PIÙ CHE SCACCO, UNO SMACCO - ALDO GRASSO DEMOLISCE MARCO DAMILANO E IL PROGRAMMA “IL CAVALLO E LA TORRE” SU RAI3: “IL SUO PROBLEMA PRINCIPALE È CHE DOVREBBE TOGLIERSI QUELL'ESPRESSIONE DA 'SINCERO DEMOCRATICO'; LO PENALIZZA, NE FA UN EROE DA CETO MEDIO RIFLESSIVO. MA IL VERO OSTACOLO RIGUARDA LA COLLOCAZIONE IN PALINSESTO, È UN AGO NEL PAGLIAIO, UN PROGRAMMA CHE LO SPETTATORE DEVE ANDARE A CERCARSI. ANCHE LA SCELTA SCENOGRAFICA DEL 'CAVALLO' DI VIALE MAZZINI…” - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

marco damilano il cavallo e la torre 7 marco damilano il cavallo e la torre 7

 

Il problema principale di Marco Damilano è che dovrebbe togliersi quell'espressione da «sincero democratico»; lo penalizza, ne fa un eroe da ceto medio riflessivo. La nuova trasmissione su Rai3, «Il cavallo e la torre», lo chiama a un'altra missione: ora è un personaggio coinvolto dal destino in una recitazione ardua e sottile che deve sedurre l'intenditore e insieme irretire la più vasta platea.

 

ALDO GRASSO ALDO GRASSO

Personaggio, appunto, un ibrido fra lo «spiegone» di «Propaganda Live», dove i tempi lunghi corrispondevano alla vocazione didattica, e «Il fatto» di Enzo Biagi, dove la secchezza e l'apoditticità facevano premio sull'argomentazione seriosa. Il programma è ancora in rodaggio ed è facile prevedere che spariranno quelle piccole incertezze tra i servizi e il ritorno in studio, fra l'inevitabile impaccio dei primi giorni (la tv è ripetizione, routine, abitudine) e i servizi ancora molto costruiti.

 

Il vero ostacolo riguarda la collocazione in palinsesto: «Il fatto» di Biagi funzionava anche perché veniva subito dopo i Tg1. Era vissuto come una specie di commento alle notizie di giornata.

 

marco damilano il cavallo e la torre 3 marco damilano il cavallo e la torre 3

«Il cavallo e la torre» è collocato fra «Via Dei Matti n° 0» e «Un posto al sole», trasmissioni che non rappresentano certo una linea editoriale omogenea (senza parlare del Tg regionale, di «Blob» e dei programmi di prima serata). «Il cavallo e la torre» è un ago nel pagliaio, un programma che lo spettatore deve andare a cercarsi.

 

 Anche la scelta scenografica del «cavallo» di Viale Mazzini come emblema del servizio pubblico non pare felicissima. In origine, la scultura di Francesco Messina doveva rappresentare un destriero nell'atto di ergersi da terra, in tutta la sua potenza, come simbolo di potere e di forza della Rai e della comunicazione in generale. Ma poi, ai primi segni del tempo, quella scultura è diventata per tutti il «cavallo morente», con tutta la retorica aziendale che ne consegue.

marco damilano il cavallo e la torre 5 marco damilano il cavallo e la torre 5 marco damilano il cavallo e la torre 1 marco damilano il cavallo e la torre 1 aldo grasso aldo grasso aldo grasso aldo grasso MARCO DAMILANO - IL CAVALLO E LA TORRE MARCO DAMILANO - IL CAVALLO E LA TORRE MARCO DAMILANO - IL CAVALLO E LA TORRE MARCO DAMILANO - IL CAVALLO E LA TORRE marco damilano il cavallo e la torre 2 marco damilano il cavallo e la torre 2 marco damilano il cavallo e la torre 4 marco damilano il cavallo e la torre 4

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...