DALLE RETE AL MATERASSO – IL RE-BRANDING DI RETE4 È NEGATIVO. GRASSO: ‘’FUNZIONA QUANDO L'OFFERTA È PIÙ ORIGINALE. STRADA IN SALITA PER I DUE PRODOTTI PIÙ TRADIZIONALI, I TALK PIÙ ORIENTATI ALLA POLITICA (PORRO E GRECO) - CHIAMBRETTI IN PRIMA SERATA SI ATTESTA SOLO SULLA MEDIA DI RETE, COSÌ COME BARBARA PALOMBELLI’’ – SPECCHIA: ‘’ECCO CHI ADESSO RISCHIA LA PURGA DI PIERSILVIO E CRIPPA’’

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1. LA «NUOVA» RETE4 FUNZIONA QUANDO L' OFFERTA È PIÙ ORIGINALE

Aldo Grasso per Corriere della Sera

gerardo greco gerardo greco

 

L' esperimento più interessante della stagione della tv generalista iniziata a settembre è senz' altro quello del «re-branding» - di forma e di contenuti - di Rete4, da un canale sguaiatamente orientato al tele-populismo a un' offerta di approfondimento (e intrattenimento) più meditata. Com' è andata in questo primo semestre?

 

In termini puramente numerici l' effetto è evidente: la share nella stagione è cresciuta di quasi mezzo punto, raggiungendo in prime time il 4,4%. Per una trasformazione così radicale della rete era previsto un effetto molto diluito nel tempo, ma qualche bilancio si può già tirare. Di fatto la nuova Rete4 funziona soprattutto quando mette sul piatto un' offerta originale, non riscontrabile in altri canali, mentre fatica di più dove è meno innovativa. Per quanto riguarda la prima serata, i «pezzi forti» sono una novità e un prodotto consolidato: la prima è rappresentata da Freedom.

Oltre il confine , il programma di «esplorazioni» di Roberto Giacobbo, che ha esordito giovedì con 1.237.000 spettatori, e un ottimo 6,1% di share.

nicola porro nicola porro

 

La conferma è invece rappresentata dal Quarto Grado di Gianluigi Nuzzi, che il venerdì presidia la cronaca e i gialli irrisolti, raggiungendo una platea di 1.220.000 spettatori, per una share del 6,9%. Una sfida complicata era portare Piero Chiambretti in prima serata: CR4. La repubblica delle donne in effetti si attesta solo sulla media di rete, così come l' access prime time di Barbara Palombelli.

 

gianluigi nuzzi gerardo greco gianluigi nuzzi gerardo greco

La strada è stata, almeno finora, più in salita per i due prodotti in fondo più tradizionali, i talk più orientati alla politica: su questo genere, Nicola Porro raccoglie con Quarta Repubblica 730.000 spettatori medi (pur se in crescita a dicembre), per una share del 3,9%; mentre Gerardo Greco, al timone di W l' Italia si ferma a 660.000 spettatori medi (3,6% di share).

In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel.

 

2. MEDIASET, SHARE A PICCO SU RETE 4: ECCO CHI ADESSO RISCHIA LA PANCHINA

barbara palombelli stasera italia barbara palombelli stasera italia

Francesco Specchia per Liberoquotidiano.it

 

Odiamo dire che l' avevamo detto, ma l' avevamo detto. Oggi Mediaset è al pianto Greco, nel senso di Gerardo - Gerry - Greco, fino a pochi mesi fa simbolo della "rivoluzione" e oggi del fallimento della nuova Rete 4. E, noi purtroppo, su queste colonne, l' avevamo scritto, vergato con l' inchiostro del dubbio.

