da “Adnkronos”
VIDEO ‘MURALES EROTICI A POMPEI’
riscoperta dei due uomini a pompei
Due vittime dell'eruzione che distrusse Pompei cambiano sesso. In occasione dei recenti restauri condotti sui calchi di Pompei, dagli studi antropologici e dalle analisi del Dna su due corpi della casa del Criptoportico rinvenuti durante gli scavi di inizio ‘900, sono emersi sorprendenti risultati in grado di ribaltare l'indicazione del loro sesso.
All’epoca del rinvenimento, nel 1914, l’allora Soprintendente Vittorio Spinazzola reputò che i due corpi ritrovati distesi e vicini, l’uno con la testa nel grembo dell’altro, appartenessero a due donne. Ad oggi i recenti studi antropologici hanno rivelato che i corpi, sulla base della conformazione ossea e dei caratteri morfologici, corrispondono l’uno a un individuo adulto di più di 20 anni e l’altro ad uno più giovane di circa 18 anni. Le analisi del Dna hanno invece determinato che la vittima più giovane era certamente un uomo e forse anche l’altro. In questo secondo caso, tuttavia, è possibile avanzare solo ipotesi a causa del Dna altamente degradato.
Le analisi sono state condotte mediante ricostruzione della sequenza di Dna su campioni costituiti da un dente e da frammenti ossei, previa pulizia e polverizzazione, e hanno voluto indagare anche le presunte relazioni di parentela per linea materna, le uniche rilevabili da indagini sul Dna, che non è stato possibile dimostrare.
"L’utilizzo delle indagini antropologiche e di Dna si rivela sempre più uno strumento fondamentale per la conoscenza scientifica - afferma il Direttore Generale degli scavi, Massimo Osanna - perché sono in grado di dare certezza in campo archeologico a quelle che un tempo potevano essere solo delle ipotesi.
Quanto emerso dai recenti studi condotti su due vittime ritrovate nella domus del Criptoportico conferma questa teoria. In questo caso possiamo affermare che non si tratta di due donne e che non vi fosse rapporto di parentela in linea materna, tuttavia non si può concludere scientificamente quale tipo di legame affettivo unisse le due vittime 'rapite alla morte', secondo la poetica espressione di Giuseppe Fiorelli", autore de 'La descrizione di Pompei per Giuseppe Fiorelli' (1875).
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