LA REALTA’ E’ MEJO DI UN FILM! “SORDI POTREBBE ESSERE UNA SPIA”. NEL 1962 AD ALBERTONE FU NEGATO L’ACQUISTO DI UNA VILLA IN SVIZZERA AD ANDERMATT. PER LE AUTORITÀ ELVETICHE L’ATTORE POTEVA COSTITUIRE UNA MINACCIA PER LA SICUREZZA VISTO CHE QUELLA ZONA NEGLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA ERA CIRCONDATA DA INFRASTRUTTURE MILITARI – SORDI FECE RICORSO MA…

-

Condividi questo articolo


Jeanne Perego per lastampa.it - ESTRATTI

alberto sordi alberto sordi

 

È una storia quasi degna dei suoi film quella che riguarda Alberto Sordi appena venuta alla luce in Svizzera. Secondo quanto ha scoperto dentro archivi cantonali e nazionali dimenticati il regista Felice Zanoni (che l’ha resa nota sull’Urner Wochenblatt, il giornale del Canton Uri), nel 1962 l’indimenticabile attore si vide negare dalle autorità elvetiche la possibilità di acquistare una grande proprietà ad Andermatt.

 

Sordi si era innamorato della località nella Valle di Orsera e aveva messo gli occhi su un immobile con vasto terreno per trascorrervi dei periodi di vacanza. Il comune e il Canton Uri furono subito d’accordo, inorgogliti dalla possibilità di avere tra i residenti Sordi, la cui fama era già consolidata a livello internazionale.

 

ALBERTO SORDI - VACANZE D'INVERNO ALBERTO SORDI - VACANZE D'INVERNO

Ma da Berna dissero «no»: per il Consiglio federale, d’accordo con i vertici del Dipartimento della Difesa elvetico, l’attore sarebbe stato una minaccia per la sicurezza.

 

Andermatt in quegli anni, siamo infatti in piena Guerra Fredda, era circondata da infrastrutture militari, e nel pensiero consolidato nel Paese qualsiasi straniero poteva essere potenzialmente una spia e una minaccia per la sicurezza della Svizzera. Con l’assistenza di Franz Muheim, un famoso avvocato nonché figura politica di spicco nel Paese alpino, Alberto Sordi fece ricorso contro la decisione.

 

alberto sordi alberto sordi

Muheim sostenne che lungo la strada del San Gottardo transitavano molti turisti stranieri che comunque potevano osservare le installazioni militari di Andermatt, e che a loro non era vietato il passaggio. Perché impedire al grande attore italiano di poter fare le proprie vacanze nell’incantevole località di cui si era innamorato? Niente da fare, il ricorso venne rigettato

alberto sordi alberto sordi

 

alberto sordi gastone alberto sordi gastone ALBERTO SORDI I NUOVI MOSTRI ALBERTO SORDI I NUOVI MOSTRI

(...)

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?