 

chiambretti marcuzzi chiambretti marcuzzi

Nella serata di scambi d' auguri natalizi tra i dirigenti del Biscione, l' aria era quella da Ultima cena: baci e abbracci d' un formalismo imbarazzate interrotti da silenzi tonanti, calici annacquati a mezz' asta e Piersilvio Berlusconi che si lascia scappare un «ci sarà qualcosa da rivedere sui palinsesti...». Da qui, il preannuncio delle purghe. C' è Greco, appunto, finito nel cono di luce radioattiva del boss dell' informazione Mauro Crippa che non perde occasione di strapazzarlo con simpatica ferocia; e Greco è stato tolto dal suo programma Viva l' Italia (3,5% di share) dove approderà, probabilmente, il sempreverde Paolo Del Debbio, al suo ennesimo ritorno fiero e vendicativo. C' è Nicola Porro sotto osservazione che si inchioda al 4%.

 

GIACOBBO TIENE

roberto giacobbo roberto giacobbo

C'è Piero Chiambretti in CR4-La Repubblica delle donne che, con un format snaturato rispetto agli annunci fa lo stesso ascolto di quando stava in seconda serata. C' è Barbara Palombelli (che, comunque, costa meno di tutti) spesso doppiata dalla rivale Lilli Gruber su La7.

 

Regge, invece, l' ex epurato speciale Mario Giordano il quale produce un programma molto connotato al prezzo di un pacchetto di sigarette, e fa comunque il 3,6%. E tiene botta bene Freedom - Oltre il Confine con Roberto Giacobbo che totalizza 1.237.000 spettatori con il 6% di share. E qui non avevo dubbi. Anche se, diciamo, le indagini di Giacobbo (La guardia scelta del Faraone poteva essere composta dagli antichi sardi? Fu un italiano a scoprire la penicillina e non il Premio Nobel Alexander Fleming?) non attengono esattamente alla attualità politica.

 

ESPERIMENTO FALLITO

mediaset presentazione palinsesti piersilvio berlusconi mauro crippa gina nieri mediaset presentazione palinsesti piersilvio berlusconi mauro crippa gina nieri

Insomma, ora Houston abbiamo un problema, che si riflette nella crisi politica di Forza Italia, se si vuole. Far cambiare pelle alla rete più over 50 dell' azienda, e disancorarla dalla narrazione di Salvini (che secondo i vertici berlusconiani avrebbe attinto voti proprio grazie al canale di Lombardi) e più "di pancia" del Biscione era già difficile.

 

Rendere la stessa Rete4 una sorta di La7 virata verso il sussurro giornalistico, con pochi innesti di populismo, diventava un' operazione ardua. Hai voglia ad affermare, come ha fatto il pur bravo direttore Sebastiano Lombardi «nel periodo di rodaggio non ci interessano gli ascolti, hanno carta bianca». Niente di più falso. Gli ascolti sono il carburante della tv commerciale. Se, nel bene e nel male - come affermano gli alti dirigenti di Cologno - «il modello è Barbara D' Urso», era ovvio che alle prime avvisaglie d' insuccesso a livelli di share della prima linea "liberal" dell' informazione, la carta bianca si sarebbe macchiata del bagno di sangue degli investitori pubblicitari.

 

mauro crippa sebastiano lombardi e andrea de logu mauro crippa sebastiano lombardi e andrea de logu

DITTATURA DEI PALINSESTI

Inoltre, inutile girarci attorno: a Mediaset la linea degli approfondimenti la decidono Piersilvio e Crippa. Punto. Vige una dittatura dei palinsesti. Lo sanno anche i sassi. Perciò quando Gerardo Greco, in buonafede e con un contratto sontuoso in tasca, si augurò con gli amici «un futuro trasferimento del Tg4 a Roma», chi scrive pensò subito al delirio dell' ottimismo.

 

Ora a Greco è rimasto solo il tg, peraltro ben orchestrato dall' ex direttora Rosanna Ragusa; ma gli consiglierei caldamente di farsi vedere a Milano evitando l' errore di Sergio Zavoli che si ostinava a dirigere il Mattino di Napoli dal quartiere Parioli. Per il resto, appunto, l' avevamo detto...

 

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