Marco Giusti per Dagospia
Incassi del 27 giugno 2016.
La pesciolina Dory della Pixar batte anche il ritorno fracassone di Indipendence Day in America e in tutto il mondo. Da noi trionfa il film de paura coi fantasmi vintage anni 70 The Conjuring-Il caso Enfield. Tra il caldo mostruoso, il calcio, la Brexit, quindi Alla ricerca di Dory di Andrew Stanton in America massacra Independece Day: Resurgence di Roland Emmerich, accolto dalla critica a pernacchie e a commenti anche insultanti.
Ma i dialoghi del film sembra che siano del tutto risibili, tipo "Andiamo a prendere a calci in culo qualche alieno!". Come se fossero gli alieni il problema della terra (ma magari venissero…). Non c’è un critico, comunque, che lo abbia difeso, “Tutto insieme il cast giovanile fornisce l’eccitazione di un programma di lavaggio di una lavatrice”, e il trailer è terrificante. Grazie a questo disastro, quindi Dory trionfa alla sua seconda settimana. 73 milioni nel weekend per un totale americano di 286 milioni di dollari. Se aggiungiamo i 110 milioni del mercato estero arriviamo a 396 milioni di dollari. Mica male.
Independece Day, invece, alla sua prima settimana arriva solo a 41 milioni di dollari con un budget di 165. Se aggiungiamo i 101 milioni dell’estero arriviamo a 143. Ma per un film che doveva sfondare, erano previsti 71 milioni, è un mezzo flop.
Da noi, invece, trionfa il primo grande horror della stagione, The Conjuring-Il caso Enfield di James Wan con Vera Farmiga e Patrick Wilson, con 930 mila euro, lunghissimo, 133 minuti per un horror è davvero tanto, ma di grande presa spettacolare, adorato dalla critica e dal pubblico anche in America, dove questa settimana è ancora sesto con 7,7 milioni di dollari per un totale di 86 e un totale mondiale di 242 milioni di dollari.
Questo perché il film è volato nelle classifiche internazionali. In Messico 16 milioni, in Brasile 9,8, in India 9,4, in Corea 8,8. Da noi, dietro The Conjuring, troviamo ancora gli uccellacci incazzati di Angry Birds con 545 mila euro, seguiti dai maghi rompicojoni di Now You See Me 2 con 253 mila euro. Esordio modesto per la commedia Mother’s Day diretta da Garry Marshall con Jennifer Aniston, solo 165 mila euro. Tra i film italiani si segnala il nono posto di Ciao, Brother di Nicola Barnaba con Pablo e Pedro con 141 mila euro.
Come abbia fatto con due sale, a Monterotondo e in Romagna, a fare qualcosa come 5000-6000 spettatori al giorno qualcuno poi ce lo spiegherà. Supera persino La pazza gioia di Paolo Virzì, decimo a 135 mila euro.
In America, invece, dietro a Alla ricerca di Dory, 73 milioni di dollari, e Indepence Day: Resurgence, 41, troviamo il film d’azione Central Intelligence con Dwayne Johnson a 18,3, totale 69 milioni. Poi il film di squali che si vogliono mangiare Blake Lively (buongustai), The Shallows, 16,7 alla sua prima settimana con un budget di 17 milioni. Ottimo. E non ci sono neanche Pablo e Pedro.
Al quinto posto Free State of Jones di Garry Ross con Matthew McConaughey con 7,7 milioni al suo esordio, malgrado un budget di 50 milioni. Sembra che il pubblico sia stato frenato dalle critiche negative. Da noi, invece, se stronchi un film, alla fine va pure meglio. Si segnala l’esordio americano di The Neon Demon di Nicholas Winding Refn con 606 mila dollari per 783 sale (mah…). Purtroppo i film d’arte italiani, a parte Youth di Paolo Sorrentino, non funzionano benissimo.
ralph fiennes e tilda swinton in a bigger splash youth la giovinezza sorrentino 6
A Bigger Splash si è fermato in America a 1,9 milioni di dollari, mentre Il racconto dei racconti di Matteo Garrone in Inghilterra, malgrado i grandi elogi della stampa, è arrivato solo a 176 mila dollari. Youth, invece, ha incassato in America 2,7 milioni, che penso sia il record per un film italiano nella stagione, in Francia 2, in Germania 1,7, in Spagna 1,3, in Inghilterra 1,3.