Estratto dell'articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”
Non ce la toglieremo facilmente dai pixel. Fedele all’incoerenza per cui, a inizio pandemia, criticava gli scienziati presenzialisti, ora che l’emergenza è finita Antonella Viola è in televisione persino più di prima. Facendo cadere, disdicevolmente, le barriere tra competenza e onniscienza (s.m.: «Boriosa presunzione di sapere tutto»), ed è diventata una tuttologa. Quando perdi l’autorevolezza devi guadagnare in visibilità. Poi, immaginati: da Covidologa a vinologa è facile come bere un bicchiere d’acqua.
Contro l’immunologa Antonella Viola, come si diceva del virus quando scattò il lockdown, «Sarebbe necessario adottare delle misure di contenimento, prima che sia troppo tardi».
Del resto, prestissimo, è diventata una delle attrazioni irrinunciabili del grande circo dell’Italia dello Zoom. Presenza fissa da remoto, Antonella Viola – un cliché prima che un’immunologa, un brand più che una divulgatrice – è perennemente sugli schermi. Diva e vegeta. I virus hanno bisogno di un ospite per replicarsi, le televisioni dei virologi come ospiti.
ANTONELLA VIOLA CON IL BICCHIERE IN MANO
E così Antonella Viola ha fatto il giro delLa7 chiese, da Omnibus a Piazzapulita, dal mattino a sera orario continuato - charme, vademecum igienico-sanitari, buon senso comune e sociologia spicciola - non disdegna la Rai, passa spesso in radio; è attivissima su Facebook, collabora con i giornali, partecipa a festival, è intervistata, pubblica libri, arriverà un podcast.
Tecnicamente è una biologa, neanche medico, ma mediaticamente è specializzata in Virologia, e va bene; in Cronaca bianca, rosa e nera (dalla sanità ai femminicidi), in Politica (in quota televisiva Pd), Esteri (è esperta di geopolitica e guerre), Economia (parla volentieri di accise e Mes), Cultura (chi non può parlare di Cultura?), Hobby (più o meno tutti), Sport (sì, parla anche di quello), Salute (a parte la cazzata sul vino), Programmi tv (in buona parte occupati da lei) e Tempo libero, di cui evidentemente abbonda. Le manca il Meteo e l’Oroscopo, campi peraltro che con la Scienza, a volte, condividono l’inaffidabilità. Biologa affidabile, affabile, cortese, molto suscettibile, perfezionista e spavalda per nascondere l’insicurezza – sarà un po’ la sindrome di medico mancato, un po’ l’ossessione per la messa in piega sempre perfetta – Antonella Viola è stata la prima dose di scienziati inoculata in tv.
Poi, detronizzata dal ritorno della normalità, si è dovuta, purtroppo, reinventare. E persino Aldo Grasso, suo adepto del prime time, si è ricreduto: «Quando l’ho sentita esaltare Santoro e Lerner come miti della sua giovinezza televisiva mi è caduto un mito. Ho capito che ormai aveva imboccato la strada dell’opinionismo».
Non è un’opinione ma un fatto, Antonella Viola parla di cucina, sesso, gender, Qatargate, ricostruzione della Sinistra. Lilli Gruber chiede ad Antonella Viola cosa ne pensa di Eugenia Roccella e della linea Meloni sull’aborto. A Dimartedì Antonella Viola disputa di fascismo e del pericolo che l’Italia diventi come l’Ungheria. Antonella Viola che sostiene, contro l’Accademia della Crusca e il Cerimoniere di Palazzo Chigi, che è un errore usare l’articolo «il» da parte del Presidente Meloni.
Antonella Viola che discute di crisi energetica a Otto e mezzo. Antonella Viola, ormai inarrestabile, dice la sua sulle concessioni balneari, poi spiega le ragioni dell’escalation del conflitto ucraino, quindi è chiamata a commentare la cattura di Matteo Messina Denaro. E comunque l’immunologa Antonella Viola che parla del caro benzina non si può sentire.
(...) Momenti cult. Quando il suo acerrimo concorrente Matteo Bassetti, a Report, ha ricordato che Antonella Viola «fa un mestiere importantissimo, ma non è un medico». Quando, a Fuori dal coro, Mario Giordano ha brindato alla professoressa Antonella Viola che ha detto: «Chi beve vino ha il cervello più piccolo», Cin cin.
Quando Daniele Capezzone, a Controcorrente, ha informato la professoressa Viola che nonostante Winston Churchill avesse un regime alcolico abbastanza duro ha sconfitto i nazisti, vinto la guerra mondiale e preso un Nobel. Ma in fondo la «variante Viola» è stata individuata dai media e dal grande pubblico soltanto tre anni fa. Farà a tempo a vincere anche quello.
ANTONELLA VIOLA ANTONELLA VIOLA ANTONELLA VIOLA ANTONELLA VIOLA CON IL SUO LIBRO ANTONELLA VIOLA antonella viola ANTONELLA VIOLA antonella viola a otto e mezzo ANTONELLA VIOLA antonella viola antonella viola 1 ANTONELLA VIOLA antonella viola 2 ANTONELLA VIOLA IMMUNOLOGA antonella viola 1 antonella viola 1 antonella viola antonella viola6 ANTONELLA VIOLA ANTONELLA VIOLA