Estratto dell’articolo di Laura Larcan per “il Messaggero”
La fiera potenza plastica del Discobolo di Mirone aveva stregato la fantasia perversa di Hitler. Complice il film di Leni Riefenstahl dal titolo Oliympia, dove la millenaria statua romana si animava evocando (ed esaltando) la figura di un atleta ariano. Il führer si innamorò dell'opera conservata a Roma, e ne pretese l'acquisto. […]
E il 9 giugno del 1938, proprio il Discobolo prese la strada per la Glyptothek di Monaco. Per restare in Germania fino alla fine della guerra, quando Rodolfo Siviero, il monuments man italiano per eccellenza, convinse gli Alleati che l'opera era stata acquisita violando il vincolo del 1909.
Eccolo il prologo alla grande mostra Arte Liberata. Capolavori salvati dalla Guerra, che da oggi è visitabile alle Scuderie del Quirinale fino al 10 aprile, curata da Luigi Gallo e Raffaella Morselli. […] Inanella le vicende di capolavori d'arte e personaggi, storici dell'arte e funzionari dello stato […] Eroi silenziosi.
EROI SILENZIOSI
La loro fu un'impresa epica, il salvataggio del patrimonio italiano messo a rischio tra le esportazioni forzate, i bombardamenti […]. E i vari tentativi di razzie da parte dei tedeschi. Finisce con il 1947, anno emblematico del ritorno delle opere in Italia. […]
Un racconto che scorre grazie ad oltre cento opere sopravvissute ai deliri della Seconda Guerra Mondiale e dei suoi carnefici. Hitler con la sua smania di grandezza, il comandante Hermann Göring con i suoi sogni bulimici da signorotto rinascimentale. […]
La Danae di Tiziano, la Santa Palazia del Guercino, il Cerbiatto da Ercolano, ambito da Göring appassionato di caccia, e il ritratto di Alessandro Manzoni di Hayez, la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca.
[…] La mostra focalizza, allora, le trame di un mercato forzato dell'arte negli anni più duri. Si ricordano Pasquale Rotondi (che poi diventerà direttore dell'Istituto per il Restauro durante gli anni dell'alluvione di Firenze) e Emilio Lavagnino, impegnati nell'allestimento dei depositi nazionali segreti[…] Oltre 10mila pezzi, tra dipinti, libri, spartiti musicali, arazzi. Opere che nell'inverno alla fine del 43 vennero trasferite nel posto più sicuro possibile, il Vaticano […]
[…] Il gran finale della mostra è tutto sulla Danae di Tiziano. L'opera (trafugata da Napoli) spicca accanto alla foto d'epoca di Siviero che la guarda, quando venne restituita all'Italia nel 1947. Lui, il più grande agente segreto del patrimonio italiano, 007 sotto il regime fascista, e partigiano dopo il 43. Pensare che Göring teneva il quadro nella sua camera da letto.
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