Antonio Franco per il “Corriere della Sera”
Guardie e ladri formato Amazon. Il colosso della distribuzione porta a porta insiste sulla strada già tracciata: trasformare un gioco da ragazzini in un prodotto da esportare nel mondo. È successo con Lol (vince chi non ride), succede di nuovo con Celebrity Hunted - Caccia all'uomo , confermato per la seconda stagione (disponibile su Prime Video da venerdì).
Per il cast non hanno badato a spese (Incontrada, Accorsi, Elodie e Myss Keta, Leotta, Achille Lauro e Boss Doms), il format invece nella prima stagione incespicava, troppo costruito, anche se l'idea di partenza, in una società ormai occhiutissima e a favore di telecamera, non è male: un gruppo di famosi in fuga per l'Italia deve mantenere l'anonimato per 14 giorni con limitate risorse economiche. A dar loro la caccia alcuni tra i più esperti investigatori professionisti, «specialisti di cyber security, profiler e human tracker» (un po' troppe parole inglesi ma il concetto si capisce).
«La prima edizione è stata accolta con un po' di scetticismo da parte della stampa - conferma Nicole Morganti, Head of Italian Originals di Amazon Studios - forse perché Celebrity Hunted pur essendo un reality è anche un action movie. Noi vogliamo uscire dai parametri dei reality fatti finora in Italia e creare un genere nuovo, di puro intrattenimento. Abbiamo visto che il pubblico soprattutto giovane ha vissuto la prima stagione come fosse una serie e per noi questo è un plus non un minus».
Nessuna indiscrezione sulle cifre di investimento, produzione imponente - 450 ore di girato, 127 persone di troupe impegnate sul programma, 71 telecamere (droni e go pro compresi), 2 elicotteri -, il punto di forza è la post-produzione che monta la fuga dei fuggitivi (alcuni da soli, altri in coppia) come fosse un film d'azione. A disposizione degli evasi solo una carta di debito, con un budget limitato, e un telefonino di prima generazione.
Per fuggire, ogni mezzo a disposizione è valido: gondole, treni, macchine, camper, motoslitte... Travestimenti a pioggia: Lauro e Boss Doms (partivano avvantaggiati, è la loro specialità) sono finalmente convolati a nozze e si sono vestiti da sposi; Elodie e Mss Keta irriconoscibili in abbigliamento da suore (la mascherina da Covid però ha aiutato tutti): «Siamo una power couple, io più istintiva, Keta più metodica, eravamo in fuga in macchina come Thelma & Louise, ma io non guido, facevo da navigatore...»).
Perché guardarlo? «Perché è un format avvincente - risponde Stefano Accorsi -, è come se fosse una serie di suspense, un thriller che ti crea ansia; ma allo stesso tempo è continuamente sdrammatizzata perché i cosiddetti personaggi pubblici sono messi a nudo. Durante la mia fuga ho incontrato parecchi amici, per cui è venuto fuori un aspetto più leggero, goliardico.
La parte divertente compensa la parte ansiogena, in un mix che funziona. Viverla da protagonista è stato avvincente: all'inizio non ti sembra possibile che i cacciatori ti trovino, poi ti rendi conto che sono vicini e ti stanno con il fiato sul collo. E cominci a vederli anche dove non ci sono, in qualunque passante. Mi sono decisamente divertito anche se si dorme poco e male, in posti di fortuna e di sfortuna, mangi come capita. Il primo giorno ti senti un leone, dal secondo...».
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