QUANDO LA COSTUMISTA INGLESE BEAVAN VIENE CHIAMATA A RICEVERE L'OSCAR SI VEDONO CHIARAMENTE I SETTE A CUI PASSA ACCANTO, TUTTI UOMINI – DA INARRITU AL REGISTA TOM MCCARTHY - CHE NON SOLO NON APPLAUDONO MA LA SBEFFEGGIANO PER IL SUO LOOK - IL SUO AMICO STEPHEN FRY LA CHIAMA 'BAG LADY', UNA SPECIE DI GATTARA

Intervistata nel backstage e molto tranquillamente, Beavan ha semplicemente detto in merito al suo vestito: "Non amo i fronzoli e non mi posso mettere i tacchi, ho problemi alla schiena. Avrei un aspetto ridicolo con un vestito bellissimo. Era un omaggio a “Mad Max”..."

Condividi questo articolo


la beavan snobbata dai colleghi la beavan snobbata dai colleghi

Daniela Catelli per “Coming Soon

 

Ora che i giochi sono fatti, torniamo a parlare della cerimonia degli Oscar per riportare uno degli episodi più bizzarri (e antipatici) verificatisi durante la serata, e che riguarda un personaggio straordinario (nel senso letterale del termine) come la costumista inglese Jenny Beavan, Oscar per il suo lavoro nel vincitore morale della serata, “Mad Max: Fury Road”, e una delle due donne premiate per il film (l'altra è la moglie di George Miller, Margaret Sixel, autrice dell'incredibile montaggio del film).

 

la beavan riceve oscar da kate blanchett la beavan riceve oscar da kate blanchett

Il team australiano spiccava per simpatia e originalità nel paludato parterre degli ospiti, tutti classicamente abbigliati. Sarà l'eccentrica mise di Jenny Beavan ad aver infastidito certi signori poco educati? Il frammento in questione, che vi riproponiamo qua sotto, ha fatto il giro del web, è stato pubblicato su Vine e visto oltre 11 milioni di volte.

la beavan abbraccia la blanchett la beavan abbraccia la blanchett

 

Quando la Beavan viene chiamata a ricevere l'Oscar si vedono chiaramente i sette a cui passa accanto, tutti uomini che non solo non applaudono ma hanno un'aria tra lo scocciato e il derisorio. Non si tratta di persone comuni ma del premio Oscar Alejandro Gonzàlez Inarritu, con le braccia conserte e lo sguardo torvo, del regista de “Il caso Spotlight” Tom McCarthy che ridacchia e del produttore di questo film e di “Revenant”, Steve Golin, che la squadra severamente.

 

Qualunque sia il motivo, il loro comportamento è decisamente imperdonabile. In un momento in cui si parla di pari opportunità avrebbero dovuto spellarsi le mani di fronte alle donne premiate, qualunque fosse il loro aspetto o abbigliamento. Un incidente riguardante Beavan era già successo durante i BAFTA, quando Stephen Fry aveva commentato il suo look con una battuta, dicendo che solo una costumista premiata poteva presentarsi vestita come una barbona.

 

jenny beavan costumista da oscar jenny beavan costumista da oscar

L'osservazione scherzosa aveva suscitato le ire popolari, tanto che Fry aveva deciso di chiudere il suo account su Twitter. E questo nonostante lei non se la fosse affatto presa, prendendo la battuta per quello che era, la presa in giro di un vecchio amico. A noi sembra molto più grave l'atteggiamento dei signori che dicevamo prima.

 

Intervistata nel backstage e molto tranquillamente, Beavan ha semplicemente detto in merito al suo vestito: "Non amo i fronzoli e non mi posso mettere i tacchi, ho problemi alla schiena. Avrei un aspetto ridicolo con un vestito bellissimo. Era un omaggio a “Mad Max” e ovviamente non si era capito bene ai BAFTA che la sciarpa voleva essere uno straccio per l'olio".

 

Aggiungendo "Mi piace stare comoda e per quanto mi riguarda sono vestita da sera". Personalmente tributiamo un ideale standing ovation a questa signora che era alla sua decima nomination, che è specializzata soprattutto in film in costume d'epoca e che è al suo secondo e strameritato Oscar, dopo quello condiviso con John Bright per “Camera con vista” nel 1987.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?