QUANDO IL MEDIUM DIVENTA EXTRA-LARGE - SINCLAIR BROADCAST ACQUISTA TRIBUNE MEDIA PER 3,9 MILIARDI DI DOLLARI: SI UNISCONO DUE DEI MAGGIORI OPERATORI DI TV LOCALI AMERICANI: UN TOTALE DI 215 CANALI LOCALI - MURDOCH AVEVA MESSO GLI OCCHI SU TRIBUNE: DOPO L’ASSALTO FALLITO A TIME WARNER, ANCHE LO SQUALO VUOLE CONSOLIDARSI PER NON DIVENTARE PREDA DEI GIGANTI DEI MEDIA

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1. USA: SINCLAIR COMPRA TRIBUNE MEDIA, NASCE BIG TV LOCALI

 (ANSA) - Il colosso delle stazioni tv Sinclair Broadcast acquista Tribune Media per 3,9 miliardi di dollari. L'intesa unisce due dei maggiori operatori di tv locali americani e arriva poche settimane dopo l'allentamento delle regole da parte della Federal Communication Commission sulle proprieta' delle emittenti. Sinclair ha gia' 173 stazioni televisive in mercati medi e piccoli. Tribune ne ha 42 e consente a Sinclair di aver accesso a nuovi mercati.

tribune media tribune media

 

 

2. RUPERT MURDOCH LO SQUALO HA ANCORA FAME

Maria Teresa Cometto per “L’Economia - Corriere della Sera

 

L' impero televisivo di Murdoch è nel momento più delicato e rischioso della sua storia. Sta affrontando insieme i problemi della successione dal suo fondatore Rupert ai figli James e Lachlan; degli scandali sessuali a Fox News, il suo canale più profittevole; e della crescita necessaria a competere con concorrenti sempre più grandi, come il nuovo gigante frutto della fusione fra la telecom AT&T e Time Warner, il gruppo che controlla fra l' altro la casa cinematografica Warner Bros. e i canali tv Cnn e Hbo.

 

Per arrivare alle dimensioni necessarie a non diventare irrilevante, tre anni fa Murdoch aveva cercato di comprare lui Time Warner, ma l' offerta era stata respinta. Ora c' è riuscita AT&T con un' operazione da 85 miliardi di dollari.

 

sinclair broadcast group sinclair broadcast group

La contromossa di 21st Century Fox, la divisione di Murdoch che si occupa di film e tv, è stato il rilancio del suo tentativo di acquisto del 100% di Sky, l' operatore di pay tv britannico attivo anche in Italia, di cui possiede già una quota di controllo.

 

 E mentre aspetta l' ok dalle autorità britanniche per Sky, ora 21st Century Fox cerca di difendere e ampliare il suo mercato negli Stati Uniti alleandosi alla società di private equity Blackstone per comprare Tribune Media, uno dei maggiori network di stazioni televisive negli Usa, quotato a Wall Street con una capitalizzazione di 3,4 miliardi di dollari (21st Century Fox ne vale 53 di miliardi, Blackstone 22).

 

Tribune e le sue 16 stazioni televisive locali fanno gola anche ad altri due gruppi impegnati nel business della tv, Sinclair e Nexstar. Murdoch ne possiede 28 di stazioni e per trasmettere i programmi delle sue reti - dalle news di Fox agli show come «Empire» o le partite di football - deve affidarsi a chi possiede le altre stazioni e gli paga i diritti per i contenuti.

 

Se Sinclair riesce a comprare Tribune, controllerà il 28% delle stazioni che distribuiscono i programmi di Fox e aumenterà il proprio potere contrattuale nel fissare prezzi più bassi per i diritti. Ecco perché anche Mur doch è sceso in campo, con una formula innovativa: la creazione con Blackstone di una joint venture, una nuova società che gestirà sia le vecchie stazioni Fox sia le nuove comprate da Tribune.

sinclair broadcast group sinclair broadcast group

 

L' amministratore delegato e co -fondatore di Blackstone Steve Schwarzman ha ottimi rapporti con il presidente Donald Trump, che l' ha chiamato a guidare il suo comitato di consulenti sul business: un rapporto che potrebbe giocare a favore della scalata di Tribune.

 

La corsa all' acquisto delle stazioni tv è stata scatenata dalla nuova politica dell' autorità Usa di vigilanza sulle comunicazioni, la Fcc (Federal communications commission) che, seguendo le direttive di deregolamentazione di Donald Trump, ha iniziato a rilassare i controlli sulla concentrazione dei media.

 

L' altro fronte su cui è impegnato Murdoch è la battaglia per l' anima e i profitti di Fox News, il canale che da solo genera il 25 per cento degli utili di tutto il gruppo, secondo le stime degli analisti. Dalla scorsa estate la sua direzione e i suoi programmi sono finiti nella bufera: sono stati costretti ad andarsene prima il suo fondatore e responsabile Roger Ailes poi il conduttore numero uno Billy O' Reilly, entrambi accusati di molestie sessuali da numerose giornaliste, e infine anche il sostituto di Ailes, Bill Shine, responsabile di aver coperto i loro comportamenti impropri.

bill o reilly bill o reilly

 

A spingere per un cambiamento della cultura di Fox, sia sugli schermi che nell' ambiente di lavoro interno, sono stati proprio James e Lachlan, il che è stato interpretato dai «Murdochologhi» come la conferma che l' impero sia già passato di mano dal padre ai figli.

 

Ma Murdoch senior, a 86 anni, è ancora determinante nel decidere le strategie del gruppo e quando deve decidere fra il cuore e il portafoglio non ha dubbi: è stato d' accordo con l' allontanamento di O' Reilly dopo che decine di aziende avevano ritirato la pubblicità dal suo programma.

 

RUPERT MURDOCH RUPERT MURDOCH

Il grande interrogativo adesso è se Fox News, la gallina dalle uova d' oro del gruppo, possa continuare ad avere successo se si allontana dall' impostazione conservatrice e «politicamente scorretta» su cui è cresciuta.

 

Per ora il numero dei telespettatori sembra tenere, ma alcuni gruppi di destra stanno pensando di fondare un nuovo canale, che farebbe concorrenza a una Fox News «ammorbidita».

 

Certo gli scandali sessuali in America non aiutano le autorità britanniche a convincersi che James Murdoch e Fox abbiano le qualità necessarie a controllare al 100% Sky.

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