Renato Franco per il 'Corriere della Sera'
La comicità di Crozza e Virginia Raffaele, altri quattro eliminati tra i Big. Ovvero quattro ore di Festival condensate in due righe. I nomi degli esclusi fanno rumore: tornano a casa Giusy Ferreri, Ron, Gigi D' Alessio e Al Bano. E quando arriva il verdetto piovono fischi all' Ariston: il pubblico non gradisce l' eliminazione dei veterani. In primis Al Bano, poi D' Alessio. Per loro il Festival finisce comunque qua, mentre proseguono gli altri 16 con i ritornelli delle loro canzoni (brani più o meno riusciti, acuti più o meno centrati).
Lo spettacolo di contorno - è la cifra di Conti, lo ha sempre detto, la musica è al centro di Festival - viene relegato a riserva indiana. Il quarto giro di Crozza sulla ruota di Sanremo parte dall' imitazione di Pagnoncelli che snocciola improbabili sondaggi. Battute da applausi ma anche battute d' arresto perché il collegamento va a strappi e lo stesso comico confessa di sentire in ritardo la coppia di fatto Conti & De Filippi. La scelta di stare in uno studio di Milano anziché sul palco dell' Ariston qualche controindicazione - non era difficile da immaginare - la dà.
Il comico fa a pezzi la città che ospita il Festival, tanto che più avanti lo stesso Conti ci vuole mettere una pezza assicurando che altroché se è vitale. Crozza invece la vede piuttosto mortale: «Qui per cinque giorni sembra di stare a Las Vegas. Poi finito il Festival, Sanremo si trasforma in un congresso di Scelta civica: non c' è più nessuno. Pure il sindaco gira da solo per strada come Tom Hanks in Cast Away ». È ancora velenoso con Renzi, di tre anni di governo non è rimasto niente, poteva imparare a suonare l' ukulele nello stesso periodo di tempo.
Dici: cosa te ne fai di saper suonare l' ukulele? «Vabbé, perché invece di Renzi cosa te ne fai?». Chiude pungendo Conti e De Filippi: «Peccato finisca, state talmente bene insieme sulla Rai a fare queste scenette con i denti finti che vien voglia di pagare il canone.
A Mediaset però».
L' altro momento comico è nelle mani e nel volto trasformista di Virginia Raffaele, l' anno scorso superstar al Festival e questa volta nei panni di Sandra Milo con il suo mascherone di botox e le labbra a canotto. Ma l' esibizione sa di stecca, si ride - se si ride - poco. Il registro è quello delle allusioni sessuali, lei gioca il ruolo di quella che pensa solo a quello, fa le avances a Conti, «ma che mani grandi che hai, sai cosa si dice di quelli che hanno le mani grandi...». Parla dei suoi amanti: «C' è stato Fellini, Craxi, nel frattempo tre mariti. Tu dirai che noia? Sì, ma avevo anche due trombamici». E in chiusura non bastano le note felliniane e la musica da circo a risollevarla.
La passerella di Marica Pellegrinelli, moglie di Eros Ramazzotti, dura il tempo di cambiare tre abiti, annunciare un brano, ciao come stai? e tanti saluti a casa.
Su quali siano i minuti più toccanti della serata non c' è competizione. Sale sul palco, accompagnato dal nipote, Gaetano Moscato che nella strage di Nizza ha perso una gamba.
E come si fa a non condividere la riflessione di Maria De Filippi su quanto non capiamo che la normalità è la cosa più importante della vita.
Arrivano altri verdetti (Lele vince tra i Giovani, a Maldestro il premio della critica) e alcune sicurezze: Conti da Sanremo passa allo Zecchino d' oro. Non è uno scherzo: sarà direttore artistico della 60ª edizione del concorso per bambini.
«Ho sempre considerato Sanremo non un punto di arrivo, ma di passaggio, una tappa della carriera». Nonostante le mille smentite, gli tocca tornare sui rumors sul suo passaggio a Mediaset e su un suo presunto incontro a dicembre con Silvio Berlusconi: «È fanta-tv che fa sorridere, ma del tutto priva di fondamento». Ribadisce: «Che io sappia non ho avuto nessuna proposta da Mediaset». Beh dopo case e polizze, hai visto mai pure il contratto a sua insaputa.