INTERVISTA A MASSIMO GILETTI SUL CORRIERE CON FOTO CON URBANO CAIRO
Massimo Giletti è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano.
mario orfeo monica maggioni MARIO ORFEO FRANCESCA FIALDINI
Giletti, da qualche settimana passato a La 7, è tornato sul suo addio alla Rai: "La nuova Arena? Sono ancora in una fase di incontri e di decisioni che dobbiamo prendere. La Rai? Non ho più voglia di parlarne, ho già detto che in una Tv pubblica normale un programma che fa 4 milioni non viene chiuso. Poi sono scelte di un Direttore Generale che sarà responsabile di quello che farà e verrà chiamato più in là da qualcuno a dire perchè, la verità. Chi ha deciso sa perché lo ha fatto. Avrà avuto qualcuno che gli ha detto di farlo oppure ha deciso lui, non mi interessa, non ho più voglia di parlare di questa vicenda, di una decisione che non ha senso. Le mie energie sono finalizzate a fare un programma nuovo in una tv in cui sto entrando in punta di piedi, in una tv in cui si fa molta informazione. Non basta avere un canone per essere servizio pubblico, è evidente che c'è qualcosa che non torna. Sono contento di far parte di una televisione in cui si ha rispetto della libertà".
A proposito di libertà: "Io ho avuto grandi direttori. Leone mi ha difeso come pochi altri hanno fatto nella storia, è stato un grande direttore di rete che mi ha difeso nei momenti duri che ho attraversato. Ho sempre avuto grande libertà, la Rai la considero la mia casa, una casa a cui sono legato da profondo affetto, in cui ho conosciuto persone di valore, in cui ho tanti ricordi belli. Mi ero illuso, forse, che fare 4 milioni di spettatori garantisse una certa libertà anche in questo futuro prossimo, vicino alle elezioni. Evidentemente mi ero sbagliato".
Sull'Italia di questi giorni: "Questo è un Paese dove ogni tanto qualcuno cerca di far rispettare le regole e passa dalla parte di quelli che fanno soprusi, non essendo più ormai abituati. Sembra che in Italia si abbiano solo diritti e nessun dovere e invece tutti noi siamo parte dello Stato, se ciascuno di noi nel proprio piccolo facesse il proprio dovere le cose andrebbero meglio. Vedere attaccata la Polizia in questi giorni perché ha fatto rispettare la legge mi sembra un cortocircuito dal quale sarà difficile uscire. In Italia servirebbero più personaggi tipo Olivetti, un mecenate di grande lungimiranza. Vedo manager che prendono liquidazioni pazzesche dopo aver diretto un'azienda per un anno o due...Secondo me servirebbero meno manager di questo tipo e più persone come Olivetti".
Sul mondo dell'informazione: "In un Paese in cui i giornali sono figli di determinati editori, le stesse televisioni sono in mano a più editori e la tv pubblica sembra abbastanza omologata, è la coscienza del giornalista che fa il proprio dovere a fare la differenza. Il racconto dei fatti deve avvenire in modo serio e onesto intellettualmente. Io rispetto alla mia ultima esperienza ho poche speranze in questo senso. E' faticoso dover fare il proprio lavoro senza piegare la testa o fare favori a qualcuno. Però bisogna provarci, bisogna crederci. Il giornalista è un raccontatore di fatti, non deve mai prendere posizione. Poi i grandi conduttori devono avere la forza di dire quello che pensano su certi argomenti".
MASSIMO GILETTI ALESSANDRA MORETTI
Su Minniti: "Ormai il Paese ha perso le ideologie, destra e sinistra non ci sono più. Minniti mi è sempre piaciuto, lo ritengo un uomo delle Istituzioni, ha lavorato molto, conosce bene la macchina, le persone con cui lavora. Il mio parere su di lui è molto positivo. Poi è chiaro che fa parte di un Governo e spesso magari le sue posizioni devono essere figlie di gestioni multiple e consigli dei ministri. Ho grande stima in Minniti".
AUDIO http://www.tag24.it/podcast/massimo-giletti-il-mio-sbarco-la-7/
BERLUSCONI VS GILETTI A L'ARENA: "PRENDA LEZIONI DALLA D'URSO"
http://politica.excite.it/berlusconi-vs-giletti-a-larena-prenda-lezioni-dalla-durso-N132883.html
Continua l'assalto televisivo di Silvio Berlusconi: a poche ore dall'attesissima conferenza stampa di Mario Monti, in cui il premier uscente si è detto disponibile a candidarsi a certe condizioni, il Cavaliere torna in video come ha fatto praticamente ogni giorno nell'ultima settimana. Stavolta è ospite a L'Arena di Massimo Giletti, ma il clima è talmente teso che il colloquio tra i due rischia a più riprese di saltare.
