"L'ITALIA È UN PAESE CHE FA INVECCHIARE I TALENTI. I QUARANTENNI SONO I NUOVI GIOVANI" - L'ATTRICE VANESSA SCALERA, STAR DELLA SERIE TV "IMMA TATARANNI" SI TOGLIE QUALCHE SASSOLINO DALLE SCARPE DOPO IL SUCCESSO A 40 ANNI SUONATI: "LA BRAVURA NON VIENE RICONOSCIUTA O, SE ACCADE, SUCCEDE MOLTO TARDI QUANDO ORMAI È GIÀ DEPRESSA. PERCHÉ ANCHE IL TALENTO INVECCHIA" - "HO AVUTO DIFFICOLTÀ ENORMI A RECITARE PERCHÉ LAVORAVANO SEMPRE GLI STESSI…"

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Francesca D'angelo per “Libero quotidiano”

 

VANESSA SCALERA VANESSA SCALERA

«L'Italia è un Paese che fa invecchiare i talenti». A dirlo - ma soprattutto a viverlo sulla propria pelle - è Vanessa Scalera, la star della serie tv Imma Tataranni: un'attrice carismatica, che ora tutti si contendono (per dire, Sky l'ha assoldata come super villain nel film d'avventura I viaggiatori, in onda il 21 novembre su Sky Cinema) ma che prima nessuno si filava. Cinema e tv l'hanno infatti scoperta quando la nostra aveva ormai superato i 40 anni. Quindi, sì, tardi. E lo ammette persino lei, tanto che, tra il serio e il faceto, assicura: «Io sono una Sestrieri dell'arte».

 

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La Sestrieri è il sopracitato cattivone del film I viaggiatori: una ricercatrice anziana, visionaria e geniale, in grado addirittura di costruire una macchina del tempo, ma che nonostante tutto è incompresa dalla propria epoca. A un passo dal successo vogliono infatti chiuderle il laboratorio. La nostra quindi torna indietro nel tempo, alla Roma fascista del 1939. Qui conosce Mussolini e ottiene i suoi favori.

 

Certo, il Duce non è esattamente la reference dei suoi sogni ma almeno la valorizza (o così lei pensa). «La Sestrieri è l'emblema del nostro Paese dove i quarantenni sono i nuovi giovani... capite bene che qualcosa non quadra», spiega, ribadendo che viviamo in una società dove «la bravura non viene riconosciuta o, se accade, succede molto tardi quando ormai è già depressa. Perché anche il talento invecchia».

 

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L'attrice ne sarebbe l'esempio vivente: «Ho iniziato a recitare nel '96 vivendo in pieno il ventennio Berlusconiano che ha affossato culturalmente questo Paese. Il teatro era in mano a pochi, anzi a pochissimi. Ho avuto difficoltà enormi a entrare negli Stabili - infatti non ci sono entrata- così come a recitare perché lavoravano sempre gli stessi. E dire che film e prodotti tv erano davvero brutti a quei tempi...».

 

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Il clima era tale che Scalera arrivava sul palco «già depressa, sostenendo così dei pessimi provini». Poi c'è stata la svolta con il film Lea di Marco Tullio Giordana e, soprattutto, con la fiction Imma Tataranni: «Un colpo di fortuna? No, ho trovato un regista che credeva in me». Il che dovrebbe essere il minimo sindacale, nel mondo dello spettacolo, invece... «Sento di avere un passato che ribolle perché non ho potuto esprimere fino in fondo la mia vivacità di attrice». Adesso comunque sta recuperando con gli interessi: oltre alla svolta dark in I viaggiatori, l'abbiamo vista in Romulus e prossimamente sarà nella serie tv Avetrana-qui non è Hollywood e nel film tv Filumena Marturano.

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