"BERLUSCONI MI SCELSE PERCHÉ ERO UN PO' STRABICA" - LA STORICA CONDUTTRICE DI "RETE 4", EMANUELA FOLLIERO, RACCONTA IL SUO PRIMO PROVINO COL BANANA: “EPPURE POTRÒ AVERE TANTI ALTRI DIFETTI, MA NON SONO MAI STATA STRABICA. ANCORA OGGI MI CHIEDO PERCHÉ ABBIA DETTO COSÌ. FORSE ERO COSÌ CONCENTRATA SULL'OBIETTIVO CHE LO SARÒ SEMBRATA DAVVERO” (O FORSE SILVIONE ERA PIÙ CONCENTRATO SU ALTRO…)

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Marco Menduni per “Specchio – La Stampa

 

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La carriera di Emanuela Folliero prende il volo quando la sceglie Silvio Berlusconi dopo un provino. La predilige per il sorriso rassicurante e non solo. «Mi hanno spiegato - racconta- che gli piacqui perché ero leggermente strabica».

 

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Ancora oggi ci ride su: «Potrò avere tanti altri difetti, ma non sono mai stata strabica. Ancora oggi mi chiedo perché Berlusconi abbia detto così. Forse ero così concentrata sull'obiettivo che lo sarò sembrata davvero». Fatto sta che da quel momento in poi la Folliero diventa uno dei volti più noti del piccolo schermo. Annunciatrice, un ruolo che il tempo ha man mano cancellato dalla tv. Ma allora era un marchio distintivo della Fininvest. Poi diventerà la regina di Retequattro.

 

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«Nel 1990 non ero una sprovveduta. Avevo studiato dizione, ero già stata in passerella, ero stata presentatrice di Telenova. Eravamo in settanta al provino. Alla fine della settimana, il venerdì, Berlusconi decideva tra una rosa che i suoi collaboratori avevano già scremato». Giura: «Mi presentai con una giacca e una camicia chiusa fino all'ultimo bottone». Ci scherza un po', sulla sua prorompenza: «Sicuramente non fu quella ad agevolarmi, avevo nascosto tutto!».

 

Ma ora non è l'occasione di guardare troppo all'indietro: «Pochi giorni fa ho letto una mia biografia e mi sono detta: quante cose ho fatto, ma neanche me le ricordo.

Mai cullarsi nel passato».

 

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Oggi Emanuela Folliero è una dominatrice dei social. La sua pagina Instagram ha più di 300mila follower e lei sforna foto a getto continuo.

 

«Ovviamente non c'è solo questo - racconta ancora - perché lavoro sempre in tv. Certo, non come ai tempi in cui la gente era abituata a vedermi tutti i giorni, in cui ero un'abitudine quotidiana. Sono ospite in diversi programmi, ho degli sponsor per i quali lavoro. Ho ricevuto ancora proposte televisive. Le sto valutando, alcune mi allettano altre no».

 

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Scrive per due periodici, «uno che parla di benessere, mentre sull'altro rispondo alle lettere più svariate. Questo contatto diretto con le persone fa parte di me, della mia persona». L'universo dei social le dà grandi soddisfazioni: «È anche una grande fonte di contatti lavorativi, mi sono adattata a questi nuovi linguaggi e mi diverto, moltissimo».

Un recente episodio le ha confermato la forza di questo tipo di comunicazione. Una disavventura. Qualche settimana fa, uscendo dal parrucchiere, è inciampata su una buca del marciapiede ed è caduta rovinosamente, infortunandosi a una gamba. L'immagine di lei a terra, dolorante, finisce su Instagram.

 

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«Ovviamente non l'ho scattata io. L'ha fatta il mio amico parrucchiere, che mi ha pregato: Emanuela, non sei la prima a cadere per colpa di quella buca ma nessuno fa nulla, per favore, se ne parli tu magari qualcosa succede».

 

Quello che Emanuela evidenzia ora è l'immediato riscontro: «In poche ore la notizia del mio capitombolo e la relativa fotografia erano su tutti i siti d'informazione del web.

L'hanno letta tutti. Ho avuto la riprova: ci ritroviamo tra le mani un mezzo di comunicazione straordinario, per il suo impatto e per la sua immediatezza».

 

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Così prosegue su questa strada: «Con due amiche, Giulia e Deborah, stiamo preparando dei programmi a pillole sui social. Con un grande senso di libertà. Faccio io le mie scelte, se va bene bene, se no amen». Alle sue scelte personali ha sempre tenuto moltissimo: «Coniugare la vita lavorativa con quella privata è una scommessa e da giovane avevo altre priorità.

 

Non date spazio alle persone che vi bloccano nei sogni e nelle aspirazioni. Tagliatele. L'indipendenza di una donna fa la sua libertà e io allora volevo un lavoro che mi piacesse e che realizzasse, appunto, la mia indipendenza economica». La famiglia? «Non rimpiango niente, niente. Ho avuto un figlio in età adulta. Ognuno di noi ha i suoi tempi e ne sono contenta. Ho anche voluto che avesse il doppio cognome e ci sono riuscita».

 

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