio Sgarbi è da 70 anni che non conosce soste, su e giù per l'intero patrimonio artistico italiano, mostre, musei, cene, vernissage, trasmissioni tv, incontri amorosi, risse, expertise e festivàl.
La festa - appuntamento al porto turistico Lido-Po, via Argine Cisa, a Boretto (Reggio Emilia) - è fissata alle ore 12. In perfetto stile Sgarbi, lui si è presentato alle 13,30. «Siamo andati a letto alle 4, alle 11 stava ancora dormendo, a Parma», fa sapere l'ufficio stampa, Nino Ippolito, un eroe a suo modo.
Acque basse e tacchi alti, qui ci sono tutti: amici, nemici, mercanti d'arte, scrittori (c'è Edoardo Nesi, il patafisico Roberto Barbolini, il poeta Roberto Pazzi...), scultori (Giuseppe Bergomi, Livio Scarpella...), giornalisti (Nicola Porro, Camillo Langone, Giuseppe Cruciani), e poi cuochi, quel che resta di Vissani, galleristi, editori, troioni, virologi (Crisanti...), tutti i suoi autisti (altri eroi...), tante ex, la fidanzata storica Sabrina Colle (sempre la più bella), politici (il ministro del Turismo, il sindaco di Ferrara...), attori, cantanti.. C'è anche Morgan. Peccato manchi Mughini.
Ad attendere Sgarbi, sulla banchina, hanno portato il regalo più grande. Un enorme dipinto grottesco 3,30 x 2,40 - di Enrico Robusti, titolo «Sgarbeide», in cui il nostro è ritratto in mezzo alle persone della sua vita come la Scuola di Atene: i genitori, Sabrina, Maurizio Costanzo, Testori, Marina Ripa di Meana, Sylva Koscina, con la quale ebbe una liaison, Silvio Berlusconi, Helmut Newton, che gli scattò un celebre ritratto, Franco Maria Ricci... In primo piano, perché l'arte qui ha la sua parte, un busto di Niccolò dell'Arca.
Sull'arca - salpata con sgarbiano ritardo, ma la navigazione è tranquilla - il capitano secondo la lista degli inviti doveva caricarne 70. Poi nottetempo l'elenco è salito a 140.
Alla prima sirena, ore 13.40, gli imbarcati sono 200. Circa. «Gli imbucati - dice Sgarbi - sono quelli che mi piacciono di più». Quando tutto è pronto per il brindisi, sul ponte, è così tardi sulla tabella di marcia che si potrebbe festeggiare il 71esimo compleanno.
Ma nessuno si formalizza. Ci sono le sue due figlie (Alba: «Era due anni che non lo vedevo e non lo sentivo»), c'è Andrée Ruth Shammah che se lo coccola come un figlio. C'è la contessa Luisa Beccaria, discendente di... E c'è Giampaolo Cagnin, imprenditore parmense dell'alimentare, mecenate e azionista di Finarte. È lui che ha regalato il compleanno-sorpresa sul fiume all'amico Vittorio Sgarbi.
Titolo della giornata: «La rinascita del Po». Che è anche, al giro di boa dei 70 anni, una rinascita di Sgarbi. «Gli ultimi due anni sono stati durissimi per lui dal punto di vista fisico - racconta la fidanzata Sabrina -. E adesso che si è scoperto più vulnerabile forse è la prima volta che ha davvero bisogno di me». Anche gli Sgarbi hanno un cuore.
Un cuore debole, quattro stent, milioni di chilometri percorsi, centinaia di migliaia di pagine scritte e lette, 70 anni e altre cinque vite da vivere per fare tutto ciò che sogna, Vittorio Sgarbi dopo aver ballato sotto coperta, stravolto e sudato, «Nessuno mi può giudicare» - e chi potrebbe - si ferma sul ponte a guardare la riva, siamo all'altezza di Pieve Saliceto e quella là in mezzo agli alberi è la casetta dove andava a dipingere Ligabue.
«Dove va la nave? Vorrei a Ferrara, a casa, da mia madre e mio padre». E se invece questo viaggio fosse una metafora? «Verso il governo del Paese. Dove io sarò il nuovo ministro della Bellezza e della Cultura». Allora due volte auguri, Vittorio. Sono le 17,30. E inizia a piovere.
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