Berlusconi-Giletti, video della lite all'Arena: "Se mi interrompe me ne vado"
Il problema? Semplice a dirsi: Berlusconi non accetta interruzioni, pretende che il conduttore rispetti i suoi tempi e gli lasci tutto lo spazio di cui ha bisogno. L'intervista inizia con un filmato delle dichiarazioni di Monti a Palazzo Chigi, quelle in cui il premier afferma di non capire i ragionamenti di Berlusconi e le sue continue giravolte: il Cavaliere, da parte sua, si dice stupito e spiega ancora una volta che la sua proposta a Monti di federare i moderati nasceva dall'esigenza di riunificare il centrodestra.
Poi però attacca nuovamente le politiche del governo, spiegando che la necessità di un esecutivo tecnico è nata dal grande imbroglio dello spread e dalla speculazione internbazionale che stroncato la sua presidenza.
Giletti prova ad inserire qualche elemento di riflessione, ma Berlusconi non ha ancora terminato: "Se non mi fa parlare vado via, è inutile che prosegua, è la quarta volta che mi interrompe" minaccia il Cavaliere. Scene da In mezz'ora, il programma di Lucia Annunciata in cui premier si alzò dalla sedia e abbandonò lo studio accusando la giornalista di non farlo parlare.
"Presidente mi lasci fare delle domande" chiede Giletti, mentre Berlusconi continua ad elencare i dati negativi dell'economia che sarebbero frutto del malgoverno dei tecnici: "Dopo un anno di assenza dalla tv mi sembra che stiamo qui a giocare". E arrabbiatissimo e scuro in volto comincia ad attaccare Giletti, in piedi di fronte a lui minacciando ancora di andarsene: "Questa è disinformazione. Se mi interrompe un'altra volta mi alzo e me ne vado".
Giletti lo invita a sedersi e a continuare: è palpabile il suo panico di fonte ad un forfait in diretta del Presidente. Poi però si stufa e gli dice quello che pensano tutti: "Lei è abituato a Barbara D'Urso, lo capisco e va bene, ma qui facciamo le domande". Apriti cielo. Berlusconi difende a spada tratta la conduttrice di Domenica Live e intima Giletti dal guardarsi bene dalle critiche: "Lei dovrebbe imparare dalla signora D'Urso". E Giletti: "Imparerò anche da lei".
Gli animi si calmano, ma Giletti insiste sul tema dell'informazione e trasmette un videomessaggio del direttore del Tg La7 Enrico Mentana, in risposta alle accuse del Cavaliere sulle trasmissioni che lo attaccano tutto il giorno: "Lo conosco bene, è la sua strategia 'con me o contro di me' - spiega Mentana, che con il Cavaliere ha lavorato a Mediaset per vent'anni - A La7 ci saranno anche delle faziosità (...) ma io ho una sola religione, quelle delle notizie che vanno date tutte, sempre" attacca Mentana, definendo i giornalisti di La7 "vergini di servo encomio e di codardo oltraggio".
Intanto Berlusconi in studio stempera la tensione con una barzelletta: "Ho fatto un incubo: un governo con Mario Monti premier, Ingroia Ministro della Giustizia, Di Pietro alla Cultura e Fini... ah, no, Fini era alle Fogne". Poi conferma la sua animosità nei confronti dell'emittente di Telecom Italia, ma conferma anche che sarà ospite su quella stessa rete di Michele Santoro a Servizio pubblico: "Lo scontro mi piace, fa emergere la verità - dice il Cavaliere - e poi mi è troppo simpatico Marco Travaglio".
Immancabile, anche a L'Arena, il grafico-ricordo con quanto fatto dai suoi precedenti governi. berlusconi invita ancora una volta a non disperdere il voto regalandolo ai piccoli partiti: "Sono un ostacolo per la governabilità, bisogna votare per il partito di maggioranza relativa". Infine, la promessa di togliere l'Imu tassando alcolici e giochi, poi l'appello agli elettori: "Prima di votare, guardate in faccia chi vi chiede il consenso".
La sensazione è che Berlusconi non sia riuscito a spararla grossa come in altre sue apparizioni: certo era più a suo agio davanti alle telecamere di TgCom24, dove ha lanciato bordate a destra e a manca definendo "Fini e Casini i peggiori traditori della mia vita", Pierluigi Bersani "un vecchio boiardo comunista" e Beppe Grillo "la dimostrazione che l'uomo discende dalla scimmia". Merita una nota il suo congedo dallo studio: "Si guardi la signora D’Urso - dice a Giletti - non è soltanto bella ma anche brava e gentile".